L’APPUNTAMENTO ELETTORALE COMUNALE DI
QUEST’ANNO È UNA PERFETTA REPLICA DI QUELLO DI CINQUE ANNI FA. IL PROGRAMMA DEGLI
AVVERSARI ALLA GIUNTA IN CARICA SEMBRA PIÙ CONCRETO, REALISTA E MENO
MASTODONTICO RISPETTO ALL’ALTRO. FORSE ERA MEGLIO PUNTARE SULL’INVALIDITÀ DELLE
ELEZIONI? COMUNQUE ONORE A CHI S’IMPEGNA E HA IL CORAGGIO PER PROPORSI COME
ALTERNATIVA.
Leggendo attentamente i due programmi,
ho osservato che essi sono nettamente differenti tra loro: il governo
cittadino in carica punta di più sulle opere pubbliche, di arredo urbano,
mentre i loro avversari danno ampio risalto a sicurezza, forze di polizia,
sanità, traffico. Sono descritte troppe cose, specie sulle opere pubbliche,
le quali non possono essere certo realizzate in un quinquennio. In questi anni
qualche opera è stata realizzata o si sta realizzando, tra problemi, blocchi e vari
ritardi, dovuti anche a cause di forze maggiori (covid, guerra), si cerca di
far coincidere i tagli dei nastri con l’appuntamento elettorale. I vari
ministeri e la regione finanziano un comune in deficit; bisognerà vedere se
troveranno i fondi per l’acquisto di alcune aree private, dove vorrebbero
realizzare dei parcheggi. Per questo scopo occorrerebbe poco, lasciando da
parte i megaprogetti; ad esempio alcune parti a ridosso della circonvallazione
sono ampliabili (sotto le pietre, sotto Sant’Oliva, dopo San Francesco),
basterebbe sfruttarle per realizzare posti auto e allungare i marciapiedi esistenti,
ormai distrutti dagli alberi che si allargano. Si parla di bellezza, di pulizia,
che è spesso trascurata, di ambiente, di ringiovanimento del personale comunale,
di iniziative culturali. Secondo me bastava inserire poche cose, essenziali,
per coprire il programma del breve periodo. Come si potrà rilanciare il
centro storico se continuano a far edificare nuovi fabbricati (tra abusi
edilizi ed irregolarità), in un paese che perde poco per volta popolazione?
Svuotare il nucleo storico della popolazione locale, facendolo perdere di
valore, per attirare con prezzi di affitti bassi sempre più immigrati, quando
dovrebbe essere il contrario: case antiche, restaurate a dovere, a ridosso dei
monumenti millenari dovrebbero essere di alta qualità, così da richiamare
compratori facoltosi che le utilizzeranno come seconde case. Oggi, specialmente
nelle zone vecchie, regna il caos, i furti, l’insicurezza: avevano installato
un sistema di videosorveglianza che non è sempre attivo. La pulizia e la prevenzione
della criminalità (tra cui lo spaccio di droga) dovrebbero essere portate a compimento
con la stessa passione e con lo stesso impegno con cui si attuano le iniziative
culturali e si scoprono le targhe memoriali (con il dovuto rispetto verso coloro a cui sono intitolate). Avevamo un ospedale che
era un piccolo gioiello, mentre oggi si deve lottare per tenere aperto il solo
punto di primo soccorso. Nonostante le solite chiacchiere rassicuranti dai
microfoni e sulla stampa, tutto rimane in sospeso e nell’incertezza tra un’elezione
e l’altra, senza che lo stesso servizio torni a funzionare attivamente e senza
che venga definitivamente soppresso. Per le tasse comunali ovviamente si attenderà la chiusura delle urne per inviarle ai cittadini.
Alcuni membri delle varie opposizioni, non
solo quelle presenti in consiglio comunale, suggerivano l’astensione come
arma per scalzare l’odierna maggioranza politica paesana: lasciarli correre
da soli, non presentando alternative, per far in modo che l’elettorato non
superasse il 50%, così da invalidare le elezioni, commissariando il comune e
far ripartire tutti ad armi pari il prossimo anno. Sarebbe stato un’incognita: sono
troppo radicalizzati nella popolazione e nei molti settori di attività coresi
per far flop. Se fosse fallita questa iniziativa in consiglio comunale non ci
sarebbe stato più alcun controllo. Una volta presentata una lista alternativa,
a mio avviso, si sarebbe dovuta farla completa, non in numero ridotto rispetto
all’altra, tentando di coinvolgere più forze politiche e più rappresentanti di enti
e di varie associazioni. Comunque onore a chi ha avuto il coraggio di
esporsi e metterci la faccia (pochi a Cori trovano il coraggio di sfidare
il potere egemone di centrosinistra), gli altri che si proponevano come alternative
(estrema sinistra, centro, Cinque Stelle che volevano stravolgere il
sistema), nonostante i loro proclami, non hanno trovato modo, per svariati
motivi, di proporsi come alternative.