IL CAMPIONATO DI CALCIO 1914 – 15 FU SOSPESO PER LA GUERRA ED ASSEGNATO NEL 1919 INGIUSTAMENTE AL GENOA, VINCITRICE DEL GIRONE DEL NORD, CHE MOLTO PROBABILMENTE AVREBBE DOVUTO AFFRONTARE NELLA FINALISSIMA LA VINCENTE DEL GIRONE SUD, VALE A DIRE LA S.S. LAZIO.
Una formazione della Lazio nella stagione 1914 - 1915
Cento anni fa, all’entrata in guerra dell’Italia nel Primo Conflitto Mondiale, il campionato di calcio venne interrotto quando, sia nel girone Nord e sia in quello del Sud, mancava una giornata al termine, che si sarebbe dovuta disputare il 23 maggio; ma ormai da qualche giorno era in atto la mobilitazione generale con il richiamo alle armi degli uomini. Allora il regolamento del campionato italiano di calcio era il seguente: c’erano dei piccoli gironi territoriali per qualificarsi nei gironi finali della Lega Nord e della Lega Sud e le due vincitrici delle leghe si affrontavano nella finalissima per contendersi il titolo di Campione d’Italia. Questa era la situazione ad una giornata dal termine: nel Nord il Genoa aveva due punti di vantaggio sulla coppia Torino, Inter e quattro sul Milan; nel Centro Sud la Lazio aveva due punti di vantaggio sulla coppia Roman, Pisa e addirittura otto sul Lucca. Nell’ultima giornata del 23 maggio il Genoa avrebbe dovuto affrontare il Torino, all’andata aveva subìto sei reti di scarto dai granata, mentre la Lazio avrebbe dovuto giocare contro il fanalino di coda del suo girone, il Lucca e c’era la sfida Roman – Pisa. Se non ci fosse stata la guerra molto probabilmente la finale scudetto sarebbe stata Genoa – Lazio, oppure Torino – Lazio. È vero che le squadre del Centro Sud in quel periodo (ma pure oggi) non avevano speranze di affermarsi contro gli squadroni del Nord di allora, infatti la Lazio fu campione per tre volte della Lega Sud (1913,1914,1923) e fu sconfitta sonoramente nelle finalissime scudetto rispettivamente da Pro Vercelli, Casale e Genoa, ma assegnare d’ufficio lo scudetto al Genoa nel 1919, che non è detto che avrebbe disputato la finale, senza dare delle possibilità alle altre contendenti, fu un’ingiustizia colossale.
Ora i casi sono quattro:
1) far rimanere tutto com’è;
2) assegnare ex – aequo lo scudetto anche alla Lazio, che al 99% dei casi avrebbe vinto il suo girone;
3) non assegnare quello scudetto a nessuno;
4) far disputare oggi le partite che mancavano per terminare il campionato, finalissima compresa.
L’ultima ipotesi è la più clamorosa ma non sarebbe tanto sorprendente: in Germania in un caso analogo hanno fatto disputare una partita a circa cento anni di distanza per l’assegnazione di un titolo. Sorgerebbero dei problemi perché qualche società calcistica di allora oggi non c’è più: il Roman, ad esempio, che assieme ad altre compagini avrebbe dato vita all’odierna AS Roma 1927 (la Lazio riuscì ad evitare quella fusione).
C’è anche un caso di assegnazione ex aequo di uno scudetto nel 1922, alla Novese e alla Pro Vercelli, perché c’era stata una scissione all’interno della Federcalcio ed organizzarono due campionati distinti. Poi ci sono due casi di scudetti revocati per provati illeciti: nel 1927 al Torino e quello recente del 2005 alla Juventus. Nelle due forzate soste belliche il calcio non si fermò del tutto, istituirono dei tornei sostitutivi vinti dal Milan e dai Vigili del Fuoco di La Spezia: anche le due società interessate potrebbero portare avanti delle battaglie legali, così come la Lazio, per vedersi riconoscere ufficialmente quei titoli. Io penso che ci saranno poche possibilità che assegneranno lo scudetto 1915 anche alla Lazio, ma se ciò dovesse accadere i propri tifosi non proveranno mai le emozioni e le gioie che hanno provato quando la società, che storicamente ha vinto poco, ha conseguito realmente i due scudetti sul campo ed altri trofei importanti. Oltre a ciò, se accadrà tutti parleranno di sistema calcio malato e di mafia. Non sembra una carognata questa richiesta, semmai lo è quello che fu deciso allora, è una giusta rivendicazione. Gli scandali nel calcio e nello sport in generale sono altri, ben provati, pure la Lazio nel corso della sua storia è stata coinvolta, però non ha mai avuto la faccia tosta di negare l’evidenza come invece fanno alcuni di altre società.
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