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martedì 30 dicembre 2014

252) BURLE CON LE TESSERE FANTASMA PD

Così abbiamo iscritto Benito Mussolini al Pd

L'iscrizione è valida per tutto il 2014 e probabilmente non la rinnoveremo. Il tutto ci è costato 15 euro. Cinque euro al giorno per la Renzi-experience. La password? Faccettanera

Andrea Cuomo - Mar, 30/12/2014 - 09:46 (http://www.ilgiornale.it/)

Roma - Abbiamo iscritto Benito Mussolini al Pd. A sua insaputa, ovviamente. Come pare accada spesso, almeno a Roma. Ai rom e ad altri malcapitati dem per forza.
Gli eredi del Duce inorridiranno, ma per poco: è questione di tre giorni. L'iscrizione è valida per tutto il 2014 e probabilmente non la rinnoveremo. Il tutto ci è costato 15 euro. Cinque euro al giorno per la Renzi-experience . Ma che volete: la provocazione intellettuale non ha prezzo. Per tutto il resto c'è la carta di credito.
È quella - infatti - l'unica cosa vera della nostra iscrizione, che perfezioniamo in quattro minuti quattro sul sito del Pd, trovandoci alla fine democratici per interposta persona e sbigottiti perché inizialmente convinti che l'intelligenza digitale del più grande partito italiano prima o poi ci avrebbe posto davanti a qualche ostacolo insormontabile per noi burloni nemmeno troppo smanettoni. E invece niente. Tutto liscio. Al massimo un paio di captcha , quei codici alfanumerici leggermente distorti da ridigitare che servono semplicemente a dimostrare che alla tastiera c'è un essere in carne e ossa e non un «bot», ovvero un computer. E la moral suasion di un avvertenza: «Dichiaro che i dati inseriti sono autentici, completi (...) di non aver compiuto altre iscrizioni al Pd e sono consapevole che il conferimento di dati non conformi al vero o l'effettuazione di plurime iscrizioni verranno considerati alla stregua del rilascio di false dichiarazioni in scrittura privata, dando luogo alle relative responsabilità anche di natura penale». Ma i nostri dati sono autentici e completi, in fondo. E certo Mussolini non era già socio del Nazareno.
Per il resto, la procedura elettronica di iscrizione al Pd richiede poche informazioni: l'indicazione di una sezione (per il nostro scegliamo quella di Predappio, selezionandola da un menu a tendina che indica tutti i circoli sul territorio) e l'indicazione di un nome utente, di un nome e cognome, del sesso, di una data e di un comune di nascita. Digitiamo tutti i dati veri di Mussolini (Predappio, 29 luglio 1883) e da questi estraiamo con un semplice programma disponibile a tutti online un codice fiscale, che si limita a postdatare l'anno di nascita al 1983. Quindi ecco MSSBNT83L29H017H. Poi alcuni agili passaggi sulla residenza (piazza Venezia 1, Roma), l'indicazione di una carta d'identità per la quale mischiamo a caso i numeri della nostra, un paio di numeri di telefono inventati, la nostra mail (vera) per ricevere l'autenticazione. Che arriva rapidamente e, dopo un paio di passaggi, tra cui la modifica della password temporanea in una a nostra scelta (optiamo per: faccettanera ) ci consente di ultimare l'iscrizione con la scelta della cifra da versare (il minimo è 15 euro se non si vuole la tessera Gold), i dati della carta di credito e quelli per la fatturazione. Il sistema approva, ci invia una mail di conferma («Gentile Benito Mussolini, questa email ti viene inviata a seguito del completamento del tuo tesseramento online al Partito Democratico») e la tessera digitale temporanea che vedete riprodotta a fianco, con tanto di numero di serie (99982014|15605173) e in alto a destra la firma del segretario nazionale. Cioè Matteo Renzi.
Finito? Finito. Così facile? Così facile. Iscriversi alla «più grande forza riformista del Paese», come recita il sito, è più o meno come acquistare un paio di mocassini in saldo su Zalando . L'unica differenza è che in questo caso le scarpe si fanno al Pd.

lunedì 22 dicembre 2014

251) DEI NUOVI SCENARI PER LA DESTRA ITALIANA

NELLA DESTRA ITALIANA SPICCA LA FORTE FIGURA DI MATTEO SALVINI DELLA LEGA NORD CHE SBARCA ANCHE AL SUD E POTREBBE UNIRE LE MOLTE PARTICELLE DI QUELLE TENDENZE.



