C’È UNA GRANDE AMMUCCHIATA VARIOPINTA DI PARTITI (ALCUNI DEI QUALI HANNO RINNEGATO LORO STESSI) CHE SOSTENGONO IL NUOVO ESECUTIVO GUIDATO DALL’EX GOVERNATORE DELLA BANCA EUROPEA MARIO DRAGHI, VOLUTO FORTEMENTE DA RENZI, MATTARELLA E DALL’EUROPA, PER GESTIRE GLI INGENTI FONDI DELLA BCE.
Ci eravamo lasciati a dicembre con le prima avvisaglie della crisi
del governo Conte, che puntualmente si è materializzata quando Matteo Renzi l’ha
abbandonato. All’avvocato era rimasta una maggioranza molto risicata e così ha
deciso di gettare la spugna. Non essendoci più i presupposti per un suo terzo
governo è stato scelto dal Presidente della repubblica, come nuovo Capo del
governo, l’ex governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, sapendo
che avrebbe avuto ampissimo consenso; perfino Lega e M5s hanno deciso di
appoggiarlo, entrando nel suo esecutivo con FI, Pd, Italia viva e altre
formazioni minori. Forse nessun governo dall’Unità d’Italia ad oggi ha mai
avuto una maggioranza parlamentare così vasta. Oggi solo Fratelli d’Italia è
rimasta fuori dal governo tra i grandi partiti, rimanendo coerente con i suoi
ideali. Giuseppe Conte nei suoi due governi ha fatto qualcosa di positivo solo
nel primo (quota cento pensioni, riduzione dei parlamentari, delle pensioni
d’oro); certo da un anno a questa parte ha dovuto combattere fortemente contro un
evento inedito ai nostri giorni, come la pandemia cinese. Qualunque governo
avrebbe avuto delle difficoltà ed impopolarità (almeno i bonus per i
monopattini avrebbe potuto evitarli), come è successo agli altri esecutivi di
tutto il mondo.
Quando poi si rinnegano alcuni dei provvedimenti realizzati con la
Lega, al fine di rimanere incollati al potere, si diventa poco credibili. Il
reddito di cittadinanza, il principale e grande obbiettivo dei Cinque Stelle
realizzato, ha aiutato dei bisognosi, allo stesso tempo ha fatto aumentare la
disoccupazione e spesso finisce anche a chi non avrebbe diritto, come agli
esponenti della criminalità o a chi ha altri redditi che non dichiara. Grillo
voleva far aprire ai suoi il parlamento come una scatoletta di tonno, ora essi
si ritrovano a governare, come un qualunque partito politico tradizionale, con
il sistema che era loro nemico, incarnato dagli uomini forti dell’Ue e dai
nemici (ora alleati) che volevano buttare giù, come Berlusconi e Renzi. Che
fine. Un analogo discorso vale per quando denunciavano i cambi di casacca dei
parlamentari; ora invece i voltagabbana li avrebbero accettati volentieri per
mantenere in sella Conte. Idem la Lega, che alla lunga si è dimostrata
incompatibile con il M5s, ma che era anch’essa contro il sistema europeo e i
tecnici del Presidente. Forse i leghisti sono entrati al governo per impedire
che a sostegno di Draghi ci fosse solo la vecchia alleanza, sbilanciata a
sinistra, del Governo Conte II. Ora insieme a FI riporteranno equilibrio nel
governo. Una mossa che lascia spiazzata tutta la sinistra. Secondo me col
passare del tempo, quando si effettueranno delle scelte, qualche partito che
non le digerirà inizierà a sfilarsi dal governo.
Non si sfuggirà a quelle elezioni politiche che oggi non sono state volute con la scusa del Covid, ma in realtà perché tutti temevano che le forze sovraniste trionfassero. L’Europa voleva fortemente il suo uomo e una squadra esperta per gestire quegli ingenti prestiti con cui ci dominerà e non forze antieuropee, che non lo avrebbero permesso, o i ragazzini dei Cinque Stelle che nel passato recente erano commessi, operai, disoccupati. Matteo Renzi è stato l’uomo chiave che insieme a Mattarella è stato l’artefice di questa operazione. Non bisogna dimenticare che fu Renzi a volere Sergio Mattarella Presidente della Repubblica e perciò gli è riconoscente.
Nessun commento:
Posta un commento