Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!, Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leonem XIV.
Biografia da Il Tempo.it
VISIONE DELLE NOSTRE ESISTENZE
Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!, Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leonem XIV.
IL 21 APRILE 2025 (LUNEDÌ DELL’ANGELO E
NATALE DI ROMA) È GIUNTO AL TERMINE IL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO DOPO 12
ANNI. UN PAPA CRITICATO E ALLO STESSO TEMPO MOLTO APPREZZATO. SI IMPEGNAVA PER
LA PACE E SCENDEVA DAL SUO TRONO, STANDO INSIEME ALLA GENTE COMUNE.
Oggi 21 aprile 2025, il lunedì dell’angelo,
il giorno che conclude la celebrazione della Santa Pasqua (e quest’anno
coincide anche con il tradizionale giorno secondo cui sarebbe stata fondata
Roma), si è spento alle prime luci del mattino il Santo Padre, Papa Francesco,
al secolo Jorge Mario Bergoglio, il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo
di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Ha regnato dal marzo
2013 ad oggi (12 anni e un mese). È stato il primo pontefice venuto “dai
confini del mondo”, dall’America latina (Argentina precisamente) ed era di
chiare origini italiane. Era stato ricoverato al Policlinico “Agostino
Gemelli” (di proprietà del Vaticano) per un paio di mesi, a causa di una
polmonite bilaterale, sembrava esserne uscito, se pur con qualche acciacco,
ieri, giorno di Pasqua, era sceso tra i fedeli nella Basilica di San Pietro e
aveva perfino eseguito la benedizione “urbi et orbi” dalla loggia, oggi invece
è arrivata questa sconvolgente notizia che ha bruscamente messo fine al clima
di festa e di spensieratezza della tradizionale “pasquetta”.
Personalmente da quando Egli fu eletto al Soglio pontificio quel 19 marzo 2013 l’ho seguito in questo blog, scrivendo vari post sul suo pontificato, miei o riportando articoli di giornalisti importanti (qui a fianco nelle “categorie” c’è “Papa Francesco”: ho cliccato e rivisto tutti gli scritti). Molte volte l’ho criticato ed espresso perplessità sulle sue innovazioni ed aperture (il consenso alla massiccia diffusione dell’Islam in occidente, l’apertura spropositata verso le coppie omosessuali, meno rigidità nel condannare l’aborto, toni non eccessivi verso i cristiani perseguitati, eccetera), il che faceva pensare che fosse vicino politicamente alle sinistre, facendo propaganda ad esse. Però da cattolico praticante non ho mai contestato la sua guida alla Chiesa Cattolica universale e tra le mie preghiere, non è mai mancata quella “per il Santo Padre”, oltre a quelle per i suoi sottoposti come i vescovi. Quei prelati, cui non erano risparmiati alle sue bacchettate (benevole) e nemmeno i fedeli. Invece coloro che non erano tanto devoti e praticanti lo elogiavano spesso (la loro frase ricorrente era "tanto lo dice Papa Francesco"). Questo Papa ha inaugurato una nuova fase della Chiesa, facendo una Chiesa povera per i poveri, ha rinnovato il Vaticano, ha allontanato coloro che commettevano vari reati.
Quello che ho apprezzato di questo Papa è stato principalmente la sua umiltà, cioè lo scendere dal suo trono dorato e farsi una persona comune come tutte le altre: ad esempio fare delle telefonate agli ultimi dei fedeli per consolarli di qualche momento di dolore, lo girare con la jeep scoperta senza avere timore degli attentati, andare in basilica e parlare con le gente in calzoncini e maniche corte, lasciando quella rigidità del cerimoniale della giacca e cravatta per gli uomini e del velo nero per le donne a tu per tu con un papa, il confessare come un qualunque sacerdote, il confessarsi lui stesso dai semplici prelati, il concedere facilmente le interviste ai giornalisti e parlare non solo di religione ma anche di altri argomenti comuni, come il calcio e lo spettacolo. Inoltre grande è stato il suo impegno in giro per il mondo, al fine di risolvere le ingiustizie, la fame, le disuguaglianze e forte è stato il suo grido per la fine delle guerre. Non può essere considerato un caso il fatto che sia stato richiamato al cielo in questo giorno, nel pieno del giubileo e dopo aver celebrato la Pasqua, la ricorrenza più importante per i cristiani. Riposi in pace Papa Francesco e ci protegga tutti da lassù.
I FLEBILI SPIRAGLI DI PACE NELLA GUERRA
RUSSIA/UCRAINA SONO OSTACOLATI DALLE AZIONI IN CONTRADDIZIONE TRA LORO DEGLI
USA E DELL’EUROPA: SE DA UN LATO GLI STATI UNITI PREMONO PER LA PACE (PER IL
LORO TORNACONTO PERSONALE), DALL’ALTRO LATO L’EUROPA SI PREPARA AD UNA GUERRA
TOTALE, TRA RIARMO, RICHIAMO ALLE ARMI DEI CITTADINI E DISTRIBUZIONE DEI
COSIDDETTI “KIT DI SOPRAVVIVENZA”.
La nuova amministrazione americana guidata
dal Presidente Trump è subito partita a mille in campo internazionale, le sue
azioni stanno stravolgendo gli equilibri del globo e stanno causando tensioni
con i tradizionali alleati europei, non soltanto per l’imposizione dei dazi
sulle merci. Essa sta cercando insistentemente una soluzione nella guerra tra
Russia e Ucraina, bacchettando pesantemente i due stati in guerra tra loro. Trump
ritiene uno sperpero inutile i miliardi di dollari in spese militari pro –
Ucraina della precedente amministrazione politica americana e, volendo essere gli
Usa ripagati, egli cerca di sfruttare i preziosi e rari minerali ucraini, in
cambio delle azioni diplomatiche con la Russia e degli aiuti per la futura
ricostruzione. Questa è la linea base di questa presidenza americana: cercare
di ottenere il maggior profitto possibile, a discapito di tutti, anche di noi. Ma
è positivo che si cerchi la pace a tutti i costi; fino a questo momento nessuno
delle due parti vuole cedere, ritenendo di essere dalla parte della ragione.
