SI ALLARGA IL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE CON
L’ENTRATA DEGLI USA A FIANCO D’ISRAELE CONTRO L’IRAN. ESPORTARE LA “DEMOCRAZIA
OCCIDENTALE” IN ALCUNE AREE DEL MONDO CON LA GUERRA È UN’OPERAZIONE
FALLIMENTARE (CI SONO GLI ESEMPI DELL’AFGHANISTAN, DELL’IRAQ, DELLA LIBIA E DI ALTRI
PAESI) CHE AGGRAVA LE SITUAZIONI PREESISTENTI. INTANTO A SINISTRA DIFENDONO A
SPADA TRATTA QUEI REGIMI CHE NEGANO I DIRITTI UMANI.
Nelle ultime ore gli Stati Uniti d’America sono entrati in guerra contro l’Iran, per dar manforte ad Israele che già da alcuni giorni aveva iniziato i bombardamenti sullo stesso paese, allo scopo di prevenire la costruzione di quegli ordigni nucleari che avrebbero messo a rischio la sopravvivenza dello Stato Ebraico. Israele da solo non ce l’avrebbe fatta ad eliminare tutte quelle infrastrutture di esperimenti nucleari, specie quelle in profondità, così gli Usa hanno deciso di sposare la loro causa, pensando che l’Iran sia un gigante d’argilla che si fa sottomettere da un piccolo stato come Israele. La risposta dell’Iran su Israele in questi giorni naturalmente c’è stata e le difese israeliane si sono rilevate vulnerabili. Per un popolo di circa 10 milioni di abitanti ci vuole estremo coraggio a sfidare centinaia e centinaia di milioni di individui in tutta quell’area del mondo; se gli israeliani lo fanno evidentemente sono preparati e pensano di agire per eliminare minacce alla loro stessa sopravvivenza, non tenendo però conto di tutte le vittime innocenti che provocano.
Gli Usa pensano di sfruttare questa situazione a proprio favore, proprio loro che avevano promesso (con la nuova amministrazione Trump) di risolvere con la diplomazia i vari conflitti nel globo. Non si sa se il regime iraniano degli ayatollah crollerà o sopravviverà a questa sfida; se crollerà le previsioni per il futuro non saranno tutte di rose e di fiori. Abbiamo già visto con tutti quei sistemi dittatoriali dei paesi islamici rovesciati con la forza dall’occidente per varie ragioni che, nonostante si cerchi di impiantarvi la democrazia, la situazione si aggrava con le guerriglie che provocano gli irriducibili dei vecchi regimi e le varie fazioni, tanto da rimpiangere le quasi stabilità preesistenti. L’esempio più eclatante è l’Afghanistan, seguito da Libia ed Iraq. È vero che in Iran c’è anche una forte opposizione al governo teocratico musulmano sunnita (che è fastidioso anche per i musulmani sunniti dei paesi confinanti), ma non credo che i superstiti di quel regime, una volta rovesciato, staranno buoni a guardare.
Frattanto da noi c’è proprio chi, proveniente da un’area politica che si definisce palatina dei diritti civili, si attacca tenacemente a quel regime che vìola i diritti umani, scendendo in piazza con manifestazioni non sempre pacifiche, pur di andare contro coloro che ritengono i responsabili di tutti i guai del mondo.