LE INCHIESTE GIUDIZIARIE CHE CI SONO STATE A LATINA,
PER DEI FAVORI ILLECITI ALLA SQUADRA DI CALCIO, RISCHIERANNO SERIAMENTE DI FAR PERDERE IL GRANDE PATRIMONIO DELLA SERIE
B ALLA CITTÀ, CON I SOGNI E LE SPERANZE DI MOLTI.
Nel corso della settimana si è
parlato moltissimo nei giornali provinciali delle inchieste giudiziarie che
hanno travolto Latina. Ora attendiamo fiduciosi il lavoro dei magistrati. Le
indagini hanno stabilito anche che il Comune si sarebbe accollato gli oneri dei
lavori allo stadio al momento della promozione in Serie B della squadra, i quali avrebbero dovuti essere a carico della società
calcistica e inoltre ci sarebbero stati degli altri favori. Delle quote
societarie della compagine calcistica sono state sequestrate dalla Guardia di
Finanza. Il presidente Pasquale Maietta, azionista di maggioranza del Latina
Calcio, parlamentare ed indagato per questa vicenda, si è dimesso dalla
presidenza della società: è stato incalzato dalla piazza a fare un passo
indietro. Rimane in sella il socio di minoranza della società Antonio Aprile,
estraneo alle indagini: potrebbe essere l’elemento che consentirà al Latina di salvarsi e di non sparire. Già
da tempo si parla di una cordata di imprenditori interessati a rilevare la
società sportiva: speriamo che il loro interesse non demorda. Ora bisognerà
vedere finiranno queste vicende: se esse verranno provate. Nel
calcio di tutti i livelli sono diventati intransigenti: basta che si ritardano
i pagamenti delle tasse o le mensilità ai calciatori e scattano i punti di
penalizzazione. Guardando la pagina Wikipedia
del Latina Calcio, precisamente la
sua storia, si può notare che la società ha avuto in tutto tre fallimenti,
l’ultimo nel 2006. Dopo un anno di inattività ripartì l’avventura calcistica
latinense dalla promozione regionale:
iniziò una scalata che portò alla storica promozione in Serie B nel 2013, attraverso tanti soci che si alternarono ai
vertici societari; l’unico rimasto con continuità è stato Maietta.
Se quei reati verranno provati
naturalmente li condannerò, ma innanzitutto guardo al bicchiere mezzo pieno. Il
patrimonio della Serie B è da
difendere a tutti i costi: è una grandissima pubblicità per l’intero nostro
territorio avere una squadra di calcio nella seconda serie nazionale dello
sport più popolare. Io particolarmente ho sempre avuto un debole per il Latina, sin da bambino, da adolescente,
quando la squadra militava in Serie C2
e in Serie D: tutti i lunedì
sfogliavo le pagine interne dei giornali sportivi e non (ancora oggi lo
faccio), per vedere cosa aveva fatto, gioendo per una vittoria e dispiacendomi
per una sconfitta. In questi anni di Serie
B ho provato un pizzico d’orgoglio in più nell’avere una compagine del
nostro comprensorio in quella categoria, la quale dà più soddisfazione delle
squadre di Serie A che si tifano (era
così anche per il Cori quando
militava in promozione). Soffrire ed
esultare di settimana in settimana, sino alla sfiorata Serie A e sino alle sudate salvezze, fa passare in secondo piano
per qualche tempo i problemi delle nostra vite quotidiane e quelli della nostra
società in generale.
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