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domenica 29 settembre 2019

429) GRETA THUMBERG E MATTEO RENZI


1.    LA RAGAZZINA GRETA THUNBERG, MESSA SU ECCESSIVAMENTE DAI MEDIA, CERCA NOTORIETà PARLANDO DI PROBLEMATICHE IMPORTANTI Sì, MA CHE CONOSCIAMO GIà E SONO COMBATTUTE DA TEMPO, TRASCURANDO I SUOI IMPEGNI DA ADOLESCENTE.




Questo fine settimana migliaia e migliaia di giovani in tutto il mondo, Italia compresa, sono scesi in piazza per manifestare a favore della salvaguardia ambientale e climatica. Per molti di essi si tratta solo di una scusa per marinare la scuola per lungo tempo, perché, come sembra, queste iniziative verranno ripetute nel tempo a venire. È ovvio che bisogna muoversi per far sì che il nostro pianeta continui ad essere abitabile, questo lo sapevamo già e qualche grosso passo in avanti per ridurre gli inquinamenti, i disboscamenti, gli sprechi è stato fatto. Le energie, ad esempio, quelle rinnovabili e non inquinanti sono in costante crescita e tra qualche tempo soppianteranno quelle infestanti. Tante comodità fanno parte della nostra quotidianità e nessuno, inclusi gli adolescenti che manifestavano vi rinunceranno, come ironizza il vignettista di destra Alfio Krancic. 


La ragazzina svedese Greta Thumberg, che si definisce la palatina della salvaguardia ambientale e aizza masse di ragazzi, tira le orecchie soltanto agli occidentali, che si prodigano più di tutti gli altri sulla Terra per la tutela ambientale, mentre altri popoli si impegnano poco o per niente. Negli anni 1980 si parlava di buco nell’ozono, oggi questo problema è quasi scomparso, grazie all’eliminazione delle cause che lo provocarono. I paesi in via di sviluppo potrebbero essere sensibilizzati a contenersi nell’elevatissima natalità; laggiù vi trovano rifugio imprese occidentali che sfuggono alle rigide e costose norme nostrane, applicate per ridurre l’inquinamento. Il sovranismo e un po’ di sana autarchia sono delle buone soluzioni per questi dilemmi. Gli alberi sono fondamentali per la fotosintesi clorofilliana, per la produzione di ossigeno essenziale alla vita, bisogna monitorare costantemente le grandi foreste e anche i piccoli boschi, ripiantando arbusti ogni qual volta vengono tagliate grosse piante. Nelle città, quando si costruiscono nuovi quartieri, si pensa anche a creare delle aree verdi, sulle montagne gli alberi sono in continua e naturale espansione. La plastica inizia ad essere bandita ed a essere sostituita con materiale biodegradabile. Sono i media, dichiaratamente progressisti, che hanno messo su l’adolescente Greta Thumberg, che è un bene che abbia a cuore questi temi (tutti ne sono preoccupati, in caso contrario sarebbe come suicidarsi), ma la fama che ella ha assunto è ingiustificata e non dovrebbe trascurare la scuola per intraprendere viaggi e iniziative varie. 



2.    MATTEO RENZI HA DIMOSTRATO UN COMPORTAMENTO INFANTILE ED EGOCENTRICO FONDANDO UN NUOVO PARTITO, DOPO AVER PERSO COL PD ED ESSERNE STATO ESTROMESSO DAI VERTICI.




Matteo Renzi, già segretario del Pd e già Presidente del Consiglio dei ministri d’Italia, dopo aver perso tutte le cariche che ricopriva ha creato una scissione nel Partito Democratico per rimanere a galla e non finire nell’anonimato. Con la speranza un giorno, oltre di fare da ago della bilancia ed essere decisivo nella formazione di un governo e tornarne di nuovo a capo, di assorbire Forza Italia e i suoi elettori; già adesso con questa mossa terrà in scacco questo governo Conte. Proprio lui, il quale si lamentava spesso che ogni piccola lite era una scusa per andarsene dai partiti e fondarne altri, ha fondato un’ennesima formazione politica. A me personalmente non è mai piaciuto, sin dai tempi in cui sorprendentemente vinse le primarie per il sindaco di Firenze e si presentava in televisione: già intuivo che era un tipo, come ce ne sono tanti, che va avanti solo con i bla, bla, bla. Una volta divenuto segretario Pd pretese per sé la carica di Presidente del Consiglio senza passare per le elezioni. 


Dopo un successo iniziale la sua avventura finì con una doppia sconfitta (referendum istituzionale ed elezioni politiche) che gli costò i prestigiosi incarichi che egli ricopriva. Sarà pur vero che quando delle parti contrapposte in continua lite, lontane nel dialogo costruttivo, continuano ad essere in discordia e gli inviti al chiarimento, a trovare dei punti di incontro, equivalgono ad ulteriori chiusure ed allontanamenti e allora fanno prima a chiudere tra loro, voltando pagina, in questo caso la situazione è un po’ diversa: Renzi è stato messo da parte nel Pd per le sconfitte, intuendo che la sua carriera politica volgeva al termine e, anziché ammettere il fallimento e tentare con umiltà (non con la sua consueta presunzione e strafottenza) di risalire la china, cambiando atteggiamenti, ha creato una sua forza politica per continuare ad essere al centro dell’attenzione, per non tramontare politicamente. Qualche voto Renzi potrà racimolarlo ma dubito che avrà quel successo che ebbe nelle europee del 2014.  

domenica 8 settembre 2019

428) TUTTI FELICI PER LA RIPRISTINATA “DEMOCRAZIA”


il pd, che da due anni a questa parte subisce delle batoste elettorali, e il m5s, ANCHE ESSO IN DECLINO E che si definiva antipolitico e “diverso” dai partiti tradizionali, CHE NON POTEVANO SOFFRIRSI tra loro, si dimostrano attaccati al potere e non vanno ad elezioni per non far vincere la lega e il centrodestra.  In italia e in europa sono tutti felici che la democrazia ha trionfato e l’antidemocratico voto sia stato evitato.  il “merito” è anche di salvini.  



