QUANDO L’ARRIVO DELLE FONTI ENERGETICHE DALL’ESTERO SI BLOCCA, IL PREZZO DELLE ENERGIE CRESCE INEVITABILEMNTE. CI SAREBBERO DELLE ALTERNATIVE NOSTRANE (GAS IN PIANURA PADANA E PETROLIO NEL MAR ADRIATICO), MA C’È IL SOLITO PROBLEMA DI COLORO CHE DICONO NO A TUTTO.
L’Italia importa oltre
il 75% delle fonti per produrre le varie energie. L’autosufficienza energetica
per il nostro paese è assai lontana. Sono pochi i giacimenti di gas e di
petrolio presenti nel sottosuolo italiano. Il petrolio da noi proviene grezzo,
con degli oleodotti, dal Nordafrica e dal Medio Oriente e viene raffinato in
gran parte nelle nostre raffinerie, mentre la maggior parte del gas naturale
arriva dall’Est Europa, tramite dei gasdotti, in particolare dalla Russia. Altre
energie vengono prodotte con dei combustibili fossili, come il carbone, o sono
di origine idroelettrica; poca è l’energia che arriva da fonti cosiddette
rinnovabili, come l’eolica e quella solare. Le ultime citate presentano dei
limiti e sono delle cose in più per risparmiare sulla bolletta, non si può fare
affidamento esclusivamente su di esse: quando non tira molto vento o non c’è
tanto sole non sono proprio il massimo.
Come dicevo, molto gas
naturale e un po’ di petrolio arriva dalla Russia; ora con la grave crisi
internazionale che tira da quelle parti e con gli imminenti venti di guerra, la
fornitura energetica proveniente dall’indicata zona si è ridotta notevolmente,
con il conseguente aumento delle bollette dell’energia elettrica, del gas e dei
carburanti per i veicoli. L’energia nucleare in Italia fu abbandonata a suo
tempo, tra le argomentazioni favorevoli e contrarie; gli altri paesi che ancora
hanno quel tipo di energia riducono di molto la dipendenza dall’estero. I rischi
c’erano e se la maggioranza del popolo decise in quel verso, amen. Se avvenisse
qualche incidente nelle centrali nucleari collocate vicino all’Italia non
subiremmo lo stesso le nefaste conseguenze? Conveniva lasciarle com’erano? Ora nel
progresso siamo più avanti rispetto al passato e sicuramente lo eravamo anche
ieri in confronto alla produzione nucleare sovietica, dove a suo tempo esplose
la centrale nucleare di Cernobyl. Ha fatto passi da gigante anche la sperimentazione
dell’energia per fusione nucleare, anziché per fissione, senza che comporti
rischi.
In Italia ci sono dei giacimenti di gas e di petrolio inesplorati, ma i soliti rompiscatole ambientalisti si oppongono a tutto. Si dice che le trivelle per il gas (che dovrebbe essere presente nella Pianura Padana) alla lunga generi dei terremoti, il che sembra quasi assurdo. Il petrolio non ancora sfruttato è situato sotto il Mar Adriatico (per metà italiano); la Croazia non si fa sfuggire l'occasione. Se fossero sfruttate a dovere queste fonti, esse darebbero una grossa mano nell’abbassamento delle bollette. Negli altri paesi del mondo si festeggia quando si trovano il gas ed il petrolio, noi invece issiamo le bandiere a mezz’asta. In tutto c’è il pro e il contro, trovando sempre il giusto equilibrio: nel caso nostro tra le comodità e l’ambiente. Gli estremisti ambientalisti saranno pienamente credibili quando gireranno a piedi o con il mulo, illumineranno le loro case con le candele, si laveranno con l’acqua fredda e non usufruiranno del calore o dell’aria condizionata.
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