IN NOME DI UN ANTIFASCISMO, CHE ORAMAI APPARTIENE SOLO ALLA STORIA, SI SCENDE IN PIAZZA CON DIMOSTRAZIONI D’ODIO E DI VIOLENZA, IN UNA RICORRENZA IN CUI SI DOVREBBERO RAMMENTARE TUTTI I CADUTI DELLA GUERRA CIVILE ITALIANA (1943 – 1945) E DELL’IMMEDIATO DOPOGUERRA. CHI SONO I VERI INTOLLERANTI E VIOLENTI: I MEMBRI DI UN GOVERNO DEMOCRATICO O COLORO CHE SCENDONO IN STRADA?
Quest’anno in occasione del 25 aprile ci sono state numerose manifestazioni violente in una giornata in cui si dovrebbe ricordare la fine della guerra nel 1945, del fascismo e la liberazione dagli occupanti nazisti. Addirittura i discendenti di quella che era la Brigata Ebraica nella Resistenza sono stati apostrofati come nazisti: proprio loro i cui nonni e genitori furono le principali vittime di quel regime. Ci sono state altresì dimostrazioni di violenza, con atti di vandalismo, tra i quali il dar fuoco ad immagini e fantocci raffiguranti esponenti del governo di centrodestra. La realtà ci dice che oggi non c’è nessun governo fascista in Italia, forse è presente solo nella mente di questi soggetti. A parte il fatto che questa cosiddetta "resistenza" non è patrimonio esclusivo di quella sola componente politica, infatti vi aderirono tutti i partiti di allora, compresi i liberali e i monarchici, e se non fosse stato per gli Alleati, avrebbe mai trionfato? Il fascismo è finito nel 1945, sono passati quasi 80 anni: in questo lasso di tempo da noi c’è sempre stata democrazia. Fascismo e antifascismo si studiano solamente a scuola.
Proprio in
questi mesi ricorrono gli 80 anni esatti di molte stragi nazifasciste in
Italia: è ovvio che siano ricordate e commemorate, è giustissimo; però delle stragi
commesse per mano della parte avversa durante la guerra e nel dopoguerra se ne
è sempre parlato poco e non tutte quelle vittime avevano avuto a che fare con
il fascismo. Ecco allora come dovrebbe essere impostato il 25 aprile: dovrebbe
essere una giornata per ricordare, oltre il ritorno della democrazia, tutte le
vittime militari e civili, morte da entrambe le parti tra il 1943 ed il 1945. C’è
da chiedersi chi siano i violenti e gli odiatori: i membri di un governo democraticamente
eletto che pensano solo a lavorare per il bene del paese o coloro che scendono
in piazza e, erigendosi a palatini della libertà e della democrazia, si
dimostrano violentemente intolleranti verso chi non la pensa come loro?