L’Ucraina, ora indebolita perché priva dell’aiuto americano, è stata aggredita e non vuole saperne di subire una mutilazione dei suoi vecchi territori, la Russia vuole proteggere e tutelare le minoranze russofone presenti in Ucraina, volendo ricongiungerle alla “Santa Madre Russia”. Sbagliarono al momento del crollo dell’Urss: avrebbero dovuto allora ridisegnare i confini delle vecchie repubbliche sovietiche, tenendo conto delle varie etnie, e dopo rendere gli stati ex Urss indipendenti. Una soluzione sarebbe quella di tenere un referendum, sotto la tutela dell’Onu, nei territori occupati dalla Russia e dopo inviare delle forze militari internazionali per un periodo di transizione, prima di essere annessi alla Russia o restare all’Ucraina. Questa soluzione non è gradita alla Russia: l’avvicinarsi dell’Ucraina al mondo occidentale, con un eventuale ingresso nella Nato, è stata una delle ragioni della guerra.
L’Europa fino a questo momento non crede ad una facile azione diplomatica che risolva tutto e continua a tutelare l’Ucraina da sola, senza più l’appoggio degli Usa, prendendo in considerazione un eventuale scontro diretto con la Russia. Questo scontro potrà esserci se le forze armate europee andranno in Ucraina (la nostra Italia saggiamente si è tirata fuori) come forza di pace dopo un armistizio; è meglio che i paesi neurali mandino le loro forze armate sul suolo ucraino. Il parlamento europeo ha votato per il riarmo perché non intravede all’orizzonte tempi sereni ed aurei. Si parla della distribuzione dei cosiddetti “kit di sopravvivenza”, cioè delle borse con all’interno l’essenziale per sopravvivere nei sotterranei ad attacchi missilistici e anche nucleari (non bastano le disastrose calamità naturali che avvengono nel mondo, in cui l'uomo non ha colpa, ora pure le guerre totali ci mancano). Sfogliando qualche pagina dei quotidiani c’è anche chi scrive di coloro che sarebbero interessati nell’eventuale richiamo alle armi, in una mobilitazione generale. Noi ci tiriamo fuori, poiché né l’Ucraina, né tantomeno la Russia sono le nostre cause.
IL GIUBILEO DEL 2025 È INIZIATO UFFICIALMENTE IL 24 DICEMBRE 2024 E DURERÀ FINO AL 6 GENNAIO 2026.
Il Giubileo ha origine dalla tradizione
ebraica che, ogni 50 anni, prevedeva un anno di riposo per la terra, la restituzione
delle proprietà e la liberazione degli schiavi. Il termine deriva dall'ebraico
"yobel", che significa "corno di ariete", utilizzato per
annunciare l'inizio di questo periodo.
Ogni 25 anni. Nella Chiesa cattolica, il
Giubileo, o Anno Santo, è un periodo durante il quale il Papa concede
l'indulgenza plenaria ai fedeli (o ai loro defunti) che si recano a Roma e
compiono particolari pratiche religiose. Il primo Giubileo fu indetto nel 1300
da Papa Bonifacio VIII, con una cadenza iniziale di 100 anni, successivamente
ridotta a 50 e infine stabilita ogni 25 anni. Gli Anni Santi ordinari sono
stati finora 27 (incluso quello appena iniziato), mentre quelli straordinari,
concessi in occasioni particolari, sono stati 95.
Il Giubileo del 2025, dedicato alla virtù
teologale della speranza, è iniziato ufficialmente il 24 dicembre 2024 con
l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro da parte di Papa
Francesco.
Si prevede che l'evento attirerà milioni di
pellegrini da tutto il mondo.
Durante l'Anno Santo, il Papa apre le Porte
Sante delle quattro principali basiliche di Roma: San Pietro in Vaticano, San
Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Il rito
prevede che il Pontefice bussi tre volte con un martello d'argento sulla porta
murata, pronunciando in latino: «Apritemi le porte della giustizia». Dopo di
lui, un cardinale bussa due volte, e infine la porta viene aperta. Il Papa
attraversa per primo la Porta Santa, tenendo nella destra una croce e nella sinistra
una candela accesa. L'Anno Santo si conclude con la chiusura e la muratura
delle Porte Sante fino al successivo Giubileo.
Il Giubileo rappresenta un periodo di
rinnovamento spirituale, riconciliazione e penitenza per i fedeli, offrendo
l'opportunità di ottenere l'indulgenza plenaria attraverso la confessione, la
comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Papa. È anche un momento di
riflessione e speranza, in linea con il tema scelto per il Giubileo del 2025:
"Pellegrini di speranza".
Focus.it
GIUBILEI NELLA
STORIA
(Wikipedia)
·
Giubilei ordinari
1300: Bonifacio VIII; 1350: Clemente VI; 1390:
indetto da Urbano VI, presieduto da Bonifacio IX; 1400: Bonifacio IX; 1450:
Niccolò V; 1475: indetto da Paolo II, presieduto da Sisto IV; 1500:
Alessandro VI; 1525: Clemente VII; 1550: indetto da Paolo III,
presieduto da Giulio III; 1575: Gregorio XIII; 1600: Clemente
VIII; 1625: Urbano VIII; 1650: Innocenzo X; 1675: Clemente X; 1700:
aperto da Innocenzo XII, concluso da Clemente XI; 1725: Benedetto XIII; 1750:
Benedetto XIV; 1775: indetto da Clemente XIV, presieduto da Pio VI; 1825:
Leone XII; 1900: Leone XIII; 1925: Pio XI; 1950: Pio XII; 1975:
Paolo VI; 2000: Giovanni Paolo II; 2025: Francesco.
