IN ITALIA, TRA LE CRESCENTE ASTENSIONE,
AVANZANO I PARTITI GOVERNATIVI, CRESCONO ANCHE IL PD E LA SINISTRA, MA A
DISCAPITO DEI 5STELLE, DI RENZI E DI CALENDA. IN EUROPA, NONOSTANTE CRESCANO LE
DESTRE, SARÀ PROBABILMENTE CONFERMATA LA COMMISSIONE DEI TECNOCRATI, CON POPOLARI
E SOCIALISTI, CHE CONTINUERANNO AD IMPORCI LE EUROFOLLIE VERDI.
Le elezioni europee di quest’anno sono andate abbastanza bene in Italia
per i partiti di governo: tutti hanno aumentato i voti rispetto alle ultime
politiche. Fratelli d’Italia si è confermato il primo partito al 28% e Giorgia
Meloni è risultata essere la più votata; Forza Italia; che tutti davano morta
assieme al suo creatore, è sopravvissuta ed ha sfiorato il 10%; bene anche la
Lega di Salvini che ha preso il 9%, col discusso Generale Vannacci che ha fatto
il pieno di preferenze. Probabilmente ha influito il buon momento dell’economia
italiana, frutto anche del buon lavoro dell’esecutivo. Tale tendenza si è vista anche nelle elezioni regionali di quest'anno: su quattro regioni in cui si è votato, in tre si è riconfermata la maggioranza di centrodestra. Tra le opposizioni è
avanzato il Partito Democratico, arrivando al 24%, e il raggruppamento di
sinistra, sfiorando il 7%: i voti li hanno sottratti al Movimento 5 Stelle, che
ha raggiunto un deludente quasi 10%, e un po’ ai fuoriusciti Pd Renzi e Calenda,
che divisi non hanno superato la soglia di sbarramento del 4% necessaria per l’elezione.
Oramai l’aumento della non partecipazione al voto non fa quasi più notizia: infatti
di elezione in elezione questa aumenta sempre di più e in questa tornata i non
votanti sono stati la maggioranza, seppur di poco. Le forze di governo risultano
essere unite coese, mentre le opposizioni dovranno lavorare molto per
raggiungere la quadra. Non attacca più la questione di un antifascismo orami
fuori luogo e fuori tempo: si riamane spiazzati o senza parole quando la
Presidente del Consiglio commemora il 25 aprile o Giacomo Matteotti nel
centenario dell’assassinio.
Nel resto dell’Europa le destre, estreme e non, hanno fatto il pieno dei voti, particolarmente in Francia e Germania, le nazioni egemoni in questa Unione Europea, ma anche in altri paesi. Però esse non riusciranno a far eleggere un commissario europeo della loro parte, poiché la maggioranza dei parlamentari, con popolari e socialisti in testa, arriveranno a riconfermare la Presidente uscente (Ursula Von Der Leyen), con il determinante aiuto dei piccoli raggruppamenti politici. Le loro imposizioni, come auto elettriche o rifacimento delle abitazioni, andranno avanti (come se in Italia, per un paio d’anni, non avessimo provato sulla nostra pelle il disastroso superbonus edilizio) e continueranno ad attaccar briga con la Russia di Putin per arrivare allo scontro diretto. L’Unione Europea, che avrebbe dovuto essere un’organizzazione di stati per facilitare gli scambi economici, si avvia a divenire un superstato, retto da potenti tecnocrati e burocrati, rappresentanti delle maggiori potenze, che pensano solo a finanza ed economia, dove non c’è spazio per cultura, identità, radici e tradizioni legate alla cristianità.
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