OGGI LA VITA MEDIA SI È
ALLUNGATA NOTEVOLMENTE, MA PRIMA DELLA FATIDICA SOGLIA DEGLI OTTANT’ANNI C’È
UNA DURA SELEZIONE. NON BISOGNA MAI ESSERE ORGOGLIOSI
DELLA PROPRIA SALUTE E DERIDERE CHI HA QUALCHE ACCIACCO, POTREBBE RITORCESI
CONTRO. LE VITTIME DELLA MAFIA E DEGLI ABORTI.
Anche
quest’anno è giunto all’epilogo il mese di novembre, quando tradizionalmente si
ricordano tutti i defunti. Non sono soltanto anziani i cari che ci hanno
lasciato, sono la maggioranza, ci sono anche individui che hanno lasciato
questo mondo prematuramente: dall’infanzia, agli anni della giovinezza e delle
responsabilità. A chi non piacerebbe vivere novant’anni, cent’anni e oltre (ovviamente stando bene),
tant’è vero che si considerano scomparse premature le morti a settantacinque o
a ottant’anni (come si legge spesso in alcuni necrologi). In media oggi si vive
più a lungo e meglio in confronto ai decenni e ai secoli passati, tuttavia più
di qualcuno si perde ancora prima di arrivare alla fatidica soglia degli
ottant’anni, il traguardo di vita augurale da raggiungere. Dopo quell’età tutti
gli anni che si riusciranno a vivere saranno tutti guadagnati. Che cambiamenti
rispetto a poco più di un secolo fa, quando un giornale di fine ‘800 scriveva: “un uomo anziano dall’apparente età di
quarant’anni…….”
Nessuno
conosce il proprio destino: non bisogna credersi onnipotenti perché si è
giovani e non si devono nemmeno giudicare arrivate e finite le persone di una
certa età; per prassi il vecchio dovrebbe morire prima del giovane, invece capita
che non va sempre in quella maniera: è raro ma succede. Almeno gli anziani ci
sono arrivati alla vecchiaia, noialtri bisognerà vedere. Ci sono delle persone
che, superata la mezza età si avviano verso la vecchiezza, si vantano di stare in
forma, in salute e denigrano i loro coetanei che iniziavano a mostrare qualche
acciacco o qualche serio problema (Ecco
una frase tipica: “ma non vedi quello? Non
si regge in piedi e sta più di là che di qua, mentre io sono forte come un toro
e sto in una forma strepitosa!). Qualche volta è successo che quelli che
erano orgogliosi della propria salute si sono visti arrivare dei malanni più
gravi di coloro che sfottevano e in delle circostanze questi ultimi hanno
vissuto di più. Mai emettere dei verdetti sulle condizioni di salute altrui e
proprie. Quando muore uno con il quale qualche persona era in discordia, in una
seria lite o gli stava antipatico, la reazione che suscita in ella può essere di vario genere, va dall'indifferenza al rimorso: dipende dai caratteri.
Un
capitolo a parte meritano le morti per mano violenta, specialmente quelle di
matrice della criminalità organizzata, come mafia,
camorra, ndrangheta, e simili. Quel destino tocca a gente che ha avuto la
sfortuna di nascere in posti sbagliati, non ha voluto tenere gli occhi chiusi o
non ha voluto subire soprusi. C’è chi mette l’aborto al paro degli omicidi
mafiosi, come ha fatto un prete, che ha
scatenato aspre polemiche paragonando Emma Bonino, autrice di molti
aborti negli anni 1970, a
Totò Riina, il vecchio capo della Mafia
siciliana. Gli omicidi sono duramente puniti dalla legge e sono
indiscriminatamente condannati da quasi tutta l’intera collettività, mentre ci
sono coloro che non considerano l’aborto un delitto, anche perché è legale
entro i primi due o tre mesi dal concepimento. Alla fine l’aborto è sempre una
vita soppressa, sia se si considera una pratica lecita, sia se si considera un delitto. Dal punto di vista cristiano c’è misericordia se uno si pente
sinceramente per qualunque mancanza, anche per le più gravi (come hanno spesso
ricordato i vari pontefici parlando di mafia e di aborto), però non spetta a noi, in quei determinati campi, dare giudizi
e condanne divine.