PAPA FRANCESCO HA ANNUNCIATO A SORPRESA IL GIUBILEO STRAORDINARIO TRA LA FINE DEL 2015 E QUELLA DEL 2016. TALE ANNUNCIO HA SORPRESO MOLTI: ROMA TRA CAOS, MAFIA E MINACCE TERRORISTE ISLAMICHE SI PREPARA A QUEST’EVENTO INSOLITO.
Dopo il grande giubileo del 2000 si attendeva con calma quello del 2025, magari sognando di realizzare qualche opera che avrebbe facilitato il raggiungimento della Basilica di San Pietro, come ad esempio farci arrivare la neonata Linea C della Metropolitana romana. In teoria la nuova linea nel 2025 avrebbe dovuto già superare San Pietro per arrivare alla Farnesina, per agevolare il raggiungimento dello Stadio Olimpico in vista di un'improbabile assegnazione delle olimpiadi a Roma nel 2024. Con la media che hanno impiegato a realizzare il primo tratto della Linea C, che per ora collega l’estrema periferia alla periferia romana, non ce la faranno a raggiungere il Nord della città in dieci anni. Mancano anche i finanziamenti, che per il momento coprono i lavori sino a Piazza Venezia, così da congiungere la linea C alle altre due linee: la Linea A a San Giovanni e la Linea B al Colosseo. È difficilissimo scavare nel sottosuolo romano per via dei reperti archeologici: è la principale causa per cui Roma non riesce ad avere una metropolitana a ragnatela, come le grandi città d’Europa, in modo da alleggerire il traffico (e l’inquinamento) in superficie. Un ulteriore problema è rappresentato da Mafia Capitale (la criminalità romana non scherza sin dai tempi della “Banda della Magliana”, non è meno pericolosa di quella del Sud), che quando sente parlare di finanziamenti pubblici cerca in tutti i modi di arraffare il malloppo e non è escluso che cerchi di entrare anche negli affari dei prossimi giubilei.
La burocrazia italiana è terribile, rallenta di anni le grandi opere pubbliche, gli oppositori danno ad essa manforte con i loro immancabili ricorsi al Tar: la radice del mostro burocratico è radicata nei palazzi del potere romano, se verrà estirpata le semplificazione arriverà in tutta la nazione italiana. Se si vuol realizzare qualche opera privata che va contro gli interessi pubblici si cerca di mettere i bastoni tra le ruote: vedi ad esempio le squadre cittadine di calcio che presentano dei progetti per degli stadi privati, i quali se vedessero attuazione, il Coni perderebbe gli elevati introiti ricavati dall’affitto del suo impianto. Naturalmente allo studio di un progetto, pubblico o privato che sia, ci deve essere il massimo scrupolo nel valutare i pro e i contro, occorre però accelerare i tempi per dire si, no e proporre delle alternative. Sarà indubbiamente difficile affrontare una ricorrenza non prevista per una città caotica, nonostante gli uomini di potere dicano il contrario. Spesso essi snaturano l'anima romana: rinunciando alla lingua italiana in favore del lessico anglosassone.
E non bisogna dimenticare le innumerevoli minacce che gli integralisti islamici mandano da qualche tempo a Roma. I piani di attentati organizzati e pianificati da determinate organizzazioni si possono sventare; il problema maggiore sarà rappresentato dai lupi solitari, dai matti senza alcun legame con nessuno. Qualche nota positiva non mancherà: si darà un’immagine diversa della città agli occhi dell’Italia e del mondo dopo gli scandali legati alla Mafia e si farà vedere ai fondamentalisti islamici cosa rappresenta Roma per milioni e milioni di cristiani.
Metro C: giunta Marino allo sbando sulla grande incompiuta
RispondiEliminaDi Stefano Teso, il 31 marzo 2015 -
La metro C, uno degli esempi dell’inefficienza italiana, è un’idea che nasce prima del 2000. Del 2004 l’approvazione del progetto preliminare, del 2006 l’aggiudicazione della gara.
Nel tempo in cui in Cina si è costruita la più grande rete ad alta velocità del mondo, migliaia di km in tutto il territorio, in Italia non si riesce a terminare una linea della metropolitana di una sola città.
Il costo inizialmente previsto, inferiore ai tre miliardi di euro, oggi si aggira attorno ai quattro. Certo la lungimiranza del non prevedere che a Roma, nel sottosuolo, potessero essere trovati reperti archeologici, ha giocato un ruolo non secondario. Tuttavia un filino più rilevante è stato scegliere come controllori (la direzione dei lavori) i controllati, cioè le società che dovrebbero eseguirli.
Detto ciò è tutto comprensibile: prima si abbassa il costo dell’opera di oltre un decimo per aggiudicarsela, poi lo si fa lievitare adducendo imprevisti e problemi di ogni sorta. Il contratto, se il controllore è d’accordo, sostanzialmente lo permette. Certo questa potrebbe essere una valida spiegazione alle (incredibili) 45 varianti del progetto iniziale.
Già ai tempi del governo Letta, nel 2012, il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) aveva stanziato ulteriori 253 milioni per l’opera. Una cifra davvero importante, vista l’assenza di risorse che si riscontra ovunque nel Paese. Ma chi si aspettava, dopo quell’ennesima spesa, che i lavori potessero finalmente terminare, è rimasto deluso. Né con la superba gestione della giunta Marino le cose stanno andando diversamente. Improta, l’assessore alla Mobilità e Trasporti della capitale, ieri ha tenuto a precisare di non essere indagato per aver approvato l’atto con il quale si concedono ulteriori 90 milioni di Euro alle ditte appaltatrici. Viene da chiedersi come mai non si potesse attendere, visto che è in corso un’indagine sulle spese pazze per la Metro C e considerato che le normali imprese attendono sempre tempi biblici per veder riconosciuti i propri crediti. C’era urgenza nel provvedere proprio qui, era necessario approvare subito quest’atto?
I soldi pubblici continuano ad essere sprecati e, speriamo, qualcuno prima o poi pagherà per questa gestione. L’azienda dei trasporti pubblici romana è un pozzo senza fondo di debiti, capace di “investire” 9 milioni di euro per mettere l’aria condizionata su 38 autobus, e 8 milioni e mezzo per il sistema gps, tanti che gli ispettori hanno definito la situazione “allarmante”.
Degna di ilarità, visto quanto sopra, è la trionfale dichiarazione del consigliere PD Policastro, presidente della “Commissione Speciale Metro C”, il quale ha affermato che entro la fine di aprile saranno inaugurate altre 6 fermate della metro. E siccome questo avverrà con 8 mesi di ritardo, sarà chiesta una penale da 31 milioni di Euro. Cifra che però è già stata contestata e scenderà, perché anche l’amministrazione capitolina è in ritardo con i pagamenti. E viene da dire “per forza”, finché 38 impianti di climatizzazione costano 9 milioni di euro.
Inoltre, dichiarò a novembre ancora Policastro
“L’obiettivo principale è accelerare i tempi al massimo e arrivare perlomeno per il 2024 ad Ottaviano”.
Dopo costi enormi, penali risibili, una commissione apposita per seguire i lavori di una metropolitana, si spera in 20 anni di fare una metro, “accelerando i tempi”.
Di una cosa siamo certi: nella Roma antica ce ne avrebbero messi meno.