Sarà improduttivo ed inconveniente sciogliere il partito “Popolo della Libertà” per tornare a “Forza Italia”. Allora a cosa è servita la fusione di più partiti se poi si tornerà indietro? Sarà come ammettere un errore e non farà una buona pubblicità. Magari “Forza Italia” potrà essere un movimento interno, una corrente del Pdl, perché non tutti i suoi militanti e votanti hanno origine forzista, per cui non è giusto rinominare i gruppi parlamentari. Di seguito riportiamo le perplessità espresse in degli articoli giornalistici. Qualunque cosa accadrà non rinnegheremo tutto quello dichiarato finora in campo politico e giudiziario; come hanno fatto degli ex berlusconiani che, cambiato parere, si attaccano alla stampa di sinistra, in precedenza tanto detestata.
L'allarme dei sondaggi: "Forza Italia non ha più voti del Pdl"
Sui social il brand e il videomessaggio non spaccano: pochi commenti e la maggior parte negativi
All'indomani del video messaggio di Silvio Berlusconi, in concomitanza con l'apertura della sfarzosa sede del nuovo partito a piazza San Lorenzo in Lucina, la domanda è una: che appeal avrà Forza Italia sugli elettori? Riuscirà a stracciare il Pd alle prossime elezioni? I sondaggisti nei prossimi giorni saranno impegnati a intervistare ammiratori e detrattori nel tentativo di posizionare la creatura del Cav negli scenari prossimi venturi delle urne. Nicola Piepoli in realtà, rivela a La Stampa , ha già testato il vecchio brand: "E non vale né un punto di più, né un punto di meno del Pdl". Stessa valutazione da parte di Pietro Vento, direttore di Demopolis, secondo cui il marchio oggi dovrebbe aggirarsi sul 27%, quanto il Pdl nelle sue rilevazioni. Da parte sua Alessandra Ghilseri di Euromedia Research, le cui ricerche sono tenute in grande considerazione da Berlusconi stesso, è molto più possibilista: "Dipende da come si propone il marchio. C'è il rischio che sia vintage? Nel mondo della moda ci sono brand che, dopo aver vissuto un periodo di declino, ritrovando la propria storia degli inizi scoprono il futuro".
Floop sui social - Di certo c'è che il tanto atteso videomessaggio agli italiani non ha prodotto risultati eclatanti sui social media. Secondo la misurazione effettuata da Blogmeter su Facebook il post che lo ha annunciato ha registrato poco più di 11.000 interazioni, ben lontane dalle 46.000 registrate dal post dello scorso 2 agosto che annunciava il primo video messaggio del Cavaliere trasmesso due giorni dopo la sentenza di condanna per frode fiscale. Su Twitter sono state complessivamente 51.685 le citazioni. Blogmeter ha rilevato anche un picco di 17.363 citazioni tra le ore 18 e le 19 e un picco di 600 tweet al minuto alle ore 18.15. Anche in questo caso siamo ben lontani dal risultato ottenuto dal Cavaliere durante l'ultima campagna elettorale, quando ospite di Santoro a Servizio Pubblico, riuscì a stimolare una cascata di oltre 200.000 tweet in 5 ore di messa in onda con un picco di 1.885 tweet al minuto. Tra l'altro, ieri il mood degli utenti di Twitter è stato tendenzialmente a sfavore del Leader di Forza Italia con il 74% dei tweet negativi e il 26% positivi.
Pdl primo partito nelle intenzioni di voto. E il suo fondatore lo vuole rottamare? di Marcello de Angelis
Il Cav., il video e l’unico senso possibile del ritorno di Forza Italia
E’ facile immaginare il sarcasmo che sarà dedicato dai numerosi antipatizzanti all’annuncio della rifondazione di Forza Italia da parte di Silvio Berlusconi, in un momento drammatico della sua vicenda umana e politica. In effetti raramente i tentativi di rilancio di formazioni politiche del passato sono riusciti. Dal caso tragico del fascismo repubblicano, a quello quasi comico della rifondazione comunista, senza dimenticare il ritorno tutto sommato poco esaltante dei cattolici democratici alla sigla sturziana del Partito popolare, le riesumazioni delle sigle “originarie” dopo una sconfitta o una crisi bruciante non hanno dato quasi mai gli esiti sperati
Se questa è la nuova Forza Italia, non è meglio tenersi il buon vecchio Pdl?
RispondiEliminadi Marcello de Angelis/mar 1 ottobre 2013/16:37
Editoriale
Non si tratta di nostalgismo. D’altronde, malgrado le accelerazioni, mi sembra di poter dire che il Pdl esiste ancora e Forza Italia no. Quando Forza Italia e Alleanza nazionale si sciolsero per dare vita a una formazione che voleva esserne la sintesi e nel contempo qualcosa di nuovo che dava strutturazione ad un senso di appartenenza diffuso a livello popolare ma non ancora fatto proprio dai politici, ci furono perplessità e forse qualche mugugno, ma non il bailamme che sta investendo la non-nata formazione berlusconiana in questi giorni. Se si pensa che Antonio Martino – che già in piena ascesa del Pdl predicava il ritorno allo “spirito del ’94″ e a Forza Italia – oggi esprime anche lui perplessità, non sembra proprio che l’operazione nasca sotto buoni auspici. Il senso della nuova Forza Italia – l’hanno capito tutti – è di tornare a una formazione che sia “berlusconiana e basta”, eliminando qualunque velleità di identità composita o gestione plurale. Ma se la prima mossa è fare fuori la nidiata di Berlusconi che è cresciuta nel Pdl sa un po’ di tragedia greca. C’è la scelta: Kronos che divora i suoi figli o la Medea… Tutto sommato, checché ne dicano i sondaggisti che, con tutto il rispetto, stanno a metà tra quelli che fanno gli oroscopi e quelli che fanno le quotazioni in borsa (le quali però sono reali e trattano di patrimoni concreti che possono esser riallocati se le quotazioni scendono, mentre i voti no), il Pdl sembra un partito più affidabile, con una migliore performance e più adatto a rappresentare le sensibilità diffuse dell’elettorato. Che poi, al di là delle tifoserie, non vota solo pro o contro Berlusconi, ma anche su un programma di governo e sulle possibilità e capacità di realizzarlo. Quindi su una squadra. Tutto sommato, a Berlusconi non converrebbe di più essere l’elemento simbolico di sintesi di un cartello ampio in cui vari soggetti portano il proprio consenso anziché fare l’eremita su una montagna, ostaggio di un gruppo ristretto di cari amici che forse tutti insieme non sposterebbero diecimila voti? In politica si dovrebbe calcolare anche questo. O no?