Non furono celebrati i seguenti giubilei: 1800:
non indetto (Pio VI era stato prigioniero in Francia e lì morto esule nel 1799,
mentre Pio VII era stato eletto nel 1800); 1850: non indetto (Pio IX era
stato riportato a Roma il 12 aprile 1850 dai francesi dopo la Repubblica
Romana); 1875: annunciato ma non aperto (nel 1870 Roma era entrata a far
parte del Regno d'Italia, divenendone capitale nel 1871, e Pio IX si era
recluso in Vaticano)
·
Giubilei straordinari
1423: Giubileo straordinario indetto da Martino V per il ritorno del papato a Roma dopo l'esilio avignonese; 1585: Giubileo straordinario indetto da Sisto V per l'inizio del suo pontificato; 1655: Giubileo straordinario indetto da Alessandro VII per l'inizio del suo pontificato; 1745: Giubileo straordinario indetto da Benedetto XIV per la pace tra i principi cristiani; 1829: Giubileo indetto da Pio VIII; 1886: Giubileo straordinario indetto da Leone XIII; 1933/1934: Giubileo straordinario indetto da Pio XI per il 1900º anniversario della Redenzione; 1966: Giubileo straordinario indetto da Paolo VI per la conclusione del Concilio Vaticano II; 1983/1984: Giubileo straordinario indetto da Giovanni Paolo II per il 1950º anniversario della Redenzione; 2015/2016: Giubileo straordinario indetto da Francesco per il 50º anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II.
P.S: nelle immagini sono pubblicati due libri religiosi di recente stampa consigliati e non troppo “pesanti”, piacevoli da leggere.
I PRINCIPALI
EVENTI DEL 2024
Il più grande ed importante avvenimento di
questo 2024 che sta per concludersi è senza dubbio la rielezione a Presidente
Usa di Trump, a quattro anni di distanza dall’ultima volta che aveva ricoperto
tale carica. Una vittoria nettissima, non azzeccata alla vigilia dai principali
media e dai vari esperti statunitensi e mondiali; non erano presi sul serio ed erano
considerati di parte i sondaggisti e gli altri conoscitori del mondo reale
americano che pronosticavano quello che poi sarebbe accaduto. Trump inizierà il
suo mandato il prossimo 20 gennaio e le sue politiche in ambito internazionale
saranno incentrate principalmente alla cessazione delle ostilità nei conflitti
in corso e ad una politica isolazionista e protettiva: dalle sue intenzioni gli
Stati Uniti non saranno più i gendarmi del mondo e la loro economia sarà
incentrata all’incremento dei propri profitti contro tutte le concorrenze. L’amministrazione
americana ancora in carica non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco
nelle due principali guerre in corso, specie in quella tra Russia ed Ucraina, rischiando
di farla divenire mondiale e con l’impiego di armi atomiche. L’altro eterno
conflitto in Medio Oriente, tra Israele e Palestina, dovrebbe, invece, rimanere
circoscritto in ambito locale, anche se naturalmente tutti auspicano che
cessino al più presto le ostilità, in dei luoghi che sono sacri per tutte le
religioni monoteiste.
Il Governo italiano, concentrato
principalmente a risolvere i problemi interni della nazione, non trascura l’evolversi
dei principali accadimenti internazionali, facendo sentire la sua. Nelle ultime
elezioni europee la coalizione di governo italiana è stata premiata a furor di
popolo, mentre altri governi europei in carica hanno subito delle batoste: ci
sono i casi della Francia e della Germania, gli stati guida e i più potenti
dell’Ue, dove sono state indette o ci saranno le elezioni politiche anticipate.
Comunque la vecchia maggioranza politica della Commissione europea è riuscita a
spuntarla sul filo di lana. Il consenso del Governo Meloni (al 2° compleanno) è
stato altresì confermato nelle interminabili elezioni regionali italiane: i suoi
rappresentanti si sono affermati in ben 4 regioni su 7. La maggioranza di
governo, nonostante alcuni piccoli attriti tra i più moderati di Forza Italia,
guidati dal successore di Berlusconi, Tajani, e i leghisti (ringalluzziti
dall’assoluzione di Salvini in un processo), sembra essere molto solida, mentre
dall’altra parte c’è sì un Partito Democratico in ripresa, ma c’è anche un M5s
ridotto in mille pezzi dalle lotte interne. Sono state molte le manifestazioni
pubbliche di dissenso verso l’esecutivo, guidate dai soliti facinorosi,
scalmanati e violenti; però, a loro detta, gli antidemocratici e i prepotenti
dovrebbero essere coloro che sono stati eletti democraticamente e che pensano solo
a lavorare per il bene comune.
In questo 2024, come al solito, non sono
mancate le morti dei personaggi famosi, i cataclismi naturali, le sciagure e le
altre tragedie che non hanno risparmiato neanche il nostro piccolissimo
universo. Qualche nota lieta c’è stata nello sport: dopo la delusione della
nazionale di calcio ai campionati europei, nel tennis ci sono stati prestigiosi
successi a livello mondiale e nelle olimpiadi “laiche” di Parigi la compagine
azzurra è riuscita a incrementare i successi rispetto all’ultima volta, che
anch’essa era stata molto buona per vittorie.
