ANTICAMENTE I PAESI NASCEVANO SUI MONTI PER DIFENDERSI
MEGLIO DALLE RAZZIE E DAGLI ASSEDI, OGGI I CENTRI URBANI TROVANO MAGGIORE
SVILUPPO IN PIANURA. INVECE A CORI ATTUALMENTE SI VERIFICA UNA CONTROTENDENZA:
CI SONO MAGGIORI MOVIMENTI, PIÙ VITA, PIÙ AFFARI A CORI MONTE, RISPETTO A CORI
VALLE, QUANDO, AL CONTRARIO, OGNI RIONE NON DOVREBBE ESSER RIDOTTO A MORTORIO E PERDERE
LINFA.
Vista aerea di Cori: si può notare che, al di fuori dal centro storico, ci sono più edifici al Monte rispetto alla Valle
Nei
tempi remoti era raro che un centro urbano sorgesse in pianura: per motivi
difensivi ci si sentiva più sicuri e più protetti, dalle violente scorribande, arroccati
sulle alture dei monti, cinti di possenti mura. Oggi invece quasi tutti i
comuni montani, al fine di rimanere agganciati al modo moderno, hanno creato
delle frazioni verso valle, verso le grandi vie di comunicazione, verso la
comodità: si veda Sermoneta (Carrara, Sermoneta Scalo, Doganella), Artena
(Colubro, Macere e altre) e perfino Roccamassima (Boschetto). I nuclei storici
dei paesi che dai monti si sono sviluppati sulle valli sono stati gelosamente
salvaguardati, evitando di esagerare nel costruire nuovi edifici a ridosso
delle loro antiche mura.
A
Cori le cose sono andate e vanno diversamente: nessuna agglomerato degno di
nota è nato fuori dal paese, sulla pianura: i nuovi immobili, edificati dal
dopoguerra in poi, hanno soffocato il centro storico e sono di più quelli sorti
verso le montagne, rispetto a quelli edificati verso la piana. Avrebbero dovuto
salvaguardare l’antico nucleo urbano, posto da millenni sulla collina, circondato
dal verde e con i due caratteristici ponti all’entrata delle antiche porte, situate
a valle, e far sorgere qualche nuova frazione in territorio pianeggiante a
qualche chilometro dal centro storico. L’unica frazione corese è Giulianello,
un antico paese, sviluppatosi attorno al Castello
di Giuliano: in quanto tale meriterebbe di essere comune autonomo, ma la
legge non lo consente.
Anticamente
Cori Alto e Cori Basso erano nettamente separati da una vasta fascia di
vegetazione e c’era rivalità tra essi (non mancavano liti, scazzottate), mentre
oggi, se escludiamo il periodo del Carosello
Storico, non c’è quasi più. Contrariamente alle tendenze odierne da noi tutto
ruota attorno a Cori Monte: quasi tutti gli abitanti di Cori Valle preferiscono andare a spasso, svagarsi, nella parte alta
del paese, in Piazza Signina e Via San Nicola principalmente, lasciando
abbandonate a loro stesse le zone dove risiedono. Piazza Signina non si può più vedere quando cala il buio, con tutte
quelle automobili che si intrufolano nell’area pedonale: infatti io da casa mia
preferisco non allungare troppo lo sguardo nella citata piazza nelle ore
serali/notturne (occhio non vede, cuore non duole!). A Cori Valle, dalla parte
di Piazza della Croce, un po’ di
movimento c’è ancora, specie dopo l’apertura del grande supermercato Conad,
vicino ad una via (Velletri – Anzio)
molto trafficata dai grandi mezzi pesanti che escono dall’Autosole e si dirigono nei principali centri della Pianura Pontina, nella perenne attesa
che la bretella partorisca.
Per
i coresi è diventato più raffinato fare tutto al Monte, quando ci vorrebbe il
giusto equilibrio, non affollando esageratamente una parte del paese e spopolando
l’altra. Anche alla Valle fuori dal centro storico ci sono bar, giardini,
giochi per bambini, negozi, attività ricreative, la parrocchia con il
catechismo per i bimbi: occorrerebbe che i vallarani rivalutassero e
apprezzassero i loro rioni (sia dalla parte di Porta Romana, sia dalla parte di Porta Ninfina). Certo, si può anche venire al Monte, ma bisogna ricordarsi anche dei propri quartieri a Valle, non
soltanto durante il Carosello Storico dei
Rioni, mantenendoli vivi e non facendo loro perdere linfa.
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