IL 21 APRILE 2025 (LUNEDÌ DELL’ANGELO E
NATALE DI ROMA) È GIUNTO AL TERMINE IL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO DOPO 12
ANNI. UN PAPA CRITICATO E ALLO STESSO TEMPO MOLTO APPREZZATO. SI IMPEGNAVA PER
LA PACE E SCENDEVA DAL SUO TRONO, STANDO INSIEME ALLA GENTE COMUNE.
Oggi 21 aprile 2025, il lunedì dell’angelo,
il giorno che conclude la celebrazione della Santa Pasqua (e quest’anno
coincide anche con il tradizionale giorno secondo cui sarebbe stata fondata
Roma), si è spento alle prime luci del mattino il Santo Padre, Papa Francesco,
al secolo Jorge Mario Bergoglio, il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo
di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Ha regnato dal marzo
2013 ad oggi (12 anni e un mese). È stato il primo pontefice venuto “dai
confini del mondo”, dall’America latina (Argentina precisamente) ed era di
chiare origini italiane. Era stato ricoverato al Policlinico “Agostino
Gemelli” (di proprietà del Vaticano) per un paio di mesi, a causa di una
polmonite bilaterale, sembrava esserne uscito, se pur con qualche acciacco,
ieri, giorno di Pasqua, era sceso tra i fedeli nella Basilica di San Pietro e
aveva perfino eseguito la benedizione “urbi et orbi” dalla loggia, oggi invece
è arrivata questa sconvolgente notizia che ha bruscamente messo fine al clima
di festa e di spensieratezza della tradizionale “pasquetta”.
Personalmente da quando Egli fu eletto al Soglio pontificio quel 19 marzo 2013 l’ho seguito in questo blog, scrivendo vari post sul suo pontificato, miei o riportando articoli di giornalisti importanti (qui a fianco nelle “categorie” c’è “Papa Francesco”: ho cliccato e rivisto tutti gli scritti). Molte volte l’ho criticato ed espresso perplessità sulle sue innovazioni ed aperture (il consenso alla massiccia diffusione dell’Islam in occidente, l’apertura spropositata verso le coppie omosessuali, meno rigidità nel condannare l’aborto, toni non eccessivi verso i cristiani perseguitati, eccetera), il che faceva pensare che fosse vicino politicamente alle sinistre, facendo propaganda ad esse. Però da cattolico praticante non ho mai contestato la sua guida alla Chiesa Cattolica universale e tra le mie preghiere, non è mai mancata quella “per il Santo Padre”, oltre a quelle per i suoi sottoposti come i vescovi. Quei prelati, cui non erano risparmiati alle sue bacchettate (benevole) e nemmeno i fedeli. Invece coloro che non erano tanto devoti e praticanti lo elogiavano spesso (la loro frase ricorrente era "tanto lo dice Papa Francesco"). Questo Papa ha inaugurato una nuova fase della Chiesa, facendo una Chiesa povera per i poveri, ha rinnovato il Vaticano, ha allontanato coloro che commettevano vari reati.
Quello che ho apprezzato di questo Papa è stato principalmente la sua umiltà, cioè lo scendere dal suo trono dorato e farsi una persona comune come tutte le altre: ad esempio fare delle telefonate agli ultimi dei fedeli per consolarli di qualche momento di dolore, lo girare con la jeep scoperta senza avere timore degli attentati, andare in basilica e parlare con le gente in calzoncini e maniche corte, lasciando quella rigidità del cerimoniale della giacca e cravatta per gli uomini e del velo nero per le donne a tu per tu con un papa, il confessare come un qualunque sacerdote, il confessarsi lui stesso dai semplici prelati, il concedere facilmente le interviste ai giornalisti e parlare non solo di religione ma anche di altri argomenti comuni, come il calcio e lo spettacolo. Inoltre grande è stato il suo impegno in giro per il mondo, al fine di risolvere le ingiustizie, la fame, le disuguaglianze e forte è stato il suo grido per la fine delle guerre. Non può essere considerato un caso il fatto che sia stato richiamato al cielo in questo giorno, nel pieno del giubileo e dopo aver celebrato la Pasqua, la ricorrenza più importante per i cristiani. Riposi in pace Papa Francesco e ci protegga tutti da lassù.