Infine a livello personale ho festeggiato i 15 anni del blog e ho visitato qualche cittadina del sud: la San Giovanni Rotondo di Padre Pio, Matera e altre località. Come al solito all’ultimo dell’anno mi ritrovo a fare un resoconto di quanto è successo di più importante nel corso degli ultimi 365 giorni. A livello personale uno, non lamentandosi per quello che ha, spera sempre che qualche cosa di positivo in più arrivi, nonostante il tempo personale che avanza a dismisura. Quel tempo che ci sono dei momenti della vita che non sappiamo come impiegare e degli altri periodi in cui non abbiamo un istante per respirare. Se tutti noi (io per primo) abbiamo del tempo a disposizione, invece di adoperarlo per infastidire e per tormentare coloro che non arrecano danno ad alcuno/a, impegniamoci per costruire delle cose concrete e positive; magari frequentando associazioni o enti religiosi, laici, sociali, culturali, sportivi, politici, eccetera, o in altri modi. È solo un consiglio: ognuno fa quello che vuole, basta che non disturbi.
PER L’ENNESIMA VOLTA SONO STATI SMENTITI TUTTI I SONDAGGI FAZIOSI. GLI AMERICANI RICHIAMANO A FUROR DI POPOLO IL TYCOON DONALD TRUMP A FARE IL PRESIDENTE, QUANDO QUATTRO ANNI FA SEMBRAVA FINITO. TRA I MOTIVI DEL MALCONTENTO POPOLARE: IN POLITICA INTERNA L’AUMENTO DELLA POVERTÀ E L’IMMIGRAZIONE INCONTONTROLLATA, IN POLITICA ESTERA IL COINVOLGIMENTO INDIRETTO DEGLI USA NELLE GUERRE IN CORSO.
Il repubblicano Donaldo Trump sarà
nuovamente il Presidente degli Stati Uniti d’America, il secondo della storia
di due mandati non consecutivi. Infatti dopo essere stato eletto contro tutto e
tutti nel 2016, essere stato sconfitto nel 2020 a causa del Covid 19, si è preso la rivincita in questo
2024. Quattro anni fa lo stesso sembrava finito: i suoi sostenitori assaltarono
il Campidoglio, sede del parlamento americano, e Trump fu ritenuto il
responsabile morale, poi fu perseguito per vie giudiziarie, principalmente per le
accuse di donne che avevano avuto delle relazioni con lui. Queste vie,
strumentalizzate per fini politici, non funzionano mai: lo abbiamo visto spesso
in Italia con Berlusconi e con altri politici.
Per settimane la stampa americana e
mondiale scriveva di un testa a testa nelle intenzioni di voto tra Trump e la
sfidante democratica Harris, anzi addirittura dava in vantaggio quest’ultima,
con parole di elogi ed enfasi per una probabile vittoria di una candidata donna
e di colore (al contrario dell’Italia, dove una donna per la prima volta
Presidente del Consiglio è passata inosservata perché non era schierata politicamente
dalla parte giusta). La vicepresidente in carica Kamala Harris era la candidata
ideale delle logge economiche, finanziarie, della televisione, degli spettacoli,
di pochi potenti, del politicamente corretto mondiale; gli Stati Uniti non sono
soltanto le metropoli, i grattacieli, i cosiddetti “diritti civili”, la
multietnicità, la borsa di Wall Street, Hollywood, c’è anche un’America sconosciuta,
rurale, religiosa, delle tradizioni. Chi conosceva a fondo tutti gli aspetti
della società americana prevedeva una vittoria schiacciante per Trump (non solo per il consistente aiuto economico del miliardario Elon Musk), che ha
attirato a sé anche una buona fetta di quelle minoranze etniche, tradizionale
bacino elettorale democratico.
Molti esperti ritenevano che né Trump né Harris erano i candidati ideali ed è stato scelto il repubblicano perché la democratica (attuale vicepresidente degli Usa) pagava la non buona amministrazione del Presidente in carica Biden, il quale non ha potuto concorrere per la rielezione a causa dell'età avanzata. Dal punto di vista economico le cose sono peggiorate in quattro anni, tra disoccupazione, inflazione, aumento dei prezzi e della povertà e tra le guerre che ci sono nel mondo, in cui gli Stati Uniti forniscono armi e denaro. A Trump spetterà l’arduo compito di riportare l’ordine nel mondo (Russia, Ucraina, Israele, Paesi Arabi, Afghanistan e altri focolai minori) e far riprendere l’economia in patria, ma se verranno attuate delle politiche protezioniste con l’imposizione di dazi su prodotti provenienti dall’Europa noi saremo danneggiati. Comunque il "pazzo Trump" nel primo mandato non ha provocato cataclismi e stravolgimenti sconvolgenti: grossomodo ha agito come tutti i Presidenti Usa.
“In un orizzonte di legislatura – mette nero su bianco Palazzo Chigi – il governo continuerà a lavorare per consolidare i risultati raggiunti e per rispettare integralmente il patto programmatico sottoscritto con i cittadini”. Seguono le slide in cui viene delineato, per capitoli e tematiche, l’operato dell’esecutivo Meloni, a partire dal lavoro, con Palazzo Chigi che rivendica un “+834 occupati”, con un tasso di occupazione “ai massimi storici, 62,3%”, con “un’Italia più solida e prospera” grazie “al Pil più alto della media Ue”, lo spread che “scende e la borsa che sale”. Il governo, dopo due anni di navigazione, racconta di un “sud locomotiva d’Italia” per “pil e occupazione”, e snocciola i numeri degli accordi per lo sviluppo e la coesione, nonché i numeri dell’export, che fanno dell’Italia la “quarta al mondo per esportazioni”. Tra le “infrastrutture al servizio” del Paese spazio anche al “Ponte sullo stretto” oltre che al “piano casa”.
