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venerdì 6 aprile 2012

135) LE LISTE PER LE ELEZIONI COMUNALI CORESI

Sono state presentate le liste elettorali per le prossime elezioni comunali in programma in 6 e 7 maggio. I candidati sindaci saranno tre: Tommaso Conti, sindaco uscente, sostenuto da una coalizione di partiti di centrosinistra denominata “Cori e Giulianello Insieme”; Cristina Ricci, sfidante con la sigla “Territorio Comune”, in rappresentanza dei partiti del Pdl, Fli, Udc; Angelo Palliccia, autosospesosi dal suo partito “La Destra” per mettersi alla testa di una lista civica indipendente denominata “Cori e Giulianello Movimento Civico”. 
 



TOMMASO CONTI
46 anni
Avvocato

 
Afilani Ennio/Bilà Domenico/Campagna Loretta/Centra Paolo/Cimini Paolo/Cochi Chiara/De Cave Roberto/De Lillis Mauro/Felici Massimo/Ferri Diletta/Milanini Antonella/Nuglio Fausto/Palliccia Giovanni/Pistilli Sabrina/Proietti Aristide/Zampi Luca.
 
Partiti: Pd, Idv, Sel, Pdci, Prc, Psi, Verdi, movimenti locali




CRISTINA RICCI
52 anni
Sindacalista Ugl


Battisti Fabio/Betti Antonio/Bianchi Tommaso/Canale Bruno/Carpineti Quintilio/Cecinelli Domenico/Ciardi Massimo/Cochi Tiziana/Fralleoni Massimo/Massa Angelo/Marchetti Giuseppe/Porcari Sandra/Proietti Umberto/Silvi Evaristo/Sorcecchi Angelo/Tora Matteo.

Partiti: Pdl, Fli, Udc, indipendenti.





ANGELO PALLICCIA
62 anni
Libero professionista
Salviati Mara/Lancioli Luca/Giovangrossi Sabrina/Di Meo Alfiero/Innocenti Alessandro/Cioeta Roberto/Nardocci Maurizio/Cappa Valentina/Baglieri Giuseppina/Giansanti Tatiana/Agnoni Angelo/Tuzi Giancarlo/Pellacchi Alessio.









Dunque nel mio primo articolo del 2012 avevo azzeccato quasi tutto: avevo previsto l’unità del centrosinistra e avevo messo in conto la possibilità che il centrodestra presentasse due liste o si alleasse con l’Udc; ma ovviamente nelle mie previsioni era l’Udc che  avrebbe dovuto presentarsi separato e avevo dato per certa l’alleanza Pdl – Fli – Destra. Invece ora in questa nuova alleanza di centrodestra comanda quel partito che in questi anni era stato isolato completamente per i noti motivi, quando invece erano gli altri ad avere il coltello dalla parte del manico e ad imporre le condizioni dell’alleanza, poiché se avesse presentato una lista autonoma avrebbe rischiato di non eleggere nemmeno il candidato sindaco come consigliere di opposizione, visto che il numero è stato tagliato. Il movimento Fli nel caso di Cori è un’anomalia che si presenti al fianco del Pdl, visto che altrove in questa tornata elettorale si tiene ben distante, ma non poteva fare altrimenti, per l’assoluta fedeltà alla giunta Bianchi che aveva avuto e per la dura opposizione con cui ha contrastato il governo Conti. All’esponente de “La Destra” non sono piaciute affatto come sono state fatte le cose per cui ha creato un suo movimento civico indipendente. Nei piccoli centri, in cui non ci sono i ballottaggi, le liste civiche non servono a nulla, sono solo dannose, al contrario delle grandi città, dove il candidato sindaco può ambire al ruolo di consigliere comunale e far convergere i voti della sua lista su un candidato arrivato al ballottaggio, oppure la frammentazione dei voti per le molte liste potrebbe provocare il passaggio al secondo turno di un candidato civico, così da giocarsi la partita e poterla anche vincere (come ad esempio è successo ad Aprilia). Il ruolo principale dei movimenti civici nei piccoli centri è danneggiare i candidati ufficiali dell’area politica di provenienza dei dissidenti. A Cori una volta ciò avveniva nel centrosinistra: nel 1999 ci fu la lista “Cento persone, una città”, nel 2004 la lista “Libertà e partecipazione”; nelle ultime tornate elettorali le frammentazioni sono state presenti nel centrodestra con la creazioni di liste di disturbo rispetto ai candidati ufficiali: nel 2007 c’è stata la lista “Nuovo progetto per Cori e Giulianello” e quest’anno appunto c’è il “Cori e Giulianello movimento civico”. È un lusso che potrebbe permettersi solo la sinistra, ma che non si permette più dopo le esperienze passate. Se le percentuali dei raggruppamenti dei partiti del vecchio schema politico, centrosinistra – centrodestra, fossero confermate non ci sarebbe storia, perfino con due schieramenti: 55% contro 45%. In nessuna elezione comunale a Cori si presentano due candidati sindaci per vedere effettivamente quanto valgono destra e sinistra nel nostro paese. Le comunali sono tutt’altra cosa rispetto agli altri tipi di elezioni: sono i singoli presenti negli elenchi che fanno la differenza e il tutto dipende dalla loro bravura di calamitare consensi, i quali andranno anche al candidato sindaco. Dando un’occhiata ai nomi i candidati sono stati rinnovati per metà nei due principali gruppi contendenti: coloro che non sono troppo vecchi e hanno avuto esperienze di governo faranno da traino ai nuovi volti. Alcuni come al solito dirigono dall’esterno: aspireranno ai posti in giunta in caso di vittoria? Mentre i dissidenti del centrosinistra non si sono proprio candidati, rinunciando alla creazione di movimenti per danneggiare. Sentendo i commenti in giro sui candidati di tutte le liste, si dice che è un bene che siano presenti facce nuove, anche simpatiche, però tutti prevedono che se saranno elette diverranno come tutte le altre quando conoscono il potere, rileggete sotto:


