CON L’OPERAZIONE “MARE NOSTRUM” VIENE LEGITTIMATA L’ILLEGALITÀ E SI ATTIRANO SEMPRE DI PIÙ LE BANDE CRIMINALI CHE INCREMENTANO I LORO SPORCHI RICAVI E SONO CERTE DI FARLA FRANCA. L’INETTITUDINE DEL MINISTRO DELL’INTERNO ALFANO, NEPPURE LONTANO PARENTE DEL SUO ECCELLENTE PREDECESSORE MARONI, CHE RIUSCÌ A STRONCARE IL FENOMENO SUL NASCERE. LO SCHIAFFO DELLO STATO ITALIANO A TUTTI I SUOI CONNAZIONALI DISPERATI. I RIFUGIATI POLITICI POSSONO ESSERE ACCOLTI IN MODO LEGALE CON LE DOMANDE DALL’ESTERO.
Sbarchi a Lampedusa. Sempre più sbarchi, ancora sbarchi. Arrivano immigrati al ritmo di 1.000 – 2.000 al giorno. Da quando è iniziata l’operazione “Mare Nostrum” , che costa milioni di euro al mese e che ha come fine la salvezza dei profughi che a bordo di fatiscenti barconi tentano di introdursi in Europa, gli arrivi sono aumentati di oltre il 200%. Ormai non si teme più nulla: così si sfidano sempre di più le avverse condizioni del mare, sovraccaricando qualunque cosa galleggiante; basta telefonare alle navi della Marina Militare che immediatamente arrivano. Tutto ciò è una vera manna dal cielo per i trafficanti di uomini che divengono nababbi sulla pelle delle persone e ridono soddisfatti sulla mancanza di leggi severe in Italia. Quando l’esodo diviene di proporzioni bibliche le navi della marina l’impossibile non possono effettuarlo e qualche tragedia del mare ci scappa sempre.
Il Ministro dell’Interno Alfano si appella continuamente all’Europa (da cui prende fieramente gli ordini), non muovendo un dito per fermare il fenomeno criminale. Ci vuole tanto a correre in Libia ed accordarsi su un pattugliamento, su un blocco navale lungo le proprie coste? (come già avvenne ai tempi di Maroni) L’Italia pagò un maxirisarcimento coloniale a Gheddafi, il quale si prodigò a reprimere con successo l’immigrazione illegale. Ora con la caduta di Gheddafi non c’è più uno straccio d’autorità in Libia, divenuta zona franca, terra di nessuno e regna la più completa anarchia. Introdursi illegalmente in una nazione, in tutti gli stati civili, costituisce una grave violazione, da noi non è così. Per quanto riguarda i rifugiati politici le domande andrebbero fatte dall’estero, tramite l’Onu; una volta esaminate si provvederà ad entrare legalmente negli stati europei, Italia compresa. Ai rifugiati e non quanto costa affidarsi ai mercanti di uomini? Dai 5.000 dollari in su. Penso a tutte le famiglie italiane che finiscono sempre di più in rovina, perdendo lavori e case: tutti quei soldi mica li hanno e non li aiuta di certo lo stato. Sarà anche vero che gli stranieri che approdano in modo illegale sulle nostre coste ambiscono a recarsi nei paesi del Nord Europa e da noi non vogliono restare: il problema è che i suddetti paesi non vogliono saperne e all’Italia impongono l’apertura delle frontiere. Se in Italia non c’è più futuro per gli italiani figuriamoci per i nuovi arrivati. Aumenteranno il degrado nelle città, le guerre tra poveri, il razzismo dilagherà, gli schiavisti godranno e la criminalità ingrosserà le proprie fila. Le bande criminali di stranieri che spadroneggiano fanno prostituire alcune donne appena arrivate e rapiscono i loro connazionali, chiedendo dei riscatti ai loro parenti nei paesi d’origine.
E dietro a questo traffico di uomini c’è pure Al Qaeda, che si finanzia e introduce terroristi in Europa, al fine di mutarla in un grande califfato islamico. “Eurabia” sarà il terrificante neotermine del nostro continente: la scrittrice fiorentina Oriana Fallaci a suo tempo predisse tutto. La nostra civiltà, comunque secolarizzata e in crisi di valori a causa nostra, legata al cristianesimo sarà a rischio. In altri tempi quando la minaccia turca incombeva sull’Europa il principe polacco Giovanni Sobieski si mise a capo di un’armata cattolica e scongiurò l’islamizzazione d’Europa, vincendo a Vienna e, affidandosi alla Madonna di Czestochowa, ricordò ai suoi uomini che tutta la civiltà europea, basata sul cattolicesimo era in gioco. Oggi la maggioranza della Chiesa è cambiata: ha una visione mondialista, di multiculturalismo e persino di multi religiosità, forse per la speranza di fare nuovi proseliti e rimpiazzare così coloro che nei paesi occidentali si allontanano. In politica secondo me guarda più al centrosinistra, che comprende i cosiddetti “cattolici adulti”, ma quando si parla d’altri temi nascono i contrasti e i battibecchi: vedi unioni civili, matrimoni omosessuali, aborti, eutanasie, eccetera. È un dovere di un cristiano aiutare chiunque, non guardando a nazionalità e religioni, ma deve stare attento a salvaguardare la propria storia e la propria identità. Ed è bene non rendere legale ma stroncare il traffico di esseri umani. Accogliere si in modo legittimo nelle nostre possibilità, ma al tempo stesso dare priorità a risolvere i problemi di casa nostra.
Lega Nord, il candidato clandestino: parte per l'Africa su un barcone
RispondiEliminaLa campagna della Lega Nord contro l’operazione Mare Nostrum non conosce pause. Uno dei più attivi in materia d'immigrazione e sbarchi è Angelo Ciocca, candidato del Carroccio alle europee nella circoscrizione nord-ovest. L'eurocandidato è già conosciuto per aver difuso uno spot elettorale nel quale un gruppo di immigrati spiega la grave situazione economica e la totale assenza di un futuro per chi sbarca in Italia. Ieri, mercoledì 21 maggio, Ciocca ha rivelato in una conferenza stampa a Milano il suo progetto: venerdì, alle 15, salperà da Lampedusa insieme a una rappresentanza di cinque disoccupati italiani, alla volta delle coste nordafricane. L'obiettivo? Chiedere - provocatoriamente - alle autorità locali un aiuto e un sostegno lavorativo e denunciare la mancanza di lavoro in Italia per contenere l’immigrazione clandestina. Per ora però mancano una barca e un capitano pronto a portare il leghista e i disoccupati nel continente africano.
A.A.A cercasi barcone - Oggi Ciocca è tornato sulla questione lanciando un appello su Twitter: "A.A.A. cercasi imbarcazione italiana per sbarco in Africa con disoccupati italiani. Astenersi scafisti assassini". In realtà tutto era pronto per il viaggio da Lampedusa alle coste africane di Algeria, Libia e Tunisia. Ma il traghettatore che doveva salpare con l'equipaggio di disoccupati italiani si è tirato indietro: temeva che l’imbarcazione venisse sequestrata dai libici. Ciocca tuttavia non desiste, deciso a partire alla volta delle coste africane. Così sta cercando qualcuno che conduca l’imbarcazione in Libia. Il viaggio è in programma per domani alle ore 15.