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martedì 25 settembre 2012

154) IL CASO DELLA REGIONE LAZIO



DIMISSIONI DI RENATA POLVERINI



Dopo appena due anni e mezzo si è conclusa in maniera brusca la presidenza di Renata Polverini alla Regione Lazio: per colpa dei fondi destinati ai partiti e finiti in maniera indebita a qualche consigliere regionale del Pdl. Le liti alla Regione tra ex An ed ex FI, sui soldi spettanti al Pdl, hanno fatto venir tutto alla luce del sole. La Presidente e la Giunta Regionale erano del tutto estranee alla questione: hanno influito nelle dimissioni l’assedio mediatico e il partito Udc, che era pronto a tentare una mozione di sfiducia con le opposizioni consiliari di sinistra. Sinistre e Udc non avrebbero neppure avuto i numeri sufficienti per causare lo scioglimento del Consiglio Regionale, ma il proseguire con una maggioranza azzoppata e risicata, con l’aggiunta degli scandali scoperti, avrebbe indubbiamente scatenato ancor di più i mezzi di informazione di sinistra. Hanno dimenticato in fretta la vicenda Marrazzo, quando la destra fu vera signora!

La candidatura di Polverini alla presidenza a suo tempo non mi entusiasmò affatto: vuoi perché era di posizioni troppo morbide per un elettorato di destra e vuoi perché la affiancò un Udc sempre pronto a salire e a scendere da un carro all’altro, a seconda delle convenienze e delle opportunità, come appunto abbiamo visto ora. Un uomo con un carattere più forte avrebbe potuto resistere maggiormente alle pressioni mediatiche, come ha fatto il Presidente della Lombardia Formigoni, una volta smontate le accuse contro (Berlusconi idem), avrebbe proseguito nel mandato elettorale, chiedendo innanzitutto la restituzione del denaro e facendo punire esemplarmente, dai loro partiti e dalla magistratura, qui pochi che hanno sputtanato un intero governo regionale e chi lo sosteneva. Ma non è successo e si è preferito fare pulizia in un altro modo. Nel futuro prossimo il Pdl candiderà alla presidenza regionale un candidato sconosciuto, di facciata: è probabile che  rifilino la candidatura ad un esponente del partito de "La Destra", perché sicuri della sconfitta. 

Queste regioni (che andrebbero abolite) sono delle ingenti casse, dove attingere denaro per molteplici scopi (un magna – magna), quello destinato ai consigli non è neanche l’1%. Tra qualche mese assisteremo alla campagna elettorale, in cui la sinistra, forse con l’aggiunta dell’Udc e quasi certamente futura vincitrice (a meno che Grillo….), cavalcherà la propaganda del Pdl dei ladri, in dei periodi in cui le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, la famiglie sono strangolate dalle tasse, arrivando allo stremo; all’opposto del Pd, partito degli onesti e degli illibati. Finora dove sono stati? Non vedevano ed approvavano la quantità di denaro che finiva in consiglio ed anche nelle loro casse? Speriamo che la vicenda non finisca in una bolla di sapone, ora che l’obbiettivo della caduta del Governo Laziale è stato raggiunto, e si indaghi a fondo in tutti i partiti, nessuno escluso. Un po’ rode quando un governo (o comunale o nazionale o regionale) che tu hai eletto (due volte su tre appassionandoti e credendo fermamente in quelle cause)  non arriva a fine mandato, cadendo in modo rovinoso, e l’autunno è sempre una stagione nera. Allora è meglio perdere subito alle urne: si soffre di meno.  




E DAL BLOG DI FRANCESCO STORACE

GRAZIE RENATA

Sono arrabbiato da pazzi per le dimissioni di Renata Polverini, l’ho scongiurata fino all’ultimo di andare in aula a guardare in faccia i consiglieri regionali, a partire da quelli dell’Udc, ai tre eletti nel suo listino che alla Pisana ci stavano grazie alla sua vittoria. Per dire loro di far ricacciare in gola a Pierferdinando Casini quella parola, cupola, che piuttosto potrebbe riguardare un candidato che impose in Sicilia, Cuffaro. Vergogna!

A Renata dico comunque grazie. Abbiamo discusso tante volte, ma mai e’ venuta meno la lealtà fra noi e lo dico oggi, il giorno dopo, con la certezza che abbiamo fatto faticosamente il nostro dovere.


Questa donna onesta si dimette mentre restano al loro posto presidenti di regione inquisiti. In Lombardia l’opposizione non si dimette perché ha Penati tra le sue fila e Bersani tace; in Puglia non hanno nulla da dire a Vendola e a Errani in Emilia. Una stampa di merda ha cloroformizzato il Paese, ha montato una campagna infame. Il Parlamento, a seguito del caso Lusi, ha partorito dopo mesi un taglietto – la meta’ dell’ultima rata – al rimborso ai partiti. Renata ha tagliato in cinque giorni ogni somma a disposizione dei gruppi consiliari e ha dovuto andarsene lo stesso mentre Camera e Senato stanno ancora la’. Ma non e’ uno spettacolo penoso?

Due pesi e due misure anche a causa di un Pdl irresponsabile, da Berlusconi in giu’. Il caso Fiorito e’ esploso a luglio e sono stati incredibilmente e intollerabilmente fermi, a giocare di corrente. Spero che chiedano scusa agli elettori. Non ho mai visto una classe dirigente così irresponsabile.

Agli elettori de La Destra dico grazie per il costante incoraggiamento di questi anni. Ma ora anche per me si apre un momento di riflessione. Ho letto troppe polemiche indiscriminate. E ho il dovere – credo anche il diritto – di decidere se andare personalmente avanti. Domenica a Catania c’e ‘ il Comitato centrale. Questa storia incredibile mi ha segnato troppo e non so se rimane la voglia di andare avanti. Non sono adatto a una politica così cinica che mette sullo stesso piano persone perbene e ladri.