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domenica 21 aprile 2013

183) RICONFERMATO PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO

GIORGIO NAPOLITANO, IL COMUNISTA AMATO E STIMATO DA TUTTI, E' STATO RICHIAMATO IN FRETTA E FURIA DAI PARTITI PER L’IMPOSSIBILITA’ DI ELEGGERE UN DEGNO SUCCESSORE. IN SETTE ANNI HA GUADAGNATO LA FIDUCIA  DEI VECCHI AVVERSARI: NON ERA MAI ACCADUTO A NESSUN SUO PREDECESSORE.



A quasi 88 anni Giorgio Napolitano ha accettato, vista l’insistenza dei partiti politici, ad essere rieletto Presidente della Repubblica: nessun suo predecessore era mai stato riconfermato dopo un settennato. Sono felice di questa decisione: l’unico neo è che per l’età avanzatissima difficilmente potrà resistere altri sette anni. L’elezione alla Presidenza della Repubblica è paragonabile al conclave per le elezioni dei pontefici, con una sola differenza: avviene tutto alla luce del sole. In entrambi i casi c’è bisogno di trovare delle personalità secondarie in grado di far convergere i voti delle fazioni rivali ed in lotta tra loro. Gli uomini dotati di carisma, capi e trascinatori, mai e poi mai potranno mettere d’accordo tutti. Ad esempio la proposta di far eleggere Prodi scatena grandi rivolte da parte degli avversari, lo stesso potrebbe avvenire per Berlusconi. Se poi a maggioranza si volesse insistere dal 4° scrutinio su un candidato politico forte del proprio schieramento c’è libertà di farlo, ma la cosa dividerà e non unirà: il Capo dello Stato dovrebbe essere il Presidente di tutti. Nel 1992 gli uomini forti della Dc per la più alta carica dello stato furono Forlani e Andreotti: il primo non passò per pochi voti, il secondo non fu più proponibile dopo gli attentati mortali mafiosi al giudice Falcone; gli strataggemmi cambiarono e si cercò un candidato democristiano istituzionale in grado di unire e dialogare con le opposizioni. In questi casi è la maggioranza a negoziare con l’opposizione, quest’ultima è costretta ad accettare un candidato “meno peggio” dell’altra parte.


È sempre la sinistra ad avere il coltello dalla parte del manico quando c’è l’elezione del Presidente della Repubblica. Nel 1999 il nome del tecnico indipendente Carlo Azeglio Ciampi raccolse grandi consensi, tanto che fece subito centro. Quest’anno al 1° scrutinio era stato scelto Franco Marini del Pd: un nome che avrebbe dovuto unire, ma è stato boicottato dalle ali più estreme della sinistra. Per la sinistra clamorosa è stata la bocciatura di Prodi, che avrebbe dovuto essere eletto a colpi di maggioranza: ci sono stati ben 100 parlamentari di sinistra franchi tiratori, o perché guardavano a Beppe Grillo (che vuole solo sfasciare e non li vuole) o perché qualche cattolico voleva vendicare Marini. La vicenda ha suscitato un terremoto politico all’interno del Partito Democratico con dimissioni di massa dei propri dirigenti. Anche le diverse anime, di diversa provenienza, nel Pd sono implose: sembrava che tutto filasse liscio e soltanto nel Popolo delle Libertà ci fossero dei conflitti tra ex An e ex FI. Così il Pdl torna in carreggiata, con i problemi dall’altra parte e anche con la riconferma di Napolitano. Sette anni fa Napolitano, il più a destra della sinistra, preoccupava gli avversari: si aspettava che fosse peggiore e più fazioso di Scalfaro e Ciampi. Così non è stato, perché egli è stato il migliore e il più imparziale dei tre, tanto da guadagnarsi la fiducia e la stima della destra, nonostante la forzatura per l’imposizione del Governo Monti. A larghe intese e a maggioranza non si è riusciti a trovare un successore, allora tutti sono stati costretti a supplicarlo di fare gli “straordinari”, ma alle sue condizioni. Mai nelle storia della Repubblica un presidente era mai stato rieletto: la rielezione in casi normali è impensabile ed irreale, se lui è riuscito nell’impresa ha dimostrato di avere delle doti superlative e straordinarie. E' divenuto un punto di riferimento, non solo per i politici anche per la gente comune. Per popolarità ha superato perfino Pertini, che fu il Presidente più amato. Re Giorgio (chiamato così per la somiglianza all’ultimo Re d’Italia: Umberto II di Savoia) continuerà a regnare sull’Italia.


ELENCO DEI PRESIDENTI E NUMERI DI SCRUTINI PER LA LORO ELEZIONE

ENRICO DE NICOLA (1946 1° scrutinio)
LUIGI EINAUDI (1948 4° scrutinio)
GIOVANNI GRONCHI (1955 4° scrutinio)
ANTONIO SEGNI (1962 9° scrutinio)
GIUSEPPE SARAGAT (1964 21° scrutinio )
GIOVANNI LEONE (1971 23° scrutinio)
SANDRO PERTINI (1978 16° scrutinio)
FRANCESCO COSSIGA (1985 1° scrutinio )
OSCAR L. SCALFARO (1992 16° scrutinio)
CARLO A. CIAMPI (1999 1° scrutinio)
GIORGIO NAPOLITANO (2006 4° scrutinio, 2013 6° scrutinio)

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