Il documento – si legge ancora nella nota diffusa da Palazzo Chigi – elenca in modo sintetico i numeri più importanti e i provvedimenti più significativi approvati e avviati dall’insediamento a oggi. Frutto del lavoro corale del governo con il prezioso sostegno della macchina amministrativa dello Stato. Spazio, naturalmente, al Piano Mattei per l’Africa, alle riforme – dalla giustizia all’autonomia, passando per premierato e riforma fiscale- e al Pnrr. Il governo Meloni, con “la prima donna presidente del Consiglio”, va “oltre il tetto di cristallo”, con un “doppio record: “53,5% di occupazione femminile e 10 milioni di donne occupate”. Palazzo Chigi sottolinea anche il “supporto delle famiglie e della natalità”, la sicurezza “tornata priorità”, la “lotta alle mafie” e a “ogni droga”, la “rinascita di Caivano”, il contrasto “all’immigrazione clandestina”, con una riduzione degli sbarchi “del 61%” e un aumento dei rimpatri del “16% sul 2023 e del 34% sul 2022”.
Il governo Meloni al giro di boa dei due anni rivendica di essere “al fianco di chi crea ricchezze e lavoro” e del “piccolo che fa grande l’Italia”. E ancor di aver “difeso l’agricoltura”, generato un “welfare più inclusivo” e, al contrario di quanto raccontano le opposizioni, di aver messo “più risorse per ricostruire la sanità” con “stanziamenti record per il Fondo sanitario nazionale”. Spazio poi ai numeri sulla scuola, sull’università e la ricerca, sulla messa in sicurezza del territorio, sul turismo, sulla Pubblica amministrazione “che si rinnova” e sulla “sfida della transizione digitale” con “1 miliardo di investimenti sull’intelligenza artificiale”.
MATERA, UN TEMPO EMBLEMA DI DEGRADO E DI POVERTÀ, È OGGI LA SECONDA CITTÀ ITALIANA PIÙ PARTICOLARE (DOPO VENEZIA), CARATTERISTICA, ESCLUSIVA E MOLTO AFFOLLATA DAI VISITATORI. NEI DINTORNI INTERESSANTI SONO LE ROVINE GRECHE DI METAPONTO, I TRULLI DI ALBEROBELLO E CASTEL DEL MONTE.
La città di Matera è la terza più antica del mondo: è infatti abitata sin dall’era neolitica. Essa fino ad un secolo fa era sinonimo di estremo degrado e di estrema povertà: circa 20.000 persone vivevano ammassate nelle grotte scavate nei due cosiddetti sassi (Sasso Caveoso e Sasso Barisano) che costituiscono il suo abitato. In pochi metri quadrati convivevano, in condizioni igieniche – sanitarie spaventose, famiglie numerosissime e animali, finché lo scrittore Carlo Levi, che era stato al confino in quelle zone, sensibilizzò la politica italiana del dopoguerra attraverso il suo libro “Cristo si è fermato a Eboli”, in cui descriveva le penose condizioni materane. Da lì partì un piano di abbandono dei sassi e di nuove costruzioni popolari, per far sì di offrire una vita più dignitosa per quella parte di popolazione materana. Negli ultimi decenni le abitazioni dei sassi sono state recuperate e risanate, divenendo, assieme alle chiese rupestri, sempre scavate nella roccia, e alle cisterne sotterranee per l’acqua piovana, attrazioni turistiche tra le più visitate in Italia. Alcune di quelle grotte oggi sono dei musei e dei luoghi della memoria, mentre molte altre sono divenute, oltre che residenze private, camere per turisti, bar e ristoranti a prezzi quasi proibitivi. Insomma Matera nel giro di un secolo è passata da un eccesso ad un altro e si può tranquillamente affermare che dopo Venezia è la città più caratteristica d’Italia, lo sfondo ideale per film storici (soprattutto quelli a sfondo evangelico) e presepi viventi. L’unico aspetto negativo di Matera è la ferrovia: la sua stazione è collegata alla sola Puglia e, volendoci molte ore per arrivare, è sconveniente sotto quell'aspetto, conviene di più andarci con l’auto privata e con 4 – 5 ore ci si arriva; in quel modo uno è più libero di girare i suoi dintorni, senza essere condizionato dagli orari dei treni e degli altri mezzi pubblici e privati (delle agenzie turistiche).
Così nei dintorni ho potuto visitare le rovine greche di Metaponto, Bernalda per un saluto a Padre Luca, Altamura, i trulli di Alberobello e, sulla strada del ritorno, il famoso castello ottagonale di Castel del Monte. In Italia ci sono tanti posti interessanti e molte bellezze da scoprire, sia al nord e sia al sud, che raramente apprezziamo, poiché ci sentiamo completamente appagati da una vacanza solo se andiamo all’estero. Anche fuori Italia senza dubbio ci sono posti suggestivi e singolari da visitare, però cerchiamo prima di apprezzare meglio e rivalutare i tesori nostrani.
PER MEDAGLIE COMPLESSIVE CONQUISTATE (12 ORI, 13 ARGENTI, 15 BRONZI) LE OLIMPIADI DI PARIGI 2024 PER L’ITALIA SONO STATE LE MIGLIORI DI SEMPRE.
La rappresentante olimpica italiana in queste XXXIII edizioni delle olimpiadi moderne (Parigi 2024) per medaglie conquistate ha raggiunto il miglior risultato di sempre nella storia dei giochi olimpici: ben 40. In verità questo numero era stato raggiunto già a Tokyo 3 anni fa, ma la qualità questa volta è stata migliore: infatti quest’anno le medaglie d’oro sono state 12, mentre a Tokyo furono 10 (il massimo numero di medaglie d’oro fu raggiunto per l’Italia a Los Angeles ’84: allora ne conquistò 14). È la dimostrazione che lo sport italiano è in continua crescita, piazzandosi ancora una volta tra le migliori 10 potenze sportive. L’assenza della Russia da queste olimpiadi non è un’attenuante: 3 anni fa c’era e i risultati sportivi italiani furono più o meno i medesimi con l’aggiunta dei successi nelle prestigiose gare di atletica, salto in alto e maratona che quest’anno sono mancati, compensati in parte dalla vittoria della nazionale italiana femminile. Ci sono stati altresì moltissimi podi sfumati per poco da parte italiana; il bottino sportivo d’Italia avrebbe potuto essere molto più prestigioso. Sicuramente la scia positiva proseguirà anche nelle successive paraolimpiadi che inizieranno a breve sempre a Parigi.
