NON C’È PIÙ IL GRUPPO FB “IO STO CON ORIANA” (RIGUARDANTE I PENSIERI DELLA SCRITTRICE ORIANA FALLACI), A DIMOSTRAZIONE CHE SUI MEDIA SOCIALI I PENSIERI CHE VANNO CONTRO LE TEORIE DOMINANTI, GLOBALISTE E CORRETTE POLITICAMENTE, VENGONE RIMOSSE. DOV’È IL CONFRONTO DI IDEE E LA DEMOCRAZIA? BASTA BLOCCARE I CONTRIBUTI VOLGARI E VIOLENTI, NON LE IDEE SCOMODE.
Ero iscritto al gruppo FB “Io sto con Oriana” (che
riguardava i pensieri della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci: una, che
pur non essendo di nessun partito e di nessuna religione, negli ultimi suoi
libri, una trilogia, ha messo in guardia l’occidente dopo gli attentati dell’11
settembre 2001, su un crescente pericolo di islamizzazione, in nome di un
ingenuo buonismo, il quale comportava la perdita, oltre della nostra cultura e delle
nostre radici, delle nostre conquiste civili, arrivate con molte fatiche e
sacrifici), dove oltre 10.000 iscritti lo portavano avanti con articoli ed
altro materiale attinente. Anch’io ogni tanto contribuivo alla discussione. Di
punto in bianco, non ho trovato più quel gruppo: evidentemente qualcuno l’ha
segnalato e hanno deciso di chiuderlo definitivamente, se non si tratta di una
sospensione temporanea. Il gruppo “Corsica italiana” dell’Associazione
Culturale Pasquale Paoli ha rischiato analoga sorte. Mesi fa sospesero a
tempo indeterminato anche l’ex presidente Usa Trump, con la scusa che avrebbe
istigato l’assalto della folla al parlamento americano: egli chiese ai suoi
sostenitori di manifestare, non certo di assaltare (infatti non è stato perseguito
dalla giustizia), se poi qualche testa calda infiltrata nella folla è penetrata
nel palazzo del Campidoglio, non è stata certo colpa sua. Scommetto che stanno cercando qualche cavillo
o qualche buona scusa per bloccare pure Salvini e Meloni.
Voglio vedere se viene usato lo stesso criterio quando vengono
pubblicati articoli e commenti troppo accesi e troppo faziosi nella propaganda
del pensiero unico dominate ed epiteti vengono lanciati verso coloro che non
condividono quelle idee. Se proprio si deve censurare qualcosa si eliminano i
contenuti di qualunque idea e provenienza volgari, diffamatori, offensivi,
ingiuriosi e si bloccano gli utenti, ma perché rimuovere nel complesso i
pensieri ciò che è scomodo? Democrazia significa, tra le molte cose, ascoltare
visioni differenti e ribatterle, se si è capaci, non spegnerle. Spesso, non
soltanto su internet, si invoglia a partecipare, ad interessarsi al mondo che
ci circonda, a confrontarsi, a non dormire, a non deprimersi, a non farsi
sopraffare dagli altri, tuttavia se i risultati fossero quelli che ho citato,
dovrebbero aggiungere la clausola: “apportare contributi al pensiero dominate
del nuovo ordine del mondo occidentale, altrimenti sarete bannati”. Quando
quelli che prima invogliavano a partecipare a dei dibattiti (virtuali e non),
sono infastiditi dalla dialettica che possiedono molti, dicono: volete fare i
tuttologi senza avere i titoli adeguati!
A me personalmente l’unico motivo che per il momento che mi fa rimanere su questi social sono le tante verità (scomode e appunto censurate) che i media tradizionali non dicono sugli argomenti di attualità, insieme agli accesi commenti, rompendo la solita monotonia di scrivere unicamente nei vari profili: auguri, condoglianze, complimenti; con tutto il rispetto per coloro che vivono dei momenti gioiosi o dolorosi. Ci sono coloro che ti rimuovono dai contatti se hai idee differenti (allora meglio chiedere i contatti a coloro che sai che la pensano come te) o se non ti fai mai notare per approvare i loro numerosi servizi fotografici giornalieri, nelle loro molteplici pose. Quelli che ti contattano se hanno delle attività da promuovere e da far seguire, quelle che cercano relazioni: i primi ti eliminano una volta raggiunto lo scopo, le seconde lo fanno se non lo raggiungono. Potrò resistere a questo e alle idiozie in genere, se potrò continuare ad apportare idee diverse dal pensiero unico imperante.
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