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domenica 25 settembre 2016

327) IO E ORIANA



“IO E ORIANA” È UN LIBRO IN CUI MAGDI CRISTIANO ALLAM PARLA DEL SUO RAPPORTO CON ORIANA FALLACI, LA RINGRAZIA E LE DÀ RAGIONE SULLE ALLORA CRITICHE DELLA SCRITTRICE ALLA SUA PERSONA, CHE SI DEFINIVA “MUSULMANO MODERATO”.


A dieci anni dalla scomparsa di Oriano Fallaci, Magdi Cristiano Allam ha pubblicato un libro in cui parla del suo rapporto con la scrittrice fiorentina. In questo volume vengono riportati gli articoli del giornalista nel periodo 2001 – 2006 e alcuni testi di Oriana Fallaci pubblicati nei libri nello stesso periodo. Egli allora era solo Magdi Allam, ancora non era “Cristiano” e credeva fermamente nell’Islam moderato. Oriana e Magdi si stimavano a vicenda come giornalisti, specialmente per le loro forti posizioni contro il terrorismo islamico e per la contrarietà alla crescente islamizzazione dell’Europa. I due avevano concordato di scrivere un libro in cui Magdi intervistava Oriana: si incontrarono varie volte per il raggiungimento dell’obiettivo; quando gli scritti stavano per essere consegnati alla casa editrice la Fallaci bloccò tutto e non se ne fece più nulla. La motivazione ufficiale era che la punteggiatura, al momento di trascrivere l’intervista su carta, non era stata rispettata. In realtà Oriana non aveva gradito alcune iniziative di Magdi, che allora pensava ci potesse essere un lato buono nell’Islam. 

Il giornalista egiziano, naturalizzato italiano, fu tra i firmatari del “manifesto contro il terrorismo e per la vita” in cui si sollecitava il governo italiano ad accelerare le leggi per far acquisire più agevolmente la cittadinanza italiana  agli stranieri, così si pensava che si sarebbero integrati nel tessuto sociale dello stato che li ospitava, non si sarebbero ghettizzati e fatti terroristi (in futuro i fatti avrebbero dimostrato il contrario: in Olanda ad esempio fu assassinato il regista Van Ghog per aver denunciato in un video la brutalità con cui le donne venivano sottomesse). Quei firmatari furono ricevuti dal Presidente della Repubblica Ciampi, il quale li appoggiava decisamente. Invece Oriana Fallaci nel suo libro dell’auto intervista e dell’apocalisse attaccò quell’iniziativa, scagliandosi contro Ciampi e contro Allam, definendo quest’ultimo “il giornalista del perbene”. Magdi Allam era minacciato e rimproverato dai sedicenti rappresentanti dell’Islam italiano per le sue posizioni contro il terrorismo; quei rappresentanti si travestivano da agnelli quando erano ospiti delle trasmissioni televisive, in realtà erano dei lupi. Prima di una puntata di “Porta a Porta” Allam in privato fu duramente richiamato da uno di quegli islamici, che gli disse che egli non faceva più parte della loro comunità e di impegnarsi a rientrarvi; Magdi Allam replicò denunciandolo per minacce. Allam pubblicò alcuni articoli sul “Corriere della Sera” in cui denunciava i violenti sermoni degli iman nella moschea di Roma: grazie a quegli scritti quei predicatori di violenze furono allontanati dal’Italia dall’allora Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. 

Sono tracciati dei profili dei tanti italiani che si convertono al’Islam e ne abbracciano i lati più violenti: la maggior parte di essi provengono dall’estrema sinistra e attraverso l’Islam cercano quella rivoluzione che non c’è stata col marxismo. È dai primi anni 2000 che lo scrittore vive sotto scorta per le sue posizioni. In lui con il tempo maturò la convinzione che non esiste l’Islam moderato, essendo inconciliabile con la nostra società e con le nostre civili conquiste: è un musulmano che può scegliere di essere moderato, non seguendo i precetti dell’Islam. Egli, a seguito di quella maturazione, si convertì al cristianesimo la notte di Pasqua del 2008, quando fu battezzato da Papa Benedetto XVI.  Oggi il giornalista, pur continuando a credere a Gesù, non si riconosce nella Chiesa di Papa Francesco. È grazie a Oriana Fallaci che Magdi (ora Cristiano) Allam arrivò a quella svolta clamorosa e oggi ci dice che noi tutti dobbiamo esserle riconoscenti. Egli ha vinto anche una causa contro la sua persona: gli fu riconosciuto il diritto che i suoi articoli si limitavano alla critica e nient’altro. È stata fondata l’associazione “Amici di Magdi Cristiano Allam”  in cui il giornalista si autopromuove come coordinatore di una rivoluzione con protagonisti tutti noi, contro le politiche politicamente corrette, specie in materia di immigrazione, di cancellazione dell’identità italiana, di smantellamento della famiglia naturale, di dittatura europea, di tasse, di smembramento delle forze armate, di stampa asservita al potere, di dittatura della magistratura, eccetera.

domenica 4 settembre 2016

326) UN’ALTRA CATASTROFE ANNUNCIATA



È ARRIVATO L’ENNESIMO SISMA CHE HA CAUSATO ALCUNE CENTINAIA DI VITTIME. TUTTI SE NE FREGANO DELLA PREVENZIONE, EPPURE NELLE STESSE ZONE NEL CORSO DEI SECOLI CI SONO STATI DEI TERREMOTI CATASTROFICI. E NOI COSA FACCIAMO?