Come tutti i giochi olimpici non sono mancate critiche e polemiche di ogni genere. Quest’anno si ha avuto da ridire principalmente sulla cerimonia di apertura (tra rappresentazioni blasfeme e capi di stato sotto la pioggia), sulle acque inquinate della Senna e su un’atleta algerina che gareggiava nel pugilato femminile: non si capiva se era una donna vera e propria o un misto tra uomo e donna; alla fine è risultata donna, ma con caratteristiche da uomo. In questo ambito sportivo, come tutti gli altri del resto, si trovano sempre delle cose che non vanno, anche quando tutto fila liscio come l’olio, e sicuramente questo evento è una buona distrazione di massa dalle guerre e dagli altri gravi problemi mondiali. Ci vorrebbe più spesso oppure non ci vorrebbe affatto per non dimenticare la realtà drammatica? (e risolverla)
LE COMUNITÀ DI CORI E GIULIANELLO, PROFONDAMENTE COLPITE ED ADDOLORATE, HANNO SALUTATO I LORO DUE GIOVANISSIMI FIGLI CHRISTIAN E ALICE DECEDUTI IN UN TERRIBILE SCONTRO TRA MOTOCICLETTE.
Le due comunità di Cori e Giulianello nell’ultima settimana sono state scosse dalla terribile notizia della morte dei due fidanzati Christian (17 anni, originario di Cisterna e corese d’adozione) ed Alice (14 anni di Giulianello), in seguito ad uno scontro tra motociclette, lungo la strada che collega Cori a Giulianello, già teatro in passato di numerosi incidenti mortali. La moto con a bordo i due ragazzi, per cause ancora da accertare, si è scontrata con quella guidata da Enzo Marchetti, originario di Sezze, anch’egli purtroppo deceduto.
Queste notizie le sentiamo tutti i giorni e accadono un po’ ovunque, quando però colpiscono il nostro piccolo mondo, allora siamo sconvolti in modo molto più grande e più diretto, specie se le vittime sono due giovanissimi ad inizio vita, come in questo caso, anche se lo strazio e il dolore non saranno mai pari a coloro che subiscono queste tragedie in prima persona. Tutti gli eventi estivi di questa settimana sono stati cancellati in segno di lutto e solidarietà e ci sono state due partecipate, silenziose e raccolte fiaccolate serali in memoria dei due giovanissimi. Grandissima partecipazione c’è stata anche nella cerimonia religiosa dell’ultimo saluto ai due ragazzi allo stadio in località Stozza, celebrata dai parroci delle nostre due comunità, dove sindaco di Cori, parenti e amici delle vittime hanno ricordato con discorsi, scritti ed improvvisati, i due poveri giovanissimi, tra la commozione generale e il lancio di palloncini in aria. Sarà loro compito tenere vivi quei ricordi per fare in modo che essi vivano sempre nella memoria collettiva.
IN ITALIA, TRA LE CRESCENTE ASTENSIONE,
AVANZANO I PARTITI GOVERNATIVI, CRESCONO ANCHE IL PD E LA SINISTRA, MA A
DISCAPITO DEI 5STELLE, DI RENZI E DI CALENDA. IN EUROPA, NONOSTANTE CRESCANO LE
DESTRE, SARÀ PROBABILMENTE CONFERMATA LA COMMISSIONE DEI TECNOCRATI, CON POPOLARI
E SOCIALISTI, CHE CONTINUERANNO AD IMPORCI LE EUROFOLLIE VERDI.
Le elezioni europee di quest’anno sono andate abbastanza bene in Italia
per i partiti di governo: tutti hanno aumentato i voti rispetto alle ultime
politiche. Fratelli d’Italia si è confermato il primo partito al 28% e Giorgia
Meloni è risultata essere la più votata; Forza Italia; che tutti davano morta
assieme al suo creatore, è sopravvissuta ed ha sfiorato il 10%; bene anche la
Lega di Salvini che ha preso il 9%, col discusso Generale Vannacci che ha fatto
il pieno di preferenze. Probabilmente ha influito il buon momento dell’economia
italiana, frutto anche del buon lavoro dell’esecutivo. Tale tendenza si è vista anche nelle elezioni regionali di quest'anno: su quattro regioni in cui si è votato, in tre si è riconfermata la maggioranza di centrodestra. Tra le opposizioni è
avanzato il Partito Democratico, arrivando al 24%, e il raggruppamento di
sinistra, sfiorando il 7%: i voti li hanno sottratti al Movimento 5 Stelle, che
ha raggiunto un deludente quasi 10%, e un po’ ai fuoriusciti Pd Renzi e Calenda,
che divisi non hanno superato la soglia di sbarramento del 4% necessaria per l’elezione.
Oramai l’aumento della non partecipazione al voto non fa quasi più notizia: infatti
di elezione in elezione questa aumenta sempre di più e in questa tornata i non
votanti sono stati la maggioranza, seppur di poco. Le forze di governo risultano
essere unite coese, mentre le opposizioni dovranno lavorare molto per
raggiungere la quadra. Non attacca più la questione di un antifascismo orami
fuori luogo e fuori tempo: si riamane spiazzati o senza parole quando la
Presidente del Consiglio commemora il 25 aprile o Giacomo Matteotti nel
centenario dell’assassinio.