Nella destra italiana sta emergendo la figura di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord Padania, il quale ha rilanciato alla grande quel partito politico dopo la caduta libera a seguito di qualche scandalo che riguardava la vecchia dirigenza. La differenza con il vecchio corso è che lo stesso sta cercando un progetto nazionale che non riguardi soltanto il Nord. Nel centrodestra tolto Berlusconi regnava il vuoto (c’era un’altra figura forte, che rispondeva al nome di Fini, ma si è rovinato con le proprie mani sparendo così dalla scena politica); prima o poi si sarebbe dovuto pensare al dopo Cavaliere: vuoi per l’età, vuoi perché alleati e avversari (tranne Renzi) vogliono eliminarlo a tutti i costi dalla scena politica, vuoi perché nella rinata Forza Italia ora regna la confusione e l’incertezza sulla linea da tenere.


Nello scenario odierno Salvini senza tentennare sa perfettamente quali posizioni tenere ed è l’unico che fa una dura opposizione a Renzi (insieme alla minoranza del Partito Democratico). Se Salvini si sta espandendo nel Sud Italia significa che ha rinunciato alla strategia secessionista del Nord (sarà….): si accontenta di programmi che prevedono una sempre maggiore autonomia delle regioni e degli altri enti locali a discapito dello stato centrale ed è quello che pretendono anche al Sud. La dure prese di posizione della Lega nei confronti delle politiche economiche affamatrici dell’Unione Europea e nei riguardi del governo nazionale che favorisce l’immigrazione illegale di massa, il tutto a svantaggio dei cittadini italiani che si impoveriscono sempre di più, sta attirando le simpatie in tutta Italia verso Salvini: da parte dei cittadini comuni e da parte di altri partiti e movimenti di destra patriottica e nazionalista, quali Fratelli d’Italia, Casa Pound, La Destra ed altri ancora. In altri tempi la Lega non si sarebbe mai occupata delle vicende romane come sta facendo ora e alleata con gli altri partiti di destra proporranno una candidatura comune, per quella che rimane sempre, nonostante il malaffare politico, la difficile conquista del Campidoglio romano. Sarà dura la battaglia contro l’Europa, contro la liberà di circolazione, per il ripristino dei controlli alle frontiere, contro l’Euro e contro i media nostrani e internazionali. Nel 2008 il Governo Berlusconi promise cambiamenti radicali per contrastare la criminalità proveniente dall’Est Europa e quella dall’estero in generale (i suddetti delinquenti vengono in massa in Italia perché la considerano la patria del permissivismo e dell'impunità), però non ebbe il coraggio di opporsi totalmente a Bruxelles (chissà se avesse immaginato quello che gli avrebbe combinato poi, lo avrebbe fatto sin da subito). Nello stesso campo l’allora Ministro dell’Interno Maroni fu fautore di molte iniziative che sono state abolite dai governi successivi.


