L’ABUSIVISMO EDILIZIO A
CORI E IL CAPORALATO IN PROVINCIA DI LATINA
Negli ultimi mesi a Cori ci sono stati molti casi di abusivismo
edilizio segnalati dall’autorità giudiziaria: ci sono stati iscritti nel
registro degli indagati, sequestri, dissequestri ed ordini di demolizioni. Come
se nulla fosse sono state stravolte delle regole, che dovrebbero essere state
redatte dal Comune stesso. Se una zona è destinata ad un determinato scopo non
si può fare come si vuole: o ampliando la costruzione più di quanto stabilito
oppure costruendo fabbricati diversi da quello che stabilisce il piano
regolatore. Il Comune di Cori stesso
avrebbe avuto la possibilità di cambiare le destinazioni d’uso della zone interessate
con delle delibere di giunta: però prima degli interventi risultati abusivi.
Qualche anno fa a Latina, quando la città era commissariata, bloccarono i
lavori di ampliamento della stadio, anche se si trattava di una tribuna
provvisoria di metallo, perché il piano regolatore della città prevedeva il
verde pubblico nella zona dell’impianto sportivo. Una volta terminato il
commissariamento nel capoluogo di provincia e insediatasi la nuova giunta
municipale la destinazione d’uso della zona fu cambiata e i l’ampliamento della
tribuna poté essere effettuata. Si cita questo esempio per far notare di come
nelle altre città siano rigidi e scrupolosi nel rispettare alcune regole, pure
se non saranno mancati dei casi di illegalità. Il periodo del boom edilizio
dovrebbe essere terminato con la cessazione di quello demografico: in molte
occasioni è ingiustificato continuare a edificare abitazioni quando in quei
paesi o in quelle città la popolazione cala di residenti. Sarebbe più opportuno
rivalutare e ristrutturare l’abitato già esistente.
In Provincia di Latina ci
sono stati molti arresti e denunce per caporalato e per sfruttamento di
manovalanza nei campi. Dopo anni e anni di lassismo finalmente sono stati
avviati dei rigidi controlli in tutta Italia: tutto è partito la scorsa estate,
quando, dopo degli incidenti stradali di alcuni furgoni, che trasportavano
lavoratori agricoli, le autorità preposte hanno cominciato ad interessarsi di
quella realtà, per fermare la disumana tratta. Di solito sono gli immigrati,
irregolari e non, che non hanno nulla da perdere e che finiscono tra le grinfie
dei caporali reclutati dai datori di lavoro, i quali li fanno lavorare a condizioni spietate: per moltissime
ore e a pochi soldi. Ci sono anche degli Italiani, specie nel meridione, che
per disperazione sono disposti ad accettare le stesse condizioni di lavoro
degli stranieri. Gli sfruttatori sperano che ci siano sempre più disperati
forestieri da poter schiavizzare, per cui, secondo costoro, dovrebbe esserci
sempre di più una giungla migratoria. Se in questo campo si fissassero delle rigide
regole legali (giusto tempo di lavoro, adeguato compenso, niente lavoro nelle
ore più calde estive) molti più italiani accetterebbero di svolgere i lavori
agricoli stagionali, poi ovviamente ci sarà sempre un numero consistente di extra-italiani.
L’importante è che si stia ritrovando la strada della legalità: sia
nell’edilizia, sia nella manovalanza agricola.