Nel resto dell’Europa le destre, estreme e non, hanno fatto il pieno dei voti, particolarmente in Francia e Germania, le nazioni egemoni in questa Unione Europea, ma anche in altri paesi. Però esse non riusciranno a far eleggere un commissario europeo della loro parte, poiché la maggioranza dei parlamentari, con popolari e socialisti in testa, arriveranno a riconfermare la Presidente uscente (Ursula Von Der Leyen), con il determinante aiuto dei piccoli raggruppamenti politici. Le loro imposizioni, come auto elettriche o rifacimento delle abitazioni, andranno avanti (come se in Italia, per un paio d’anni, non avessimo provato sulla nostra pelle il disastroso superbonus edilizio) e continueranno ad attaccar briga con la Russia di Putin per arrivare allo scontro diretto. L’Unione Europea, che avrebbe dovuto essere un’organizzazione di stati per facilitare gli scambi economici, si avvia a divenire un superstato, retto da potenti tecnocrati e burocrati, rappresentanti delle maggiori potenze, che pensano solo a finanza ed economia, dove non c’è spazio per cultura, identità, radici e tradizioni legate alla cristianità.
SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) È IL CENTRO PUGLIESE DIVENUTO DI FAMA NAZIONAE E INTERNAZIONALE GRAZIE A SAN PIO DA PIETRELCINA, IL FRATE TAUMATURGO CON LE STIMMATE.
San Giovanni Rotondo, in Provincia di Foggia, oggi sarebbe un modesto e sconosciuto angolo di Puglia, alle falde del Promontorio del Gargano, se non ci avesse vissuto Padre Pio, o meglio San Pio, al secolo Francesco Forgione (1887 – 1968), originario di Pietrelcina in Provincia di Benevento. La fama di quel frate francescano già da vivo si era diffusa in tutta Italia ed anche fuori dalla nostra nazione, sia per i miracoli e le guarigioni inspiegabili che avvenivano grazie alla sua intercessione, sia per il dono delle stimmate che egli aveva ricevuto, sia perché sapeva leggere nella mente delle persone, soprattutto quando non erano sincere nella confessione. A Padre Pio si deve l’edificazione della grande struttura sanitaria “Casa sollievo della sofferenza”, sorta vicino al suo convento, dove c’erano solo pietre, ai piedi di un monte, ed è oggi paragonabile ad un policlinico di una metropoli.
Dopo la sua morte, degli altri miracoli, sempre per suo intervento, portarono alla sua beatificazione (1999) e alla sua santificazione (2002), al tramonto del pontificato di Giovanni Paolo II che, quando era uno sconosciuto sacerdote polacco, incontro il frate di Pietrelcina, il quale gli avrebbe predetto la futura elezione a pontefice, ma non ci sono fonti certe al riguardo.
Oggi non so se San Pio da Pietrelcina sia il santo più venerato in assoluto, ma c’è da considerare un fatto: mentre altri illustri uomini di chiesa, tipo San Francesco d’Assisi, Santa Rita da Cascia, San Tommaso d’Aquino, San Francesco di Paola, Sant'Antonio da Padova ed altri hanno avuto alle spalle secoli e secoli per farsi conoscere ed espandere il loro culto, Padre Pio ha raggiunto le vette dell’adorazione popolare in pochissimo tempo. Quando egli arrivò a San Giovanni Rotondo, l’accolse un piccolo convento ed una piccola chiesa, con gli anni lì intorno furono costruite chiese sempre più grandi (grazie ai contributi dei fedeli) per contenere il grandissimo numero di pellegrini che giungevano da ogni parte del globo ed ancora oggi vi arrivano in numeri elevati per pregare, per partecipare a messe, a fiaccolate in onore della Madonna, alle Via Crucis e per confessarsi. Ognuno, tra le piccolezze e le mancanze della vita quotidiana, ha un motivo particolare per rivolgersi al frate o per ringraziarlo o è spinto da semplice curiosità.
Molti dicono che oggi Padre Pio non approverebbe il grande giro d’affari che si è generato col suo nome, col lusso e lo sfarzo che vi ruota intorno, in contrasto con la povertà francescana, seppur con le giustificazioni che in un posto dove arrivano folle oceaniche servono tante strutture alberghiere ad altri servizi, grandi luoghi di culto con elevati costi per il mantenimento e che il lavoro, che serve per campare, si espande.
IN NOME DI UN ANTIFASCISMO, CHE ORAMAI APPARTIENE SOLO ALLA STORIA, SI SCENDE IN PIAZZA CON DIMOSTRAZIONI D’ODIO E DI VIOLENZA, IN UNA RICORRENZA IN CUI SI DOVREBBERO RAMMENTARE TUTTI I CADUTI DELLA GUERRA CIVILE ITALIANA (1943 – 1945) E DELL’IMMEDIATO DOPOGUERRA. CHI SONO I VERI INTOLLERANTI E VIOLENTI: I MEMBRI DI UN GOVERNO DEMOCRATICO O COLORO CHE SCENDONO IN STRADA?
Quest’anno in occasione del 25 aprile ci sono state numerose manifestazioni violente in una giornata in cui si dovrebbe ricordare la fine della guerra nel 1945, del fascismo e la liberazione dagli occupanti nazisti. Addirittura i discendenti di quella che era la Brigata Ebraica nella Resistenza sono stati apostrofati come nazisti: proprio loro i cui nonni e genitori furono le principali vittime di quel regime. Ci sono state altresì dimostrazioni di violenza, con atti di vandalismo, tra i quali il dar fuoco ad immagini e fantocci raffiguranti esponenti del governo di centrodestra. La realtà ci dice che oggi non c’è nessun governo fascista in Italia, forse è presente solo nella mente di questi soggetti. A parte il fatto che questa cosiddetta "resistenza" non è patrimonio esclusivo di quella sola componente politica, infatti vi aderirono tutti i partiti di allora, compresi i liberali e i monarchici, e se non fosse stato per gli Alleati, avrebbe mai trionfato? Il fascismo è finito nel 1945, sono passati quasi 80 anni: in questo lasso di tempo da noi c’è sempre stata democrazia. Fascismo e antifascismo si studiano solamente a scuola.
