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domenica 17 ottobre 2010

66) IL FINE SETTIMANA SE NE VA





Sta per terminare un altro fine settimana: breve periodo in cui quasi tutti si riposano, si svagano e si divertono, soprattutto i giovanissimi. Un po’ di tristezza e malinconia prende corpo e si attende desideroso e con impazienza un altro fine settimana, come diceva la canzone di 883 di inizio anni ’90.

Pure il sottoscritto allora (precisamente qualche anno più tardi dall’uscita di Weekend) si comportava grosso modo come narra Pezzali nella sua canzone, ora invece per lui i fine settimana sono divenuti noiosi, ma nonostante ciò non vede l’ora che arrivino. C’è chi passata la trentina, nei fine settimana e in tutto il resto, continua a fare l’eterno diciottenne/ventenne, o per scelta personale o per “causa di forza maggiore”, e c’è invece chi in quell’età preferisce mettere la testa a posto, costruire qualcosa, come una propria famiglia, rinunciando alla libertà e ritrovandosi così prigioniero dei doveri coniugali.

C’è gente che non conosce il fine settimana, per essa è un qualunque giorno lavorativo: accade così nelle industrie che lavorano 7 giorni su 7, 24 ore su 24, e in molte attività commerciali. Molte persone che lavorano nelle industrie chiedono spontaneamente di lavorare maggiormente il sabato, la domenica, la notte e di fare straordinari: avendo delle famiglie sulle spalle guadagnano di più. Coloro invece che non hanno esigenze particolari si accontentano e sbuffano se capita loro di lavorare in quei turni. Le attività commerciali delle grandi città giovano del fatto che quasi tutti non lavorano il sabato e la domenica, approfittandone per fare affari. Il sabato posso essere d’accordo, anche perché è un normale giorno feriale, ma almeno la domenica si fermassero: oramai si è perso il senso del giorno sacro e del riposo perché “gli affari sono affari”.

Secondo me nel nostro paese, per una questione di praticità, non conviene più di tanto rimanere aperti la domenica per le attività commerciali all’infuori di alberghi, bar e ristoranti: Cori non è un paese molto frequentato dai turisti e le attività commerciali vanno avanti grazie ai paesani, i quali sapendo che la domenica stanno tutti chiusi, acquisteranno nei giorni feriali. Hanno adottato questo ragionamento anche alcuni caffè che provarono a fare le sale da tè, eliminando il gioco delle carte, per poi ripensarci vedendo che gli affari andavano male.


Personalmente non riesco a comprendere i maniaci del lavoro: cioè coloro che vivono solo per lavorare, ad esempio escono di casa la mattina alle 7:00 e rientrano la sera alle 21:00, stando tutto il giorno chiusi in un ufficio, con addosso 3 o 4 telefoni portatili e personali che squillano in continuazione dalla mattina alla sera. Secondo uno studio a questi tizi, quando andranno in pensione, prenderanno degli infarti, passando dall’iperattività all’inerzia più assoluta. Gli antichi saggi dicevano (e per me avevano ragione): “si lavora per campare, ma non si campa per lavorare”. Una giornata è composta da 24 ore, divise per 3 fanno 8: 8 ore per il lavoro, 8 ore per il riposo e 8 ore per svagarsi, rilassarsi, divertirsi e costruire cose utili, perché non esiste solo il lavoro nella vita, almeno così la penso io.

Ma magari lo avessi io un lavoro, lavorerei sempre e comunque” diranno ora le persone più sfortunate, giovani e non, che non trovano impieghi o li hanno persi. Purtroppo anche se uno mettesse tutta la buona volontà per progettare di crearsi una sua famiglia, guardando anche oltre la sua terra d’origine, oggigiorno è costretto a tornare sui suoi passi per la grave piaga della disoccupazione e della precarietà. È stato facile per Padoa Schioppa qualche anno fa dire “i bamboccioni”, riferendosi ai ragazzi che adulti rimangono in casa con i genitori: il suo mondo è completamente fuori dalla realtà quotidiana, che non conosce assolutamente; lui ha le sue conoscenze e i suoi agganci per sistemare i suoi figli in posti di alto prestigio una volta terminati gli studi.

Il fine settimana intanto se ne va: sia chi ha lavoro in abbondanza, sia chi non lo ha per niente, trova modo di ritemprarsi, distrarsi, gioire e guardare con ottimismo il futuro, soffrirà nel corso della settimana, o per un motivo o per un altro, attendendo con impazienza la liberazione del nuovo fine settimana!

2 commenti:

  1. #1 18 Ottobre 2010 - 14:23

    Ciao Anluc il tuo blog è uno dei tanti blog che leggo con piacere e interesse.Potresti aggiungere ai tuoi link il mio blog dedicato alla soap Alisa-Segui il tuo cuore http://alisacanale5.splinder.com/ Grazie mille:-)
    alexn97

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  2. #2 18 Ottobre 2010 - 17:08

    Ti aggiungo. E grazie per la visita.
    Anluc

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