Non si sa se Forza Italia sarà coinvolta nella futura coalizione: dipenderà dai programmi che intenderà proporre, che si spera non differiscano troppo da quelli degli altri e i probabili alleati imporranno sin da subito la cessazione definitiva di ogni collaborazione col Governo Renzi. Si sta partendo col piede sbagliato: Berlusconi vorrebbe imbarcare tutti, anche colui che l’ha rinnegato, vale a dire Alfano, il cui nome non è affatto gradito agli altri perché considerato il “Ministro dell’Invasione”. La caduta dei consensi di Forza Italia è dovuta all’incertezza che regna, non si sa se faccia opposizione o governi, e alla fuga degli elettori e militanti di destra, me compreso, dopo la chiusura del Pdl e il ritorno a FI. È stato creato un effetto contrario a quello desiderato: gli elettori moderati non sono tornati, sono andati in massa da Renzi, sdoganato proprio dallo stesso Berlusconi, e quelli di An in gran parte se ne sono andati. Ora lasciamo perdere le Europee e le amministrative dove votano poche persone, c’è poca attenzione dei media e scarso impegno dei politici. Alle elezioni  politiche potrebbe essere tutta un’altra storia: ricordo il Pdl in calo di consensi dopo il momentaneo ritiro di Berlusconi, l’appoggio esterno a Monti e il successivo ribaltamento delle previsioni nelle successive politiche, quando il Cavaliere tornò in campo contro Monti e contro gli altri. Il Partito Democratico apparentemente è forte, ma non bisogna dimenticare che stravince sempre perché, a causa della crisi economica che si espande e la corruzione che dilaga, il disinteresse verso la politica è in aumento e i cittadini disertano sempre di più le votazioni. Quindi è sbagliato dire che il 40% degli italiani è del Pd, bisogna aggiungere un altro 40% che non vota. Una mano potrebbero darla anche i dissidenti di sinistra che non vedono di buon occhio Renzi e la moderazione del partito. Uno dei nei di Salvini è che dovrebbe curare di più la sua immagine: indossare degli abbigliamenti adeguati, radersi, togliersi l'orecchino, non posare ignudo sulle riviste. 

lunedì 15 dicembre 2014

250) PER FORTUNA CHE IL MARCIO STA A DESTRA

A ROMA È VENUTO A GALLA IL MALAFFARE TRA CRIMINALITÀ E POLITICA CHE RIGUARDA ANCHE LE AMMINISTRAZIONI DI SINISTRA. GLI AFFARI MILIONARI CON L’IMMIGRAZIONE ILLEGALE SMASCHERANO LE FINTE RETORICHE BUONISTE.


A Roma sono venute alla luce le malefatte di alcuni amministratori comunali di tutti i colori politici degli ultimi decenni collusi con la criminalità organizzata. In un primo momento si è cercato di addossare le colpe unicamente all’unica amministrazione di destra che ha governato la capitale, successivamente l’inchiesta si è allargata ed è stato accurato che anche qualche governante di sinistra è coinvolto in queste losche storie. Per far credere che i fatti fossero roba di destra hanno provato a coniare nuovi termini, come ad esempio fascio – mafia e sarà pure vero che qualche amministratore proveniente da destra sia colluso con la criminalità; però non bisogna dimenticare che la mafia sparì dall’Italia e proliferò oltreoceano proprio durante il fascismo e ritornò in concomitanza con lo sbarco americano in Sicilia. A prescindere dal marcio che fa tutto schifo, sia quello di destra, sia quello di sinistra e sia quello di centro, sarebbe stato assurdo credere che l’unica amministrazione colpevole di vicende che hanno radici remote fosse stata soltanto quella guidata da Alemanno, il quale ha governato cinque anni, mentre le altre con a capo Rutelli, Veltroni e adesso Marino, che hanno guidato Roma per sedici anni, fossero immuni da colpe (qualche esponente non tutti). Ed in più l’emergenza sbarchi di immigrati, che è in mezzo a questo magna – magna, è iniziata da quando governa Ignazio Marino. Alcuni politici che hanno dichiarato di non conoscere i malavitosi che hanno ricevuto favori sono stati smentiti da delle prove concrete.

