SILVIO BERLUSCONI SEMBRA VOLERSI SBARAZZARSI DI PARTE DEL SUO IMPERO, DALLE SUE AZIENDE ALL’AC MILAN. SOLO LA POLITICA NON LASCIA: IN QUESTO CAMPO NON SI CAPISCE QUALI SIANO LE SUE INTENZIONI PERCHÉ NEGLI ULTIMI TEMPI MOLTE SONO STATE LE SUE GIRAVOLTE.
Sono sempre più insistenti le voci secondo le quali la famiglia di Silvio Berlusconi intende vendere quote considerevoli delle sue aziende, soprattutto la squadra calcistica dell’A.C. Milan 1899. Come mai quell’impero inizia a scricchiolare, quando fino a pochi anni fa sembrava in continua espansione? Peserà senza dubbio la sentenza con la quale l’ex cavaliere ha dovuto dare un maxirimborso al suo imprenditore rivale De Benedetti, senza dimenticare il mantenimento milionario in favore dell’ex moglie e i costosi processi passati e presenti in cui è stato o è imputato. Berlusconi ciononostante rimane sempre uno degli uomini più ricchi d’Italia e del mondo, però ora per lui è arrivato il momento della prudenza economica, non essendo più il momento delle spese folli: sia nel calcio, sia nella politica. I nuovi magnati della finanza internazionale provengono dal medio e dall’estremo oriente: in un occidente in crisi economica stanno comprando tutto, soprattutto le società di calcio, che hanno fama e notorietà planetaria. Berlusconi ha dichiarato che intende mantenere la maggioranza azionaria delle sue società: se venderà, cederà delle quote minoritarie, così da disporre dei nuovi capitali per rendere nuovamente competitive le sue attuali proprietà.
L’unico campo in cui Silvio Berlusconi non dà segni di rinunzia è quello politico. Noi gli siamo grati e riconosciamo i meriti per tutto quello che ha fatto, ma non sarebbe ora che indicasse un degno successore? Ai tempi del Pdl l’aveva segnalato in Angelino Alfano; ma avrebbe preso un granchio colossale e meno male che è finita come è finita. (Ora il suo minuscolo partito è completamente succube del Pd: i suoi componenti per stare attaccati il più possibile alle poltrone e tenersi il potere sono stati favorevoli ad una legge elettorale antidemocratica che li cancellerà dalla scena politica. Ed il Presidente della Repubblica non ha fatto obiezioni: non poteva opporsi a coloro che lo hanno portato dov’è. Comunque, giudici permettendo, ci sarà il referendum popolare.) Nel partito del Berlusca le lotte tra fazioni non si arrestano. Negli ultimi tempi sempre più intenso è stato lo scontro tra Berlusconi e Fitto; certo che tra tutti e due: il primo non vuole ritirarsi, il secondo si è montato la testa dopo le scorse elezioni europee in cui raccolse molte preferenze personali. Ora si parla dell’accantonamento di Forza Italia e della creazione di un ennesimo nuovo partito nato dall’unione di più forze politiche per poter competere con il Partito Democratico (a meno che non si sfasci anch’esso). Dopo il fallimento del Pdl le altre piccole formazioni di destra non vogliono saperne più di queste ammucchiate. Che facciamo? Prima Forza Italia e Alleanza Nazionale, poi il Popolo delle Libertà, successivamente di nuovo Forza Italia e ora? Prima si forma un governo di larghe intese, poi si esce, poi si collabora nuovamente, infine si fa opposizione. Oltre a fare perdere consensi, non è confusionario e ridicolo tutto ciò? Per di più sarebbe da incoerenti mettersi di nuovo con Alfano, quando ora a destra gli fanno una dura opposizione. È pure vero che Silvio Berlusconi risuscita sempre quando sembra finito, ma mica è eterno.
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