"Mi auguro quindi che continuerete a scrivere, ad esporre le vostre opinioni, idee e critiche nei nuovi mezzi, dove potrebbero anche uscire nuovi volti, inediti e puri, per fare politica. Io mi tiro subito fuori dalla mischia perché di far politica attiva non me la sento: per ora preferisco il politologo al politico. Quelli che se la sentiranno e che usciranno fuori solo esclusivamente per scelta e per talento, che non dovranno rendere conto a nessuno del loro operato, se non ai cittadini, saranno nuovi personaggi a tutti gli effetti, da far crescere e da valorizzare, non da usare e poi gettare via, come è capitato molte volte sia a destra, sia a sinistra e sia al centro. Ma bisognerà far sì che questi nuovi volti per la politica rimarranno sempre “loro stessi”, cioè tipi da battaglia come lo sono sui blog, così facendo cambieranno anche le mentalità della politica se non si faranno loro cambiare la testa, come tutti, dalle prebende mensili quando arriveranno lassù, divenendo "politici di professione".

Dal post di questo blog: "39) NUOVE IDEE PER CORI E LA POLITICA" del 24 gennaio 2010


È  internet il nuovo microfono a disposizione di tutti per farsi sentire e conoscere, per esternare il propri talenti e i propri pensieri liberamente, senza essere manovrati  e da lì appunto escono i giovani per la politica. Quante volte sentite dire: “cerchiamo di coinvolgere i giovani nel dibattito politico, nelle vicende del loro paese, per non lasciarli abbandonati a loro stessi tra vizi, stravizi e modelli di vita errati!” Quando poi qualcuno si interessa di quelle cose, pestando i piedi a chicchessia: “questi ragazzi non sanno come impiegare il tempo, capiscono tutto loro, andassero a lavorare (come se il lavoro crescesse sugli alberi, soprattutto di questi tempi ndr), anziché perdere tempo con le stupidaggini e imboccare le distorte strade cui conduce l’ozio!” Infine se lavorano: “hai visto? Se lo sono comprato dandogli il posto!”  Quando si toccano determinati interessi qualcosa da ridire si ritroverà sempre, perfino negli ambienti i quali dovrebbero essere sinonimi di armonia, tranquillità e serenità d’animo. Si pensa che solo l’interesse e il profitto ci sia dietro a tutto: per questo motivo ora che ci sono le elezioni tutti gli schieramenti prometteranno qualcosa per raggirare le persone, le quali dovranno ricambiare il tutto nelle cabine elettorali, ma non potranno essere controllate e volendo potrebbero non ricambiare. Promettere pubblicamente i posti di lavoro è il modo migliore per beccarsi parolacce e pernacchie dai disoccupati. Per me non è bello dare il voto di scambio, è sempre bene seguire la propria coscienza, la propria idea e non il tornaconto, per cui ho sempre evitato di usare la politica per quegli scopi, l’ho usata per combattere  e per dar sfogo  ad un ideale. Ma se qualcuno che non si interessa di politica e vota, non facendo distinzione tra sinistra e destra, per ricambiare chi gli ha fatto qualcosa di bene, non ci vedo un grosso scandalo. Il male è quando chi fa politica passa superficialmente da un partito all’altro  per la propria convenienza e quando si tradisce il patto e la fiducia con gli elettori: sia a livello amministrativo, sia a livello politico nazionale.

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