Proprio in
questi mesi ricorrono gli 80 anni esatti di molte stragi nazifasciste in
Italia: è ovvio che siano ricordate e commemorate, è giustissimo; però delle stragi
commesse per mano della parte avversa durante la guerra e nel dopoguerra se ne
è sempre parlato poco e non tutte quelle vittime avevano avuto a che fare con
il fascismo. Ecco allora come dovrebbe essere impostato il 25 aprile: dovrebbe
essere una giornata per ricordare, oltre il ritorno della democrazia, tutte le
vittime militari e civili, morte da entrambe le parti tra il 1943 ed il 1945. C’è
da chiedersi chi siano i violenti e gli odiatori: i membri di un governo democraticamente
eletto che pensano solo a lavorare per il bene del paese o coloro che scendono
in piazza e, erigendosi a palatini della libertà e della democrazia, si
dimostrano violentemente intolleranti verso chi non la pensa come loro?
ISRAELE, LA TERRA PREDILETTA DA DIO E SANTA PER LE TRE RELIGIONI
MONOTEISTE, DOVE VISSE E RISUCITÒ GESÙ CRISTO, È DA SEMPRE UN LUOGO MORTORIATO
DAI CONFLITTI E NON TROVA PACE E TRANQUILLITÀ. GLI STESSI CONFLITTI CHE IN QUESTI
TEMPI CERCANO CON INSISTENZA LE POTENZE OCCIDENTALI (ITALIA ESCLUSA) CONTRO LA
RUSSIA.
Israele o la Palestina è un luogo sacro per le tre grandi religioni monoteiste, cioè quelle che venerano un solo Dio (ebraismo, cristianesimo, islam). Essa fu la terra promessa da Dio al suo popolo prediletto tra tutti, gli ebrei appunto. Per noi cristiani è il luogo dove visse, operò, morì e risorse il figlio unigenito di Dio, Gesù Cristo, lasciandoci il messaggio proprio del cristianesimo: il perdono dai peccati e la risurrezione universale per tutti. La Palestina, essendo un luogo mistico, dovrebbe essere territorio di pace, serenità, meditazione, ma è tutto l’opposto: da millenni infatti è soggetta a guerre ed occupazioni varie, specialmente da dopo l’ultimo conflitto mondiale in poi. La diaspora ebraica ci fu al tempo degli antichi romani, allorquando, dopo un’insurrezione fallita contro Roma, gli ebrei in maggioranza lasciarono la loro terra e si dispersero nell’allora mondo conosciuto. Verso fine '800 si diffuse il movimento sionista, che mirava a riportare nell’antica patria, per ricostituire lo Stato d’Israele, i giudei, che si sarebbero dovuti sovrapporre alle popolazioni che nel corso dei secoli si erano stabilite in Palestina. L’idea si concretizzò nel 1948, anche come risarcimento per quello che i giudaici avevano subito con la tragedia dell’olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale.
In quel momento iniziarono gli infiniti conflitti tra popolazioni arabe e israeliani: le prime non accettarono il nuovo Stato israeliano, i secondi non si accontentarono del territorio iniziale e si allargarono sempre di più. È storia di questi giorni l’ultima intifada, dopo l’attacco terroristico dei palestinesi di Hamas lo scorso ottobre a più di duemila civili israeliani, uccidendone milleduecento circa. Israele, cresciuto sino a divenire una potenza regionale, in questi decenni ha spesso esagerato con le reazioni militari spropositate e con le occupazioni dei suoi coloni, anche se gli attacchi terroristici della Palestina non sono mai da giustificare. A farne le spese sono soprattutto i civili palestinesi, ridotti allo stremo e alla fame per gli attacchi degli israeliani.
Invece la guerra tra Russia ed Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, è in una fase di stallo: sembra che nessuno vinca e nessuno perda. Gli ucraini, sostenuti indirettamente dalla Nato, che al suo interno ha le maggiori potenze del mondo occidentale, sino a adesso hanno retto bene agli attacchi dei russi. Ora le nazioni occidentali non si accontentano più di aiutare con l’invio di armi l’Ucraina, sembra che smanino di provare “l’emozione” dello scontro diretto con la Russia, che significherebbe Terza Guerra Mondiale: che i loro capi cerchino la gloria nei libri di storia del futuro? (se ci sarà un futuro) Vedendo che la Russia non riesce a piegare tanto facilmente l’Ucraina, gli occidentali (con il Presidente francese Macron in testa) pensano che sarà un gioco da ragazzi vincere la partita (non nello sport) contro i russi, per poi dividersi e spartirsi il loro sterminato territorio, al fine di appropriarsi delle numerose risorse che ora consentono alla nazione di Putin di non soffrire per le sanzioni economiche internazionali imposte contro. Il grosso dell’arsenale degli armamenti la Russia ancora non l’ha tirato fuori (l’atomico compreso), per cui è sbagliato effettuare calcoli affrettati. La nostra Italia saggiamente si tira fuori e invita alla cautela. Al tempo dell’Unione Sovietica alle popolazioni di etnia russa, che erano fuori dalla Russia, non importava essere sotto la giurisdizione di altre entità amministrative extra russe, perché erano sempre lo stesso stato; oggi invece con le repubbliche ex sovietiche indipendenti tutto è diverso. Nel 1991, al crollo dell’Urss, la Russia avrebbe dovuto imporsi e rivendicare per sé i territori ai suoi confini popolati da Russi, visto che tutto era cambiato con la proclamazione dell’indipendenza degli stati sovietici, e oggi non ci sarebbero questi conflitti. Auspichiamo quindi che ora si arrivi ad una soluzione ragionevole e pacifica, evitando di imbarcarsi in disastrose ed incerte avventure, e i crimini di guerra da ambo le parti, in questo conflitto russo – ucraino, se provati vengano perseguiti.