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mercoledì 20 dicembre 2017

374) LANDO FIORINI E PROTAGONISTI DEI CAMBIAMENTI



I PERSONAGGI DEL MONDO DELLO SPETTACOLO, CHE CON LE LORO RAPPRESENTAZIONI NARRAVANO I CAMBIAMENTI ECONOMICI E LO SVILUPPO ITALIANO, SE NE VANNO TUTTI. 



Con la scomparsa del cantante Lando Fiorini, l’ultimo interprete della canzone tradizionale romana, si è chiusa un’era. L’epoca di tutti quei grandi attori e cantautori che con i loro lavori illustravano la crescita, i cambiamenti e lo sviluppo d’Italia dopo l’ultima guerra mondiale. A dire il vero di cantanti italiani degli anni 1960 – 1970 alcuni sono ancora in attività, ma il Fiorini aveva tutto un altro stile: infatti era un frammisto tra canzoni popolari romane e tra quelle moderne create da lui.


Negli anni del “miracolo economico” Roma, favorita dagli studi cinematografici di Cinecittà, faceva da sfondo anche in quasi tutte le grandi pellicole cinematografiche del genere “commedia all’italiana”, che avevano come protagonisti Alberto Sordi, Nino Manfredi e altri grandi attori. Ci sono stati interpreti altrettanto bravi come Totò, Peppino De Filippo Aldo Fabrizi, ma costoro hanno avuto il loro apice prima della guerra e nell'immediato dopoguerra soprattutto, quando cercavano di far divertire la gente e far così dimenticare i drammi bellici. Tutti quei capolavori del cinema non li trasmettono quasi più, se non in tarda serata e in canali televisivi secondari, dobbiamo sorbirci delle visioni mediocri: le vacanze d’inverno, d’estate e gli sceneggiati televisivi ambientati nell’Italia deprimente d’oggi, così lontana da quella della crescita, nel tessuto sociale e nei valori.


Tempo fa comprai una raccolta di canzoni di Lando Fiorini, chiamata 100 Campane - Canzoni” , la quale contiene cinque cd. Ascolto in auto quella raccolta quando faccio dei viaggi più lunghi del solito, come ho fatto la scorsa estate mentre attraversavo la Spagna. Quando sei lontano da casa e viaggi verso mete sconosciute, lontane dal tuo mondo, ti prende un senso di angoscia e viene nostalgia: a me bastava ascoltare la voce di Lando Fiorini per rallegrarmi e sentir meno la mancanza di casa. Tra i brani del suo repertorio risaltava la zona dove era nato: vale a dire Trastevere, il quartiere più popolare ed internazionale di Roma (come era scritto sulla locandina dell’omonimo film, di cui parlai qualche tempo fa per evidenziare le somiglianze con i paesi), che negli anni della sua giovinezza subiva dei cambiamenti che ne snaturava l’origine, successivamente ha subito altre evoluzioni che lo hanno portato ad essere ulteriormente stravolto. L’esempio palese è “Na preghiera pe Roma sparita”, in cui l’autore sente nostalgia per una società scomparsa; tale canzone uscì nel 1975: oggi possiamo dire che è sparita anche la Roma, l’Italia, del 1975.  Idem per il brano “Vecchia Roma”




La prima canzone che ho conosciuto di Lando Fiorini negli anni 1990 è “Lella”, mi lega anche ad un ricordo personale: dopo un po’ di tempo confessai una cosa, una marachella, e alcuni, per scherzare, mi cantavano il ritornello.

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