DOPO TRE ANNI È STATO SENZA DUBBIO POSITIVO RICOMINCIARE, SEPPUR IN TONI MODESTI, CON I TRADIZIONALI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI MARIA SANTISSIMA DEL SOCORSO, MA………….
Ricomincia la vita ovunque
dopo due anni di pandemia Covid 19. Anche da noi a Cori: rifare la Processione in
onore della Madonna del Soccorso e una piccola festicciola civile è un chiaro
segno che il peggio è ormai alle spalle e si va verso un progressivo ritorno
alla normalità. Questa è la cosa importante che fa passare in secondo piano
qualche aspetto negativo di questi festeggiamenti ritrovati.
Quando per lunghissimo
tempo tutti sono abituati a celebrare questa ricorrenza in “grande stile”, non
si ritrovano a vederla ridotta e privata di molti aspetti tipici. Quella che
era la lunghissima processione, che si apriva con le donne scalze, abbigliate di
verde, con i canti popolari e si chiudeva con la musica religiosa della banda,
quest’anno, che hanno deciso di celebrare la messa in Piazza Signina, si è dispersa,
creando confusione, tra chi ha proseguito il cammino fino al Santuario della
Madonna e chi ha invece seguito la messa del Vescovo, attendendone la fine per
riprendere il cammino. Per motivi di sicurezza, a causa di una pandemia ai
titoli di coda, hanno disposto la celebrazione della messa in Piazza Signina,
anziché al solito Santuario come accade da cinque secoli. La gente era
ammassata anche in Piazza, quindi se avessero scelto di celebrare la Santa
Messa nel piazzale della citata chiesa non sarebbe cambiato nulla e avrebbero
rispettato la tradizione del popolo di Cori che, offrendo i ceri, nel 1521 si
recò in pellegrinaggio nel luogo del prodigio della Madonna e del ritrovamento
del dipinto. Alla tradizionale mèta gli assembramenti ci sono stati ugualmente:
quando la processione è ripresa e vi è giunta per la consegna dei ceri comunali.
I canti popolari delle donne miracolate,
assieme ai “Viva Maria” (naturalmente accompagnate dalle consuete litanie), le
grandissime candele, era quello che rendeva la processione caratteristica:
purtroppo questo punto non è dipeso da nessuno, se non dalla natura che ha fatto
il suo corso, portandosi via ad uno ad uno tutti i cantori e senza che ci fosse
ricambio generazionale. Prima si criticavano quei personaggi, ora invece si rimpiangono.
Le cose belle si apprezzano solo quando non si hanno più e mai quando si
possiedono. Spero che la banda musicale torni in futuro: nella processione è un’antica
tradizione che c’era ancor prima degli sbandieratori e del Carosello Storico,
ormai presenze fisse, numerose ed irremovibili.
Siamo alla vigilia
della scadenza elettorale comunale e non sono mancate le passerelle in grande
stile dei governanti locali, con le foto sui giornali, con tanto di fasce
comunali e provinciali; la fazione opposta non si è vista, forse perché rassegnata,
rimembrando i suoi anni d’oro, quando spiccavano nei punti strategici del
percorso della processione della Madonna, i manifesti con le immagini dei suoi principali lavori di arredo urbano.
Insomma, mi sono
sentito triste che queste celebrazioni non siano state più le stesse di sempre,
pensando che tutto evolve, tutto finisce. Neanche c’è la solita scia di cera lungo
la strada (le candele erano introvabili quest’anno) che lasciava nei mesi
successivi all’evento un segno permanente a ricordo della processione. La nota
positiva è che penso che sia un piccolo passo verso un graduale ripristino di
tutto ciò che era prima e che eravamo noi. Si spera che in futuro tutto vada a
migliorare, compresa questa ricorrenza della Madonna del Soccorso.
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