IN ITALIA LA SOVRANITÀ APPARTIENE
AL POPOLO ITALIANO E NON AI TECNOCRATI E AI BANCHIERI DELL’UE E ALLA GERMANIA.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA HA PREFERITO I SECONDI AL RESPONSO
DELLE URNE. DA PARTE DEGLI ASPIRANTI
GOVERNANTI (LEGA, M5S) C’È STATO UN SOSPIRO DI SOLLIEVO PER LO SCAMPATO
PERICOLO DEL GOVERNO E PER LE PROMESSE FARAONICHE CHE ERANO STATE FATTE?
Ci risiamo: ogni qualvolta
il voto popolare va contro il sistemo economico finanziario europeo, che
arricchisce alcune nazioni ed impoverisce altre, ecco che nei mercati finanziari vengono punite quelle nazioni che
si sono ribellate. È esattamente quello che sta accadendo in questi giorni in
Italia: il Presidente della Repubblica
ha bocciato il ministro dell’economia e della finanza che gli era stato
proposto, perché era sgradito alla Germania e all’Ue, facendo saltare il
governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle. Nel Governo
Conte, che appunto sarebbe stato sostenuto da Lega e Cinque Stelle e
naufragato prima di nascere, non era neanche prevista l’uscita dall’euro. Lo
spauracchio in Europa di un governo italiano forte che si sarebbe imposto,
battendo i pugni, e che avrebbe preteso la revisione dei trattati e delle
aliquote che ci penalizzano ha allarmato i potenti, che hanno ricattato e
minacciato l’Italia. Ormai siamo entrati
in una morsa che ci sta stritolando: ora è tardi per uscire, bisognava pensarci
per bene prima di entrare nell’euro.
Forse è la prima volta che
accade un evento del genere: si può fare (la Costituzione
lo prevede) ma è stato un comportamento scorretto nei confronti dei partiti che
democraticamente avevano ricevuto maggior consenso. Condanno fortemente gli
insulti e le minacce verso il Capo dello
Stato, però formulare delle critiche è legittimo. Non che abbia grosse
simpatie per il M5s, come ho ribadito
in qualche scritto precedente, non dovrebbe esserci nessun impedimento se dei
partiti si accordano, anche dopo il voto, ed hanno la maggioranza parlamentare.
L’accordo per il governo Lega – M5s era nato al fine di evitare nuove
elezioni ed il governo tecnico, dopo che Mattarella si era rifiutato di dare
l’incarico esplorativo per un governo di minoranza alla coalizione di
centrodestra, che avrebbe cercato di volta in volta i numeri in parlamento per
i singoli provvedimenti. Quando vince la sinistra il parlamento è sovrano,
quando essa non vince la
Repubblica diventa presidenziale.
Ai tempi della Prima Repubblica alle elezioni i partiti
non facevano alleanze, era il partito di maggioranza relativa (Dc) che decideva gli accordi per il
governo dopo il voto: essi avvenivano con gli altri piccoli partiti di centro e
poi anche col Psi. Nella Seconda Repubblica invece ci si è sempre
coalizzati prima del voto, presentando un programma di governo, e con le stesse
alleanze si è sempre governato; eccezion fatta per il 2013 ed il 2018, quando
si è giunti a dei compromessi tra partiti che si erano fronteggiati in campagna
elettorale, poiché i vincitori non avevano e non hanno numeri sufficienti per
governare. Si, c’è scorrettezza nei confronti dei partiti che si tradiscono e
che avevano contribuito a far eleggere più parlamentari nel maggior partito che
si sgancia; il compromesso prevale sullo spauracchio di imminenti nuove
elezioni, come è avvenuto in Grecia e Spagna, dove anche lì nessuna coalizione
politica aveva numeri sufficienti per governare.
Per fortuna che prima delle votazioni solo a
Berlusconi si voleva far firmare il patto anti inciucio. Non saranno le leggi elettorali da rivedere? Il
metodo come è stato impedito a questo governo di nascere è da condannare,
rimane lo scetticismo espresso sul programma di governo saltato con tutte
quelle promesse, soprattutto quelle da parte Cinque Stelle, che sarebbero state di difficile attuazione e si
sarebbe rischiata la bancarotta. Sotto, sotto i mancati governanti avranno
tirato un sospiro di sollievo. Non si sa se arriveranno questi tecnici,
ufficialmente indipendenti e ovviamente filo Ue e pro immigrazione di massa. Se torneremo al voto e si
ripresenterà la stessa situazione, verrà impedita nuovamente la nascita di un
governo politico? Allora cercaranno una soluzione, una mediazione, adesso,
impedendo altre perdite di tempo e di denaro con le nuove elezioni.