IL DISASTRO DELLE FOIBE
Oblio e istituzione della giornata del ricordo
Nel 2004 è stata istituita dal parlamento italiano quasi all’unanimità (tranne sporadici ceppi di sinistra estrema) la giornata del 10 febbraio per ricordare le vittime italiane morte per mano jugoslava e gettate nelle foibe durante e al termine della Seconda Guerra Mondiale. Per lunghissimo tempo non si seppe nulla di questa tragedia, o meglio non se ne parlò, ne era al corrente solo chi l’aveva vissuta, e si bollavano erroneamente le vittime come appartenenti ad una determinata ideologia politica. Enciclopedia Universale Fabbri, anno 1971, alla voce Foiba c’è scritto: (dal dialetto friulano foibe, fossa), termine locale usato per indicare delle grandi conche chiuse, molto diffuse nella regione istriana, derivanti dal collegamento di più doline e al fondo delle quali è presente un inghiottitoio.
Storia, rivendicazioni italiane, dramma e revisionismo
Nemmeno una riga è stata scritta per decenni a testimonianza di ciò che avvenne nelle italianissime terre dell’Istria e della Dalmazia, che erano appartenute per secoli alla Serenissima Repubblica di Venezia: nelle coste erano tutti italiani, veneti precisamente, all’interno erano presenti popolazioni slave. All’Italia in caso di successo dell’Intesa nella Grande Guerra promisero tutte le terre che erano di Venezia, quelle che durante le guerre napoleoniche furono cedute dalla Francia all’Austria, ponendo fine all’indipendenza veneziana; le promesse non furono mantenute: all’Italia andò solo l’Istria, la città di Zara e successivamente venne annessa anche Fiume e naturalmente venne annesso anche il Trentino Alto Adige. L’Alto Adige non ha nulla di italiano, è tedesco, dell’Istria e della Dalmazia non si può dire altrettanto, anche se nella città di Bolzano la comunità italiana è numerosa, costituisce la maggioranza, un’eccezione in mezzo ad una provincia tedesca, per cui gli italiani presenti sentono forte il sentimento di patria e premiano i partiti di destra. A Trieste e in altre zone di confine succede lo stesso: un sentimento che emerge dagli orrori del passato. Dopo l’annessione della Venezia Giulia nel 1919 ci fu un momento di riscatto italiano, nei tempi dell’Impero Austro – Ungarico comandavano gli slavi. La tragedia delle Foibe avvenne in due fasi: nel 1943 e dopo il 1945. Dopo l’armistizio italiano del 1943 i partigiani jugoslavi di Tito rastrellarono moltissimi italiani nelle zone di confine, li fucilarono gettandoli nei fossi con i polsi legati. Peggio fu nel 1945 allorquando la Jugoslavia pretese l’annessione dell’intera Venezia Giulia, di Gorizia e di Trieste; i triestini si erano liberati dai tedeschi e accolsero con volantini di benvenuto i partigiani jugoslavi, che ricambiarono massacrando molti cittadini: in questa fase i gettati nei fossi furono di gran lunga di numero superiore rispetto al ’43. Tra gli stessi partigiani italiani, quelli comunisti ammazzavano i partigiani di altre tendenze e scappavano in Jugoslavia. Le vittime furono oltre 20.000 e circa 300.000 persone fuggirono dall’Istria: nelle città italiane dove arrivavano non venivano accolti bene perché definiti fascisti in fuga, a Roma crearono addirittura un quartiere. La Jugoslavia chiese all’Italia l’estradizione dei militari che durante la guerra si erano macchiati di crimini durante l’occupazione militare, ma nulla furono al confronto delle Foibe. Durante la Conferenza di pace di Parigi nel 1947 all’Italia, nazione sconfitta, venne tolta l’Istria che fu assegnata alla Jugoslavia, la città di Trieste rimase territorio libero, tornerà all’Italia nel 1954. Il revisionismo storico dopo l’oscurantismo e l’oblio è iniziato negli anni ’90, fino all’istituzione della giornata del ricordo che ricade quest’oggi.
