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giovedì 11 ottobre 2018

403) LA MANOVRA FINANZIARIA COL BRIVIDO



IL GOVERNO  GIALLOVERDE SI GIOCA IL DESTINO DELL’ITALIA CON UNA MANOVRA FINANZIARIA DA URLO (REDDITO DI CITTADINANZA, REVISIONE LEGGE FORNERO, FLAX TAX): SE ANDRÀ BENE SI APRIRÀ UNA NUOVA PAGINA DI SVILUPPO E DI BENESSERE, SE ANDRÀ MALE CI SARÀ LA CATASTROFE.



Sta suscitando scalpore in Italia e all’estero la proposta di legge finanziaria del governo LegaM5S. Si teme che l’introduzione del reddito di cittadinanza e la revisione della Legge Fornero sulle pensioni aggraveranno ulteriormente l’elevato debito pubblico statale. Neanche i tagli dei costi della politica copriranno le enormi spese.

Il cosiddetto reddito di cittadinanza è stato vistosamente ridimensionato da come era stato promesso in campagna elettorale: dovrebbe spettare solo ai disoccupati che non vivono con i genitori per un limitato periodo di tempo, sarà impiegabile solo per acquistare beni di prima necessità e tale sussidio si perderà se si rifiuterà un lavoro proposto. L’auspicio è che l’iniziativa riduca la disoccupazione, andando a coprire quei lavori che spesso si rifiutano, altrimenti sarebbe troppo bello stare sempre in poltrona ed essere pagati. Ma sarà utile questo sussidio se al Sud non si attueranno massicci piani per lo sviluppo e gli investimenti che faranno aumentare gli occupati? Questa manovra finanziaria supererà il deficit del 2,4%; l’Europa si allarma per i conti pubblici, dimenticando che la barriera del 2% era già stata superata in alcune manovre finanziarie dei precedenti governi di centrosinistra e senza che nessuno gridasse. Se tra pochi mesi la situazione politica europea cambierà radicalmente, allora l’Europa diverrà dei popoli, i quali decideranno i propri destini, e i tecnocrati non potranno interferire più. È pur vero che i conti pubblici vanno tenuti sotto controllo, evitando di aggravarli negativamente sempre più: infatti ancora oggi paghiamo le conseguenze delle scellerate politiche economiche dei decenni passati, soprattutto per quanto concerne le minipensioni per gli impiegati statali e le pensioni d'oro per determinate categorie di privilegiati. Appunto, sarà un’incognita la revisione della legge Fornero sulle pensioni: bisogna considerare che si vive più allungo rispetto a qualche anno fa e i contribuenti sono meno, per cui quella legge subirà delle piccole modifiche che permetteranno di anticipare di poco l’età pensionabile. Tutto è registrato all’Inps, gli aspiranti pensionati e non possono richiedere e visionare, per via telematica e tramite il proprio codice fiscale, il prospetto dei contributi versati negli anni, o da casa o attraverso i patronati, che hanno corsia preferenziale nell’accesso; è anche un proprio diritto andare alla polizia postale e far rintracciare eventuali accessi impropri agli estratti conti Inps della gente. 


Non so dire se queste innovazioni potrebbero aprire una nuova fase di sviluppo e di crescita o potrebbero finire affondare il paese. Avere più soldi a disposizione farà aumentare i consumi, anche per lo stato ci saranno introiti, i quali faranno diminuire il debito pubblico, la disoccupazione potrebbe drasticamente ridursi, sia col reddito di cittadinanza, per le ragioni citate precedentemente, sia col ricambio generazionale, a seguito dell’anticipazione dell’età pensionabile e la natalità finalmente potrebbe impennarsi, anche con le nuove politiche a sostegno del problema. Se andrà male ci saranno i seguenti aspetti negativi: rotazione di disoccupati che si alterneranno a chiedere il sussidio con brusco calo degli occupati, aumento della povertà, bancarotta e fallimento da parte dello stato, interruzione dei lavori delle grandi opere pubbliche, soprattutto per quello che concerne l’adeguamento delle vie di comunicazione ai tempi odierni, senza non ci sarà grande sviluppo e gli speculatori finanziari europei diverranno i nuovi padroni dell’Italia. Sarebbe stato più prudente da parte del governo iniziare ad abbassare le tasse ed attendere la diminuzione del debito pubblico per attuare il resto del programma. Ma limitare considerevolmente il reddito di cittadinanza e anticipare di poco l’età pensionabile sono già dei segnali di prudenza. 

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