DOPO L’ANNULLAMENTO DELLA GARA D’APPALTO I TEMPI PER
L’AMMODERNAMENTO DELLA STRADA REGIONALE 148 PONTINA SI ALLUNGANO (I LAVORI
DOVEVANO PARTIRE MENO DI CINQUE ANNI FA). IDEM PER IL NUOVO PONTE DI GENOVA: SI
DISCUTE E NON SI CONCLUDE NULLA, QUANDO NE AVEVANO PREVISTO LA RICOSTRUZIONE IN
POCO PIÙ DI UN ANNO.
In Italia non si riesce a realizzare
un’opera pubblica di utilità collettiva in tempi celeri: tra critiche,
contestazioni, vie giudiziarie, ricorsi, controricorsi, passano anni, decenni. Il suddetto discorso riguarda anche la strada
148 pontina: il suo ammodernamento cinque anni fa l’avevano inserito tra le
opere pubbliche prioritarie da realizzare e oggi è ancora tutto fermo al palo.
La recente sentenza del Tar non ha
bocciato il progetto, ha annullato la gara d’appalto alla ditta aggiudicante,
dopo che una società edile esclusa aveva fatto ricorso, per cui non si capisce
l’esultanza esagerata dei contrari ai lavori. La stampa sarà contenta: almeno
avrà ancora per lungo tempo materiale per riempire gli spazi dei quotidiani,
con gli aspri battibecchi tra favorevoli e contrari. Già si infuocano ora i
dibattiti: facciamo così, facciamo cosà (abbiamo sentito queste proposte
milioni di volte) e prima che sceglieranno un’idea, la approveranno,
reperiranno i finanziamenti, passeranno altri decenni. Oggi come oggi la 148 pontina è una strada molto
disastrata: i lavori per l’ammodernamento avrebbero dovuto essere già a buon
punto, le liti, le beghe, i ricorsi, non fanno che peggiorare la situazione;
gli incidenti stradali anziché ridursi aumenteranno.
La citata strada è l’unico
collegamento che c’è da Latina per raggiungere Roma, se non si vuole percorrere
la Via Appia e attraversare i centri abitati, mentre
noi del nord della Provincia LT abbiamo
più soluzioni: possiamo scegliere tra Pontina
e A1 (tratto Roma – Napoli), impieghiamo
sempre mezz’ora per raggiungere entrambi le vie di comunicazione. C’è il pro e
c'è il contro: la 148 è gratuita ma è in
condizione disastrose, sull’A1 si
viaggia più comodi e più sicuri ma si paga il pedaggio. È prevista anche la
realizzazione di una bretella Valmontone
– Cisterna – Campoverde che attraverserà il nostro territorio e consentirà
l’unione delle due arterie, rompendo lo storico isolamento della nostra produttiva
provincia col resto della penisola. Bisognerebbe anche pensare a realizzare
solidi collegamenti col sud pontino. Chissà quando avverrà ciò, quando saremo
vecchi? Vedremo, l’importante è che non si imporranno movimenti politici per
natura contrari a tutto.
Basta vedere quel che sta accadendo a
seguito delle vicende relative alla ricostruzione del ponte di Genova che è
crollato: perfino in quella circostanza vanno per le lunghe. Avevano presentato
un progetto per un nuovo ponte che dicevano sarebbe stato realizzato in un anno
e mezzo (lo slogan era: ricostruire presto, non in fretta) e tutto è ancora in
alto mare. Si discute animatamente sui modi e le procedure per la demolizione
del rimanente ponte e sulla realizzazione del nuovo, perdendo tempo prezioso. Vista
la gravità della situazione non credo che si attarderanno coi consueti tempi
biblici: per non creare in eterno caos a Genova una soluzione la troveranno, ma
non in brevissimo tempo, come avverrebbe se la Lega
governasse col resto del centrodestra. Per evitare che le vie di comunicazioni
non si espandano o si adeguino ai tempi odierni, occorrerebbe che le masse non
viaggino più, si liberino dei mezzi di trasporto motorizzati e che il flusso
merci si riducesse di molto. Quanti sarebbero disposti ad accettare queste
condizioni?
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