Sembra che sia stata scoperta l’acqua calda quando si afferma che l’immigrazione illegale rende più dei traffici di droga: da mesi prima che venissero alla luce le sporche rivelazioni, la gente indignata non fa altro che ripetere il grande giro d’affari miliardario, non solo per i trafficanti, che ruota intorno all’emergenza sbarchi, istigata anche dall’Operazione Mare Nostrum. Infatti sembrava strano il fatto che facessero divenire lecita l’illegalità col pretesto di salvare le vite, quando rispetto agli altri anni le morti per mare sono aumentate insieme agli approdi sulle nostre coste. Di fronte a questo tutti i perbenisti che si indignavano quando non c’era “Mare Nostrum” ora tacciono. Coloro che hanno interesse ad arricchirsi se ne fregano della perdita dell’identità di un popolo e delle instabilità che si creeranno. Sarebbe stato più normale attuare un blocco navale lungo le coste libiche, onde evitare il redditizio traffico umano, e favorire l’afflusso dei veri rifugiati verso l’Europa con altri mezzi.

È una vera vergogna che in un momento difficile per gli italiani i politici, indifferentemente dalla provenienza, si dimostrino dei corrotti, pensando ai loro profitto e se ne freghino delle necessità dei cittadini. Il sindaco Marino non vuol saperne di dimettersi, si è limitato ad allontanare qualche responsabile delle malefatte. La Presidente della Regione Lazio Polverini si dimise per molto meno: solo perché un esponente della sua maggioranza mangiò da solo i fondi regionali, anziché farli mangiare al suo partito. Quello fu solo l’inizio; poi si scoprì che il sistema del rimborso spese alle regioni era una normale prassi dal nord al sud e che riguardava tutti i partiti. La rinnovata Lega Nord del nuovo corso, che aumenta i consensi non solo al nord e si lascia alle spalle le vecchie mal vicende, vorrebbe tentare lo sbarco a Roma coadiuvata da Fratelli d’Italia, presentandosi con le sembianze del cambiamento radicale, ma le pecore nere ci saranno anche nelle migliori famiglie; persino nel “Movimento 5 Stelle”, dove regna la confusione e l’autorità di uno solo: difatti la gente si è resa conto che i miracoli non li fa. E la “superiorità morale” della sinistra non esiste.

lunedì 8 dicembre 2014

249) LE ILLUSORIE SERIE TELEVISIVE

LA GENTE SI EMOZIONA, SI COMMUOVE, SOGNA, CON LE SERIE TELEVISIVE DELLA RAI (O DI MEDIASET), SPESSO DIMENTICANDOSI CHE È TUTTA FINZIONE E I PROTAGONISTI SONO DEGLI ATTORI CHE STUDIANO UN COPIONE SCRITTO DA UNO SCENEGGIATORE. LA VITA REALE È DIVERSA DAL CINEMA.



