SESSANT’ANNI FA LA CITTÀ DI TRIESTE DOPO MOLTE SOFFERENZE TORNAVA ALL’ITALIA. NELLE ZONE DI FRONTIERA, DOVE CI SI SENTE MINACCIATI, IL SENTIMENTO PATRIOTTICO ITALIANO È PIÙ FORTE.
La campana di San Giusto
Per le spiagge, per le rive di Trieste
Suona e chiama di San Giusto la campana,
l'ora suona l'ora suona non lontana
che più schiava non sarà!
Le ragazze di Trieste
Cantan tutte con ardore:
"O Italia, o Italia del mio cuore
Tu ci vieni a liberar!"
Avrà baci, fiori e rose la marina,
la campana perderà la nota mesta,
su San Giusto sventolar vedremo a festa
il vessillo tricolor!
Le ragazze...
Suona e chiama di San Giusto la campana,
l'ora suona l'ora suona non lontana
che più schiava non sarà!
Le ragazze di Trieste
Cantan tutte con ardore:
"O Italia, o Italia del mio cuore
Tu ci vieni a liberar!"
Avrà baci, fiori e rose la marina,
la campana perderà la nota mesta,
su San Giusto sventolar vedremo a festa
il vessillo tricolor!
Le ragazze...
“La Campana di San Giusto” (San Giusto è il santo patrono triestino a cui è dedicata una cattedrale) fu scritta nel 1915 per incitare il passaggio di Trieste all’Italia, che ci fu nel 1918. Quel canto patriottico venne successivamente riutilizzato in occasione della seconda unione italiana di Trieste, avvenuta nel 1954. Quell’anno la sovranità italiana sulla città giuliana venne completata in maniera definitiva dopo undici anni di assenza. Nel 1943 Trieste fu annessa direttamente al Terzo Reich Tedesco e non fece parte (almeno formalmente) della Repubblica Sociale Italiana, nel 1945 fu occupata dagli jugoslavi, successivamente gli accordi internazionali stabilirono la creazione di un territorio libero sotto la tutela anglo – americana. Il suddetto territorio era a sua volta diviso in “Zona A” e “Zona B”: nel 1954 si decise che la “Zona A”, di cui Trieste faceva parte, sarebbe tornata all’Italia, mentre la “Zona B” sarebbe passata alla Jugoslavia, la quale già si era presa gran parte della regione Venezia Giulia. Gli undici anni a cavallo tra il 1943 ed il 1954 furono anni di terrore, distruzione e morte per i triestini e per i giuliani: bombardamenti, morte, terrore con le rappresaglie tedesche e slave.
Nell’ottobre 1954 finalmente gli incubi terminarono: i triestini con giubilo riabbracciarono
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