IL 23 OTTOBRE
1956 INIZIÒ LA
RIVOLUZIONE UNGHERESE CONTRO LA DITTATURA COMUNISTA.
In seguito ad una manifestazione del 23 ottobre 1956 iniziò la
sollevazione del Popolo Ungherese contro il Regime
Comunista che era al potere. Il Partito
dei Lavoratori Ungheresi che deteneva le redini ungheresi, dopo aver tentato di
sedare la rivolta attraverso la polizia politica segreta, si sottomise ai
rivoltosi ed avviò un processo di riforme. L’Unione Sovietica, nazione guida
dei Stati del’Est, non permise quel
cambio di rotta politica: intervenne con i militari e i carri armati per sedare
la rivolta, perdendo oltre 700 uomini. Invece gli
Ungheresi che morirono in
quella guerra furono oltre 2.652. Seguirono dei processi in cui furono
condannati a morte militari, politici, giornalisti che avevano appoggiato la
rivolta. La rivoluzione d’Ungheria del 1956 fu una delle principali ribbellioni nei
paesi del’Est: seguiranno la
Primavera di Praga e il Movimento di Solidarnosc prima delle decisive sollevazioni del 1989
che porteranno alla fine dei Regimi
Comunisti nell’esteuropeo. In
ricordo di quei tragici eventi di sessant’ani fa c’è il canto “Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di
Pest“ (della capitale d’Ungheria Buda è il centro storico, mentre Pest sono i
quartieri nuovi).
Avanti ragazzi di Buda, avanti
ragazzi di Pest/studenti braccianti operai, il sole non sorge più ad
est/Abbiamo vegliato una notte, la notte dei cento e più mesi/quell’alba
radiosa di ottobre, quell‘alba dei giorni ungheresi.
Ricordo tu avevi un moschetto, su
portalo in piazza ti aspetto/nascosta fra i libri di scuola, anch’io porterò
una pistola/Sei giorni, sei notti di gloria durò questa nostra vittoria/al
settimo sono arrivati i russi con i carri armati.
I carri ci spezzan le ossa, nessuno
ci viene in aiuto/il mondo è rimasto a guardare sull’orlo della fossa
seduto./Ragazza non dire a mia madre che io morirò questa sera/ma dille che
vado in montagna e che tornerò a primavera.
Compagno il plotone già avanza, già
cadono il primo e il secondo/finita è la nostra vacanza, sepolto l’onore del
mondo/Camerata riponi il fucile torneranno a cantare le fonti/e allora serrate
le file che noi scenderemo dai monti.
Avanti ragazzi di Buda, avanti
ragazzi di Pest/studenti braccianti operai, il sole non sorge più ad est.
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