Ogni anno la Rai e Mediaset, le quali detengono quasi un duopolio delle reti televisivi in chiaro presenti in Italia, ci inondano di serie televisive, comunemente dette (anglicizzandole) fiction. Molto spesso gli ambienti che vanno per la maggiore riguardano gli ospedali e la polizia (o i carabinieri), anche gli ambienti religiosi iniziano ad essere gettonati: frequentemente le trame di questi sceneggiati si diramano tra operazioni e indagini, tutto condensato alle vite private (e amorose) dei protagonisti. Ci sono le persone, specialmente le donne adulte e anziane, che seguono questi film televisivi con particolare interesse. Una volta andavano di moda le soap-opera americane tipo Capitol, Quando si ama, Beautiful, Santa Barbara, Sentieri, col gentil sesso che si invaghiva degli attori protagonisti, oggi invece hanno preso il sopravvento queste miniserie. Si commentano le scene trasmesse con frasi tipo:”Hai visto quello cosa ha fatto? Se avesse fatto diversamente sarebbe andata così!”;Se ritornasse il marito e pescasse la moglie con l’amante!”; “Avrebbe potuto vivere se avesse agito diversamente”; “Che magnifico ricevimento con mille invitati!”; eccetera. Tutto si conclude quasi sempre, una volta superati gli intrighi, gli ostacoli, le macchinazioni, con il classico “e vissero felici e contenti”, spesso scappandoci anche la lacrimuccia per gli spettatori d’animo più tenero. Gli attori che recitano con molta intensità, fino a piangere perché lo prevede il copione, hanno appunto il compito di rendere partecipi gli spettatori fino a commuovere anch’essi. A dire la verità i finali sono molto spesso prevedibili e scontati, qualche volta questi sceneggiatori potrebbero inventarsi qualcosa di meglio per rendere le storie più simili al mondo reale, dove non sono sempre rose e fiori. Delle volte se uno ci pensa bene si rende conto delle assurdità trasmesse a ripetizione: ad esempio in Don Matteo, il prete che dà involontariamente una mano agli imbranati carabinieri a risolvere i casi, è impensabile che avvengano tutti quegli omicidi in dei tranquillissimi paesi umbri e sempre dove è presente quel prete; avrebbero potuto ambientarlo in una grande città, oppure in Sicilia, in Calabria, in Campania. Una delle serie poliziesche più azzeccate secondo me è L’Ispettore Derrick: ambientato in una metropoli come Monaco di Baviera, giova un ruolo determinante il fattore psicologico nel risolvere le indagini da parte dell’ispettore, il quale arriva riflettendo alle soluzioni più improbabili ma veritiere, riesce a capire se i testimoni mentono o dicono la verità, li persuade con metodi cordiali nel farli ravvedere o nel far loro provare rimorso.  


Guardando queste serie per la Tv si pensa solo alle storie narrate e quasi mai al dietro le quinte che non vediamo e che al teatro invece si vede: luci, telecamere, registi, truccatori, costumisti e chi più né ha più né metta. Il particolare delle volte è importante: il sottofondo musicale appropriato, oppure il dettaglio dell’inquadratura. Chissà quante volte i registi fermeranno gli attori mentre girano le scene per dire che non va bene perché bisogna arrabbiarsi, disperarsi, stupirsi maggiormente. I protagonisti non hanno neanche bisogno di studiare le battute, metteranno loro davanti una lavagna con tutte le frasi da dire; al teatro è diverso: bisogna studiare in anticipo, comprese le espressioni e i diversi stati d’animo. Gli attori hanno frequentato le scuole di recitazione e di dizione, sono preparati a tutto: al teatro, alla televisione, ai diversi stati d’animo, alla lingua italiana pulita, alle cadenze, agli accenti di molte zone d’Italia e stranieri (non sempre sono convincenti: basta vedere Celentano che interpreta Rugantino o altri film ambientati a Roma e non bisogna essere degli esperti per capire che il suo romanesco non è puro). Non conta solo il talento che fa la differenza nel fare carriera per un attore/per un’attrice, la fanno anche degli altri elementi che preferisco non elencare. La maggioranza della gente comune vede questi attori come sono nella finzione dei film, con altri nomi, con altre vite e non pensa che nella realtà non hanno nessuna caratteristica dei personaggi a cui prestano il loro corpo; essi si godranno la loro bella vita negli esclusivi salotti e circoli, commentando le loro recitazioni e il mondo del cinema, nell’attesa che un importante produttore televisivo o cinematografico li contatti al più presto. Nei lungometraggi storici o sulle narrazioni di vicende realmente accadute è diverso: uno si rende perfettamente conto della differenza tra attori e personaggi dei film; è difficile stabilire solo se gli avvenimenti siano andati effettivamente nella maniera ricostruita. In generale il messaggio lanciato dalle opere cinematografiche è conforme al pensare comune del momento, raramente gli sceneggiatori, i registi e i produttori, che non sempre condividono la morale espressa, vanno controcorrente. Difatti Edoardo De Filippo diceva che gli attori possono recitare bene sul palcoscenico ma nella vita reale si comportano male.