È ARRIVATO L’ENNESIMO
SISMA CHE HA CAUSATO ALCUNE CENTINAIA DI VITTIME. TUTTI SE NE FREGANO DELLA
PREVENZIONE, EPPURE NELLE STESSE ZONE NEL CORSO DEI SECOLI CI SONO STATI DEI
TERREMOTI CATASTROFICI. E NOI COSA FACCIAMO?
L’Italia e il mondo
sono rimasti scioccati dal terremoto che ha distrutto la città di Amatrice e
qualche paese vicino ad essa, causando in totale quasi trecento vittime. Intere
famiglie, alcuni delle quali trascorrevano nella rinomata località della Provincia di Rieti le vacanze, sono
state spazzate via, altre sono state spezzate, poche risparmiate. Le località
dove si è abbattuto il sisma raddoppiano, triplicano, la popolazione nei mesi
estivi (come accade a Rocca Massima): la gente ha acquistato delle casette per
sfuggire nei mesi assolati dall’afa delle città. Se il fenomeno naturale si
fosse verificato d’inverno le vittime sarebbero state molte meno. Il violento
sisma non ha guardato in faccia nessuno: sono morti bambini, anziani, uomini,
donne. Il numero delle vittime è quasi uguale a quelle del sisma che colpì
L’Aquila nel 2009, con la differenza che il territorio aquilano è molto più
popolato e con l’aggiunta della presenza delle costruzioni moderne, più
resistenti, quasi assenti ad Amatrice: si può affermare che questa catastrofe
naturale è stata molto più devastante della precedente. Si dovranno trovare
delle sistemazioni adeguate alle migliaia di sfollati e, buttandola sulla
polemica politica, si dice di non ripetere il pessimo esempio de L’Aquila: ah,
perché costruire delle casette antisimiche in soli sei mesi per centinaia di
migliaia di persone, togliendole dalle scomode tende e dagli inadeguati
container, è stato un pessimo affare?
I terremoti sono
sempre esistiti da quando esiste la
Terra e non esisteva l’uomo con le sue opere: se non ci fossero stati probabilmente
le terre non sarebbero emerse e i continenti non sarebbero andati alla deriva;
ancora oggi essi sono in movimento. L’Italia è collocata in un brutto punto: è
schiacciata tra la zolla africana ed euroasiatica. Nei centri abitati situati
nella dorsale appenninica che attraversa la penisola
italiana, posta esattamente al centro tra il Mar Tirreno ed il Mar
Adriatico, il rischio sismico è elevatissimo: infatti nel corso dei
millenni si sono verificati devastanti terremoti. Quasi nessuno si è curato
molto di quei pericoli: da quando ci sono le leggi in materia di costruzioni
antisismiche pochi le hanno adottate nel costruire e nel restaurare delle
abitazioni. Quei pochi che lo hanno fatto e che venivano irrisi, perché per la
maggioranza delle persone stavano solo buttando soldi, sono usciti illesi dalle
onde telluriche. Ora con il passare degli anni si ricostruirà tutto a norma,
come è successo già in Friuli, in alcune
zone dell’Umbria, come sta avvenendo in Abruzzo e ancora oggi in Irpinia; non
sarebbe meglio prevenire che curare, anche perché costa molto meno? Anche dove
abitiamo noi ci sono le leggi per costruire o per restaurare con metodi
antisismici, ma sembra che anche qui pochi le applichino. Le pochissime volte
che mi è capitato di seguire la costruzione di un edificio dalle fondamenta,
oppure il restauro di un’antica casa, mai ho visto posizionare quella sorta di
molle, che in caso di sima fanno oscillare di molto le costruzioni senza farle
collassare, e raramente ho visto inserire in una casa antica i grossi tiranti
d’acciaio all’interno delle pareti portanti. Non sono un esperto in materia
architettonica ed in ingegneria edile, ma pure i costruttori della zona
potranno confermare che quasi mai i loro clienti chiedono di agire in quel
senso; i pochi che lo fanno si ritrovano salatissime parcelle da saldare.
Il
rischio sismico a Cori è medio, il terzo livello: a memoria d’uomo non si
ricorda nessun terremoto devastante (anche quando qualche località dei vicini Castelli Romani è stata distrutta da quelle calamità naturali), lo confermano le mura ciclopiche e i
monumenti di epoca romana ancora intatti; le uniche distruzioni documentate che
il paese ha subito nei millenni sono avvenute a causa delle guerre, degli
assedi, dei saccheggi, delle invasioni. Può darsi che nel nostro centro abitato
in epoche lontane ci siano stati dei grandi terremoti e altri monumenti che
c’erano sono andati distrutti. Altri paesi col nostro livello sismico sono
stati colpiti da forti terremoti, pertanto non potremo dormire dei sonni
tranquilli per il futuro. La prevenzione sarà importante: si potrà cominciare, attraverso
degli incentivi statali che faciliteranno e abbasseranno i prezzi nella messa
in sicurezza delle abitazioni (sempre se lo stato approverà le leggi), con
l’adeguamento alle norme antisismiche degli edifici pubblici, poi si proseguirà
alle abitazioni private.
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