La Lazio si è aggiudicata la quinta Coppa Italia della sua storia, in finale unica a Roma allo stadio Olimpico, battendo la Sampdoria ai calci di rigore per 6 - 5, dopo che al termine dei tempi supplementari la partita era terminata 1 - 1. Non sarà un grandissimo traguardo la Coppa Italia, ma è sempre meglio di nulla, per una squadra che in campionato è lontano dai vertici: vincendo questa rivalutata Coppa Italia, con la finale unica a Roma dinanzi al Capo dello Stato, avrà la possibilità di giocare in campo europeo il prossimo anno. Le tre grandi del calcio italiano (Juventus, Milan, Inter) si spartiscono da sempre gli scudetti, spesso trascurando la Coppa Italia: prima era l'Inter a restare fuori dai giochi, poi con lo scandalo di calciopoli salì alla ribalta declassando le altre due squadre. La Lazio quest'anno ha avuto troppi alti e bassi: era partita a razzo e sembrava che dovesse competere per i vertici, dopo che nella squadra sono stati inseriti dei validi innesti nell'ossatura consolidata; una volta risanati i bilanci hanno provveduto in tal senso, non si è capito questo crollo nel girone di ritorno. La sua ultima occasione per salvare la stagione era la Coppa Italia, pure per la Sampdoria che anch'essa è lontana dai piani alti della classifica, il fattore campo avrebbe dovuto favorire la Lazio, ma non è stato così: nel primo tempo ha giocato meglio la Sampdoria, ma la Lazio ha avuto due concrete occasioni, di cui solo una è stata sfruttata, se fosse stata sfruttata anche l'altra la partita probabilmente sarebbe stata chiusa; dopo il vantaggio laziale di Zarate la Sampdoria è riuscita a pareggiare con Pazzini: è stato molto bravo e fortunato a trovarsi nella traiettoria di un colpo di testa di un suo compagno di squadra, a deviare e a spiazzare il portiere della Lazio Muslera. Nel secondo tempo ha dominato la Lazio, ma la Sampdoria ha avuto qualche occasione, così come nei tempi supplementari, non sono mancate le sviste arbitrali da entrambe le parti. Si sa che i calci di rigore sono una lotteria: è stata più fortunata la Lazio che ha potuto alzare la Coppa al cielo nel suo stadio, davanti al proprio pubblico, che non si vedeva così caloroso e festante dai tempi dello scudetto nel 2000, per la gioia dei giocatori e del tecnico Delio Rossi, abbastanza commossi, che non avevano mai vinto nulla.
I TRIONFI DELLA LAZIO:
2 SCUDETTI (1973 - 74, 1999 - 2000), 5 COPPE ITALIA (1958, 1997 - 98, 1999 - 2000, 2003 - 2004, 2008 - 2009), 2 SUPERCOPPE ITALIANE (1998, 2000), 1 COPPA COPPE (1998 - 99), 1 SUPERCOPPA EUROPEA (1999)
Concludiamo in bellezza con l'inno della Lazio, ci vuole proprio in questa occasione, ho scelto quello del centenario "So' già du ore", ma quello classico è "Vola Lazio vola".
SO' GIA' DU ORE So gia du ore, che stamo ad aspettà/me batte er core, cominceno a giocà/mille bandiere, famo sventolà/entra la Lazio, lo stadio sta a scoppià/Lazio grande Lazio, che ce ponno fa/undici fiati, tutti quanti a respirà/Lazio grande Lazio, nata pe dominà/tu sei la mejo, e nun ce vonno sta/ semo n'impasto, de forza e volontà/co tanto core, come nessuno c'ha/fermate monno, sotto ar cuppolone/rifatte l'occhi, stamo a giocà a pallone/Lazio grande Lazio, che ce ponno fa/undici fiati, tutti quanti a respirà/Lazio grande Lazio, nata pe dominà/tu sei la mejo, e nun ce vonno sta/daje aquilotti, nun se po sbajà/su c'e er Maestro, che ce sta a gurdà.../Lazio grande Lazio, che ce ponno fa/undici fiati, tutti quanti a respirà/Lazio grande Lazio, nata pe dominà/tu sei la mejo, e nun ce vonno sta.
#1 03 Luglio 2009 - 11:02
RispondiEliminaSolo per segnalarti che "so già du ore" non è l'inno del centenario che invece è "Cent'anni insieme"
Ciao e sempre forza lazio.
#2 06 Luglio 2009 - 18:04
RispondiEliminaChe gran gol che ha fatto Zarate contro la Sampdoria, ci ha fatto fatto vincere la Coppa Italia (senza dimenticare le due parate di Muslera nei calci di rigore). Maurito è il nuovo simbolo calcistico di Roma, Totti ormai è già in pensione!
SardinianEagle
#3 06 Luglio 2009 - 22:45
RispondiEliminaAvrei preferito che il nuovo emblema della Lazio fosse italiano, ma Zarate va bene lo stesso, anche perché la oltre la metà della popolazione argentina è di origine italiana. Speriamo solo che duri l'idillio con Lotito perché non è facile andarci d'accordo. Sarà solo un caso che De Silvestri, Pandev e Ledesma vogliano andare via a tutti i costi? Rischieranno un anno di tribuna se non verrà pagato il giusto parametro; va bene che in questi casi hanno tutto in mano i procuratori da cui questi giocatori dipendono troppo. La squadra aveva un buon allenatore: il motivo per cui è andato via vale il discorso di prima.
Anluc
#4 06 Luglio 2009 - 23:25
RispondiEliminaZarate sarà il protagonista del prossimo campionato, il suo potenziale è enorme. Speriamo che Eliseu si riveli un bravo giocatore di fascia e che giungano dei rinforzi in difesa (serve un centrale). Al centrocampo in caso di partenza di Ledesma bisogna trovare un regista di qualità e per l'attacco una punta di peso (Berg sarebbe l'ideale).
SardinianEagle