“IO E ORIANA” È UN LIBRO IN CUI MAGDI CRISTIANO ALLAM PARLA DEL SUO RAPPORTO CON
ORIANA FALLACI, LA
RINGRAZIA E LE DÀ RAGIONE SULLE ALLORA CRITICHE DELLA
SCRITTRICE ALLA SUA PERSONA, CHE SI DEFINIVA “MUSULMANO MODERATO”.
A
dieci anni dalla scomparsa di Oriano Fallaci, Magdi Cristiano Allam ha
pubblicato un libro in cui parla del suo rapporto con la scrittrice fiorentina.
In questo volume vengono riportati gli articoli del giornalista nel periodo
2001 – 2006 e alcuni testi di Oriana Fallaci pubblicati nei libri nello stesso
periodo. Egli allora era solo Magdi Allam, ancora non era “Cristiano” e credeva
fermamente nell’Islam moderato. Oriana e Magdi si stimavano a vicenda come
giornalisti, specialmente per le loro forti posizioni contro il terrorismo
islamico e per la contrarietà alla crescente islamizzazione dell’Europa. I due
avevano concordato di scrivere un libro in cui Magdi intervistava Oriana: si
incontrarono varie volte per il raggiungimento dell’obiettivo; quando gli
scritti stavano per essere consegnati alla casa editrice la Fallaci bloccò tutto e non
se ne fece più nulla. La motivazione ufficiale era che la punteggiatura, al
momento di trascrivere l’intervista su carta, non era stata rispettata. In
realtà Oriana non aveva gradito alcune iniziative di Magdi, che allora pensava
ci potesse essere un lato buono nell’Islam.
Il giornalista egiziano,
naturalizzato italiano, fu tra i firmatari del “manifesto contro il terrorismo e per la vita” in cui si
sollecitava il governo italiano ad accelerare le leggi per far acquisire più
agevolmente la cittadinanza italiana
agli stranieri, così si pensava che si sarebbero integrati nel tessuto
sociale dello stato che li ospitava, non si sarebbero ghettizzati e fatti
terroristi (in futuro i fatti avrebbero dimostrato il contrario: in Olanda ad
esempio fu assassinato il regista Van Ghog per aver denunciato in un video la
brutalità con cui le donne venivano sottomesse). Quei firmatari furono ricevuti
dal Presidente della Repubblica
Ciampi, il quale li appoggiava decisamente. Invece Oriana Fallaci nel suo libro
dell’auto intervista e dell’apocalisse attaccò
quell’iniziativa, scagliandosi contro Ciampi e contro Allam, definendo
quest’ultimo “il giornalista del perbene”.
Magdi Allam era minacciato e rimproverato dai sedicenti rappresentanti
dell’Islam italiano per le sue posizioni contro il terrorismo; quei
rappresentanti si travestivano da agnelli quando erano ospiti delle
trasmissioni televisive, in realtà erano dei lupi. Prima di una puntata di “Porta a Porta” Allam in privato fu
duramente richiamato da uno di quegli islamici, che gli disse che egli non
faceva più parte della loro comunità e di impegnarsi a rientrarvi; Magdi Allam
replicò denunciandolo per minacce. Allam pubblicò alcuni articoli sul “Corriere della Sera” in cui denunciava
i violenti sermoni degli iman nella moschea di Roma: grazie a quegli scritti
quei predicatori di violenze furono allontanati dal’Italia dall’allora Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu.
Sono
tracciati dei profili dei tanti italiani che si convertono al’Islam e ne
abbracciano i lati più violenti: la maggior parte di essi provengono dall’estrema
sinistra e attraverso l’Islam cercano quella rivoluzione che non c’è stata col
marxismo. È dai primi anni 2000 che lo scrittore vive sotto scorta per le sue
posizioni. In lui con il tempo maturò la convinzione che non esiste l’Islam
moderato, essendo inconciliabile con la nostra società e con le nostre civili
conquiste: è un musulmano che può scegliere di essere moderato, non seguendo i
precetti dell’Islam. Egli, a seguito di quella maturazione, si convertì al
cristianesimo la notte di Pasqua del 2008, quando fu battezzato da Papa
Benedetto XVI. Oggi il giornalista, pur
continuando a credere a Gesù, non si riconosce nella Chiesa di Papa Francesco. È
grazie a Oriana Fallaci che Magdi (ora Cristiano) Allam arrivò a quella svolta
clamorosa e oggi ci dice che noi tutti dobbiamo esserle riconoscenti. Egli ha
vinto anche una causa contro la sua persona: gli fu riconosciuto il diritto che
i suoi articoli si limitavano alla critica e nient’altro. È stata fondata l’associazione
“Amici di Magdi Cristiano Allam” in cui il giornalista si autopromuove come
coordinatore di una rivoluzione con protagonisti tutti noi, contro le politiche
politicamente corrette, specie in materia di immigrazione, di cancellazione dell’identità
italiana, di smantellamento della famiglia naturale, di dittatura europea, di
tasse, di smembramento delle forze armate, di stampa asservita al potere, di dittatura
della magistratura, eccetera.
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