In questi giorni è nato il Governo Conte II, frutto di un accordo tra il M5s e il Pd: due partiti che tra di essi se ne sono dette di crude e di cotte in questi anni. Ancora una volta il Movimento 5 Stelle ha tradito la sua natura, cercando alleanze con i partiti tradizionali e classici, esso che si diceva antipolitico e antisistema. È un governo legittimo sì e allo stesso tempo incoerente e non rappresentante della volontà popolare di questo momento storico. 

Quando nacque il Conte I scrissi che l’atteggiamento della Lega era stato scorretto, tradendo i vecchi alleati con cui si era accordata alle elezioni, ma il M5s e la Lega erano i partiti che avevano riscosso un successo clamoroso alle politiche di poche settimane prima e al fine di evitare nuove elezioni immediate sperimentarono quella anomala alleanza. Oggi la situazione è diversa: il M5s ha dimezzato i voti rispetto ad un anno fa e il Partito Democratico è stato nettamente sconfitto alle politiche del marzo 2018, anche in ambito d’elezioni amministrative ha continuato a subirne, alle ultime europee ha recuperato qualche consenso, però è ancora molto lontano dalle preferenze dei tempi migliori. Esso era definito dal M5s, il quale giurò di non andarci mai a braccetto, il cosiddetto “partito di Bibiano”. Quando un movimento apolitico parla nelle piazze, reali e virtuali, è facile dire bla, bla, bla, ma quando lo stesso conosce il potere, esso diviene come tutti gli altri partiti tradizionali e fa di tutto per non mollarlo. 

Quando Salvini annunciò l’abbandono, cercando le elezioni, il M5s e Conte dissero che non se ne sarebbero andati, avrebbero dovuti sfiduciarli, mentre quando gli stessi intuirono che il Pd era disposto a fare un governo con loro, dichiarando che con la Lega era finita per sempre, Conte rassegnò immediatamente le dimissioni e Salvini tentò invano una clamorosa retromarcia. Quelli del movimento, in netto calo consensuale, hanno ritenuto non opportuno andare al voto subito, poiché la Lega probabilmente avrebbe superato il 34% delle ultime europee; Pd e 5 Stelle hanno messo da parte gli antichi rancori e inimicizie, con la benedizione dei poteri forti italiani ed europei, per impedire il trionfo di Salvini. Per l’approvazione della legge finanziaria ci sarebbe stato tempo fino al 31 dicembre; anche votando a novembre i tempi non sarebbero stati sforati.

A Bruxelles e a Berlino sono felici che ci sarà un governo totalmente dipendente da loro, con all'interno loro uomini di fiducia, e l’uno virgola che impongono non verrà superato. La “democrazia” per l’Europa è salva; ma se la maggioranza dei cittadini sceglie la Lega, per loro è antidemocrazia (come in Gran Bretagna dove la maggioranza del popolo ha votato contro l’Ue). Quale democrazia e sovranità nazionale potranno esserci se il nostro governo non potrà fare una mossa senza che Bruxelles, Berlino e Washington annuiscano con la testa? Europa dei popoli sovrani sì, per favorire gli scambi commerciali; Europa del superstato, con i forti che ingrassano schiacciando i deboli che ci rimettono, no. Per l’immigrazione clandestina potrebbe essere vano quello che è stato fatto finora per contrastarla, pure se alcuni a sinistra iniziano svegliarsi, dichiarando che sarà un errore rinunciare alla politica del rigore del precedente governo, come scrive qualche editorialista sul “Messaggero”, un quotidiano da sempre vicino al centro, al centrosinistra. 


Di questa nuova situazione politica è responsabili in parte Salvini, che ha fatto una sciocchezza lasciando il suo governo in piena estate, per essere certo di andare ad elezioni anticipate; sarebbe stato meglio aspettare la prossima primavera, portando a termine il taglio dei parlamentari e dei loro stipendi. I maliziosi sostengono che si sia trattata di una fuga, perché non c’erano le risorse necessarie per mantenere le promesse. Io non lo credo: sono stati i no, gli insulti e le liti frequenti con i Cinque Stelle che hanno influito nella rottura. Il petrolio nostrano non si può sfruttare, bisogna comprarlo a cifre elevatissime dagli arabi, le vie di comunicazione non si possono ammodernare, comunque i grillini non rinunciano alle automobili. Se in futuro dovremo continuare con maggioranze parlamentari sorprendenti e improvvisate, sarà meglio tornare alla legge elettorale proporzionale pura, stipulando le alleanze dopo le lezioni e non prima.