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domenica 20 marzo 2016

306) SITUAZIONE COMPLICATA PER LE DESTRE A ROMA

MELONI E SALVINI A ROMA, IN OCCASIONE DELLE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI, FANNO DI TUTTO PER RENDERE LA SITUAZIONE ANCOR PIÙ COMPLICATA. ENTRAMBI SONO CONTRADDITTORI CON LE IDEE CHE PORTANO AVANTI.

 
A Roma, in occasione delle prossime elezioni comunali, per le destre, in situazione normale (unitaria), sarà molto difficile affermarsi, figuriamoci se verranno presentati tre candidati sindaco: Bertolaso, Meloni e Storace. Quello che ha maggiori possibilità di arrivare al ballottaggio è Bertolaso, anche se sarà un’impresa molto ardua. Non capisco perché, prima Matteo Salvini e Giorgia Meloni erano d’accordo sulla candidatura di Bertolaso (tirando un sospiro di sollievo per aver scartato tutti il quotato Alfio Marchini) e poi hanno entrambi cambiato idea. Queste stupide ripicche, gelosie, ambizioni personali, non porteranno lontano. È altresì da condannare l’ostinazione di Berlusconi, che vuol puntare a tutti i costi su Guido Bertolaso, senza sentir ragione. Le primarie potrebbero mettere tutti d’accordo, persino Francesco Storace. A Roma c’è questa fissazione per le primarie, in altre città, come Milano, i candidati sindaco della destra, o del centrodestra, sono stati scelti senza polemiche. Nello scenario romano c’è molta confusione ed incertezza sul risultato finale: in questo clima caotico potrebbe spuntarla il “Movimento 5 Stelle”, vista la disastrosa ed impopolare gestione amministrativa del centrosinistra di Ignazio Marino, ma non è esclusa la sorprendente affermazione di qualche lista civica; il M5S potrebbe essere giudicato dal popolo dannoso, poiché potrebbe bloccare molte opere pubbliche (strade, metropolitane, nuovi impianti sportivi) e la candidatura olimpica, di vitali importanza per il definitivo rilancio della città. 


La vecchia guardia leghista (Bossi e Maroni) contrasta aspramente la strategia di Salvini alle comunali romane, chiedendo allo stesso di tornare ad occuparsi principalmente del Nord e di lasciare strada libera a Berlusconi nella Capitale d'Italia. Giorgia Meloni all’inizio aveva annunciato di non candidarsi perché aveva altre cose private a cui pensare, ma evidentemente ci ha ripensato, pensando ad un eventuale successo colpo di fortuna, che la sprona a compiere un ulteriore sforzo, con la complicità di un Salvini che non ha intenzione di vedere rilanciati Forza Italia e Berlusconi in uno scenario così importante. A dire la verità la Lega Nord a Roma aveva organizzato una sorta di elezioni primarie, in cui aveva vinto Alfio Marchini: se fossero coerenti dovrebbero indicare lui come candidato. Io se votassi a Roma sceglierei tra Storace, che si avvicina alle mie idee, e Bertolaso, valido professionista apolitico, straordinario nel gestire la situazione a L’Aquila in occasione del terremoto, escluderei a priori  Meloni, che a livello politico non mi è mai piaciuta.


Non intendo fare il giudice dei costumi altrui, né tantomeno entrare nelle vite personali delle persone a me estranee; tuttavia se alcuni personaggi pubblici esprimono dei pareri, delle idee, per guadagnare consensi, uno non può fare a meno di notare che non quadrano col loro modo di comportarsi. Ad esempio Giorgia Meloni ha partecipato alla manifestazione a sostegno della famiglia tradizionale, poi ha annunciato, da non coniugata, di essere incinta. Siamo umani: dei momenti di debolezza, delle tentazioni carnali, possono invogliare chiunque e non c'è nessuna legge che vieta di avere figli al di fuori del matrimonio, ma se ella è per la tradizione perché non si affretta a celebrare uno sposalizio riparatore? Anche Salvini non è impeccabile da quel punto di vista e il suo partito si è opposto con fermezza alla legge sulle unioni civili. Inoltre questa Meloni ha dichiarato che lei farà il sindaco e il suo fidanzato sarà il cosiddetto “mammo”, umiliandolo pubblicamente. (Nessuno s'indigna, gridando al sessismo?) Suonano un po’ strane queste parole per un’esponente di destra quasi estrema: dov’è la figura dell’uomo, nel vero senso della parola, autoritario, forte, massiccio, atletico, soldato? (poi non lamentiamoci se i figli crescono male ed a volte con tendenze "strane")  Non siamo ai livelli dei talebani, dell'Isis: le donne possono uscire di casa, lavorare, impegnarsi in politica; però se lei vuole sostituirsi in tutto e per tutto agli uomini va sicuramente contro il suo orientamento politico e si macchia di discriminazioni sessiste.

Comunque spero che le diverse anime della destra riescano a riconciliarsi, senza spaccarsi, soprattutto per la partita più importante: le elezioni politiche nazionali. Le elezioni amministrative sono dei validi allenamenti.

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