L’Italia e il mondo sono rimasti scioccati dal terremoto che ha distrutto la città di Amatrice e qualche paese vicino ad essa, causando in totale quasi trecento vittime. Intere famiglie, alcuni delle quali trascorrevano nella rinomata località della Provincia di Rieti le vacanze, sono state spazzate via, altre sono state spezzate, poche risparmiate. Le località dove si è abbattuto il sisma raddoppiano, triplicano, la popolazione nei mesi estivi (come accade a Rocca Massima): la gente ha acquistato delle casette per sfuggire nei mesi assolati dall’afa delle città. Se il fenomeno naturale si fosse verificato d’inverno le vittime sarebbero state molte meno. Il violento sisma non ha guardato in faccia nessuno: sono morti bambini, anziani, uomini, donne. Il numero delle vittime è quasi uguale a quelle del sisma che colpì L’Aquila nel 2009, con la differenza che il territorio aquilano è molto più popolato e con l’aggiunta della presenza delle costruzioni moderne, più resistenti, quasi assenti ad Amatrice: si può affermare che questa catastrofe naturale è stata molto più devastante della precedente. Si dovranno trovare delle sistemazioni adeguate alle migliaia di sfollati e, buttandola sulla polemica politica, si dice di non ripetere il pessimo esempio de L’Aquila: ah, perché costruire delle casette antisimiche in soli sei mesi per centinaia di migliaia di persone, togliendole dalle scomode tende e dagli inadeguati container, è stato un pessimo affare?

I terremoti sono sempre esistiti da quando esiste la Terra e non esisteva l’uomo con le sue opere: se non ci fossero stati probabilmente le terre non sarebbero emerse e i continenti non sarebbero andati alla deriva; ancora oggi essi sono in movimento. L’Italia è collocata in un brutto punto: è schiacciata tra la zolla africana ed euroasiatica. Nei centri abitati situati nella dorsale appenninica che attraversa la penisola italiana, posta esattamente al centro tra il Mar Tirreno ed il Mar Adriatico, il rischio sismico è elevatissimo: infatti nel corso dei millenni si sono verificati devastanti terremoti. Quasi nessuno si è curato molto di quei pericoli: da quando ci sono le leggi in materia di costruzioni antisismiche pochi le hanno adottate nel costruire e nel restaurare delle abitazioni. Quei pochi che lo hanno fatto e che venivano irrisi, perché per la maggioranza delle persone stavano solo buttando soldi, sono usciti illesi dalle onde telluriche. Ora con il passare degli anni si ricostruirà tutto a norma, come è successo già in Friuli,  in alcune zone dell’Umbria, come sta avvenendo in Abruzzo e ancora oggi in Irpinia; non sarebbe meglio prevenire che curare, anche perché costa molto meno? Anche dove abitiamo noi ci sono le leggi per costruire o per restaurare con metodi antisismici, ma sembra che anche qui pochi le applichino. Le pochissime volte che mi è capitato di seguire la costruzione di un edificio dalle fondamenta, oppure il restauro di un’antica casa, mai ho visto posizionare quella sorta di molle, che in caso di sima fanno oscillare di molto le costruzioni senza farle collassare, e raramente ho visto inserire in una casa antica i grossi tiranti d’acciaio all’interno delle pareti portanti. Non sono un esperto in materia architettonica ed in ingegneria edile, ma pure i costruttori della zona potranno confermare che quasi mai i loro clienti chiedono di agire in quel senso; i pochi che lo fanno si ritrovano salatissime parcelle da saldare.



Il rischio sismico a Cori è medio, il terzo livello: a memoria d’uomo non si ricorda nessun terremoto devastante (anche quando qualche località dei vicini Castelli Romani è stata distrutta da quelle calamità naturali), lo confermano le mura ciclopiche e i monumenti di epoca romana ancora intatti; le uniche distruzioni documentate che il paese ha subito nei millenni sono avvenute a causa delle guerre, degli assedi, dei saccheggi, delle invasioni. Può darsi che nel nostro centro abitato in epoche lontane ci siano stati dei grandi terremoti e altri monumenti che c’erano sono andati distrutti. Altri paesi col nostro livello sismico sono stati colpiti da forti terremoti, pertanto non potremo dormire dei sonni tranquilli per il futuro. La prevenzione sarà importante: si potrà cominciare, attraverso degli incentivi statali che faciliteranno e abbasseranno i prezzi nella messa in sicurezza delle abitazioni (sempre se lo stato approverà le leggi), con l’adeguamento alle norme antisismiche degli edifici pubblici, poi si proseguirà alle abitazioni private.