CON IL CAMBIO AL VERTICE TUTTO TENDEREBBE A PERDERE SAPORE, MA FACCIAMO IN MODO CHE NON SIA COSI’: RIALZIAMOCI, LOTTIAMO, COMBATTIAMO, RISORGIAMO!
De Benedetti, Bazoli, Prodi e Passera sponsorizzano un governo Monti. Martino: "questa sinistra ama i colpi di stato".
Fino ad allora l’Italia era rimasta lontana dalla crisi economica iniziata nel 2008, nel mese di luglio di quest’anno se ne sono avvertite le prime avvisaglie, ci sono state le prime bozze di manovre economiche e i contrasti tra Berlusconi e Tremonti, ministro economico. Nel mese d’agosto potevo godermi le vacanze o al mare o in qualche piscina o altrove nell’arco dell’intere giornate a disposizione, era altresì bello stare sul letto e gustarsi dei film o in dvd o sulla rete informatica. Mentre ad agosto tutti si riposano, i politici quest’anno non si sono riposati per via della manovra finanziaria che era da approvare in tempi rapidi ed è stata approvata in settembre. Il governo, pur avendo una maggioranza molto sottile alla Camera, sembrava dover superare tutti gli scogli senza problemi: le sfiducie ai singoli e all’intero esecutivo sono state scongiurate più volte. La crisi finanziaria ancora ci perseguitava, le forti pressioni nazionali ed internazionali, hanno portato alle dimissioni di Berlusconi per senso di responsabilità: ormai era troppo debole, si rischiava di non veder approvate più le leggi economiche, perché dei deputati, presi dalla paura, convinti da altri e sotto la pressione delle alte sfere, si sono defilati. “È un miracolo! E i miracoli esistono!” Come ha scritto l’esponente Pd Enrico Letta (nipote di Gianni) su un foglietto (non si può dire altrettanto per i problemi precedenti, che ancora ci perseguitano, smentendo così "l'effetto Monti"). Ecco perché l’estate, quando c’era la destra al potere ed ero felice, ora è da buttare, nonostante i bei momenti, e luglio si veste di novembre, il mese odierno che ha segnato questo ribaltone.
Il gabinetto tecnico Monti si insedia e qual è il suo primo provvedimento? Il decreto su Roma capitale. E tutta quell’urgenza per la crisi allora? Vorrebbero mettere un solco più profondo possibile tra il Pdl e la Lega Nord. Ma non si rendono conto che l’Italia non è solo Roma? Il cinema italiano parla solo romano, le olimpiadi se verranno assegnate all’Italia dovranno disputarsi a Roma un’altra volta e addirittura avrebbero voluto far disputare la Formula Uno per le strade del quartiere Eur, alla faccia dei due autodromi mondiali di Monza e di Imola. Nessuno mette in discussione Roma capitale e il ruolo che quella città ha avuto nella storia, ma oltre a Roma c’è anche un ricchissimo nord che mantiene le aree più arretrate e meno sviluppate d’Italia, Roma compresa. Mario Monti ufficialmente sarebbe un tecnico indipendente, ma indubbiamente sappiamo tutti in quale direzione andrà: verso il cattocomunismo, sulla scia di Ciampi. Aumenterà le tasse, ma egli la carica di senatore a vita mica l’ha rifiutata (un ulteriore spreco), con tutti gli oneri che gli porterà, e già riceve molte pensioni e stipendi milionari. Gli esponenti del Terzo Polo lo lascerebbero a vita a capo della nazione: quelli giusto così possono dire di poter governare. Recentemente è scoppiato il caso delle tangenti Enav, che vede coinvolto l’Udc, a questo proposito non mi pronuncio, non condannando nessuno, perché le indagini sono ancora in corso, al contrario di essi non hanno fatto altrettanto con gli altri. Il Presidente della Repubblica, che è stato il principale fautore della svolta politica con la scusa della recessione detta l’agenda di governo, ormai siamo una repubblica presidenziale, ovvero quando il capo dello stato è anche il capo del governo. Egli suggerisce all’esecutivo politiche pro – immigrazione; anche in questo caso, non c’era urgente necessità di fronteggiare la crisi? Le leggi in quella materia ci sono già, sono anche abbastanza agevoli, si vorrebbe renderle ancora più permissive; in quel campo i comunisti, i democristiani e ora si sono accodati anche i finiani, si sono messi in testa strambe idee in cui si deve per forza dire si e chi si oppone è etichettato come pazzo. Quelle proposte potranno proporle nella prossima campagna elettorale, se il popolo sarà d’accordo li voteranno, altrimenti no: è così che funziona, non possono quando non hanno ricevuto il mandato popolare. Anche all’euro si doveva dire per forza si: oggi non iniziano ad avere ragione i pochi pazzi che dicevano di no?
Il colpo di stato del centrosinistra con l’apporto dei banchieri e dei finanzieri internazionali è riuscito benissimo, la voglia di politica va così scemando: trasmissioni tipo il Tg1 serale, con gli editoriali del direttore Minzolini, e il Radio Londra che vien dopo di Giuliano Ferrara non si trova più gusto nel seguirli. Cerchiamo di non deprimerci troppo: ripartiamo, lottiamo, combattiamo, “boia chi molla” come direbbe l’esponente missino e sindacalista Ciccio Franco, autore di quella famosa rivolta, che porta quel nome, a Reggio Calabria nel 1970, quando il capoluogo regionale calabrese fu spostato a Catanzaro e che ricordo perchè in questi giorni è ricorso il 20° anniversario della sua dipartita. E NON MOLLARE MAI, l’inno calcistico che adatto in campo politico.