bandiera

bandiera

sabato 17 novembre 2018

407) ASIA BIBI E I CRISTIANI PERSEGUITATI



IL CASO DI ASIA BIBI (LA CRISTIANA CONDANNATA A MORTE IN PAKISTAN PER BLASFEMIA E POI ASSOLTA) NON HA DESTATO LO STESSO CLAMORE CHE DESTANO I RIFUGIATI DI ALTRE FEDI.




Asia Bibi, la cristiana pakistana accusata di aver offeso il profeta Maometto, dopo quasi dieci anni di detenzione, in attesa dell’esecuzione, è stata assolta dalla corte suprema del Pakistan, per le contraddizioni nelle testimonianze durante i processi a suo carico. La suddetta assoluzione ha suscitato nella citata nazione proteste, violenze, minacce di ogni tipo. Durante questo lasso di tempo le fu proposto di convertirsi all’Islam per avere salva la vita: lei rifiutò. Nella sua assoluzione probabilmente avranno influito le forti pressioni internazionali. In Pakistan, come in altri paesi islamici, le leggi coraniche vengono estese nelle legislazioni statali e non vengono abolite per la sicura reazione violenta dei fondamentalisti. I pochi cristiani che ci sono, sono visti come una setta anomala ed essi subiscono quotidianamente vessazioni di ogni tipo, violenze, massacri. La Chiesa Cattolica di casa nostra e le sue principali associazioni si indignano con moderazione per denunciare le persecuzioni ai danni dei cristiani nel mondo, ma quando parlano di rifugiati di altre fedi, senza stabilire se effettivamente lo sono, lo fanno con enfasi molto più potente e determinata e si prodigano moltissimo in loro favore (si veda Comunità di Sant’Egidio). Negli anni 1990 alle porte di casa nostra c’è stata la guerra, divisa in diverse fasi, nella ex Jugoslavia: non mi sembra che in quel decennio siano arrivate da noi massicce ondate di fuggiaschi. Con questo non voglio dire che oggi non ci siano conflitti nel mondo (qualcuno cessa: Etiopia/Eritrea), voglio sottolineare che a volte quello della guerre siano delle scuse per mescolare ai perseguitati, anche chi non lo è (giovani in buone condizioni, muscolosi), così da incrementare gli affari sull’immigrazione ed attuare il disegno politico per coloro che cercano un serbatoio di futuri voti. 


Il Papa lo scorso anno si è recato di corsa a portare conforto ai musulmani perseguitati in Birmania: sicuramente ha fatto bene, ma perché non usa un parametro consolatorio superiore per confortare i cristiani oppressi e per denunciare le persecuzioni nel mondo nei loro confronti? (è notizia di queste ore il massacro ai danni dei cristiani nello Stato Centrafricano) Nei confronti della famiglia di Asia Bibi il Pontefice si limitò a scambiare poche parole con la stessa in Piazza San Pietro; essi rischiano la vita nel loro paese: avrebbero le carte in regola per ottenere lo stato di rifugiati. Anche da noi le loro vite sarebbero a rischio a causa dei loro molti connazionali presenti; altrettanti cercano di introdursi illegalmente attraverso la rotta balcanica, passando dalla frontiera del Friuli Venezia Giulia, e non sono di certo cristiani oppressi. Adesso però la musica sta cambiando da quando quella regione è amministrata da un presidente leghista, che insieme al Ministro dell’Interno hanno rafforzato i controlli alla frontiere. Se non si agisce in questo modo, ma in senso totalmente opposto, anche nel nostro mondo tra qualche secolo, se non tra qualche decennio, i cattolici (e anche gli atei) si ridurranno ad una minoranza da finire schiacciare e il sacrificio di tanti uomini, che non fuggivano e che caddero per l’Italia, al fine di unificarla e di migliorare le condizioni di vita, sarà stato inutile.

Nessun commento:

Posta un commento