L’amore per la patria nella destra e il ricordo dei caduti
Revisionismo che ha coinvolto anche la Resistenza: oltre ai crimini nazifascisti si sono tirati fuori dall’insabbiatura anche i crimini commessi dai partigiani. Deve essere stato molto duro essere di destra per il cinquantennio successivo al termine della guerra: persone che non avevano nulla a che fare col fascismo, ma che credevano in alti ideali patri ed erano forti nell’impegno di socialità, si videro trattati peggio dei lebbrosi, alcuni finirono anche trucidati per la militanza in un Msi, perfettamente integrato nel sistema democratico, il cui motto del segretario Giorgio Almirante era: “non restaurare e non rinnegare!” Una destra che da più di un quindicennio è tornata protagonista grazie a Silvio Berlusconi, la quale attualmente guida il paese. Allora per tutte le vittime delle persecuzioni, delle foibe, della militanza missina, di tutto il resto scorrerà il vecchio inno del Msi, un po’ di commozione certamente ci prenderà, pensando a tutto ciò che è accaduto prima di oggi, quando la destra è tornata protagonista. Un amarcord per Fini e i suoi segugi e un premio a Storace, il quale in An fu il primo a capire di che pasta fosse fatto, che oggi col suo movimento torna al governo: il giusto premio per la sua coerenza.
Inno Msi
#1 12 Febbraio 2011 - 10:35
RispondiEliminain un italia che ancora stenta nel ricordare il martirio e il dramma degli esuli giuliani,istriani,dalmati dobbiamo perseverare affinche questi ricevano giustizia e considerazione!!!!
sebastia11
460 Città d'Italia che hanno onorato i Martiri , infoibati, annegati, fucilati, dispersi
RispondiEliminain Istria, Fiume e Dalmazia
in tempo di guerra ed in tempo di pace
Un sentito ringraziamento a tutte le Amministrazioni che hanno onorato i Caduti delle Foibe
ABBIATEGRASSO (Milano) Parco Martiri delle Foibe
ABETONE (Pistoia) Scuola Norma Cossetto
ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari) Via Martiri delle Foibe
ACQUI TERME (Alessandria) Piazza Martiri delle Foibe
ALBA (Cuneo) Giardini Vittime delle Foiba
ALBANO SANT'ALESSSADRO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
ALBIGNASEGO (Padova) Viale Martiri delle Foibe
ALESSANDRIA Via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati
ALESSANDRIA Via Vittime delle Foibe
ALGHERO (Sassari) Piazza Antonio Sanna
ALGHERO fraz. Fertilia (Sassari) Via Martiri delle Foibe
ALLERONA scalo (Terni) Largo Martiri delle Foibe
ALTAMURA (Bari) Via Caduti delle Foibe
ALTAVILLA VICENTINA fraz. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
ANCONA Scalinata Italiani di Istria Fiume e Dalmazia
ANDRIA (Barletta/Andria/Trani) Attesa delibera - Via Martiri istriani
ANTRODOCO (Rieti) Giardino Martiri delle Foibe
Aosta
AREZZO Largo Martiri delle Foibe
ARONA (Novara) Largo Martiri delle Foibe
ASCOLI PICENO Largo Martiri delle Foibe
ASSISI - S.Maria degli Angeli (Perugia) Via Martiri delle Foibe
ATESSA (Chieti) proposta (attesa delibera)
AVEZZANO (L'Aquila) Via Martiri delle Foibe
IL PASSATO VIVE SEMPRE,
PURCHÈ ANCHE UNO SOLO LO RICORDI
"Solo i Morti hanno il diritto di perdonare.
I vivi hanno il dovere di non dimenticare"
(David Ben Gurion)
“M’hanno chiesto: perchè piangi?
Poichè non avrebbero compreso il mio pianto,
ho risposto:
nessuno piange.
L’Esule è ovunque solo”.
(Lamennais)
Da: la piccola "Vedetta d'Italia" del 1950
"le idee non si strozzano
ed anzi dal patibolo risorgono,
terribilmente feconde".