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giovedì 15 luglio 2021

472) EUROPEO DI CALCIO: SCENEGGIATE, GIOIE E CONTAGGI

L’ITALIA DI MARIO DRAGHI SI FA BELLA IN EUROPA, ANCHE CON IL CALCIO (TRA LE SCENEGGIATE “IN GINOCCHIO”), RISCATTANDO LA PIÙ RECENTE DELUSIONE SPORTIVA. INTANTO GLI ASSEMBRAMENTI DELLE FOLLE ALLO STADIO E IN PIAZZA FESTANTI FANNO AUMENTARE I CONTAGI DA VIRUS IN TUTTA EUROPA.

 


Il nuovo corso politico di Mario Draghi sta producendo i primi effetti: l’Italia è ben vista dall’Europa ed ora la sua immagine è ancora più splendente grazie alla vittoria della nazionale di calcio agli ultimi europei. La nazionale calcistica del nuovo corso a guida di Roberto Mancini ha così riscattato alla grande la più recente delusione, relativa alla mancata partecipazione all’ultimo campionato mondiale. Dal punto di vista sportivo l’Italia ha ampiamente meritato questa vittoria europea, anche se in qualche occasione è stata assistita dalla fortuna (contro l’Austria si è salvata grazie alle nuove tecnologie in dotazione agli arbitri, contro la Spagna è stata schiacciata per 120 minuti, trovando le sue occasioni in rapidi contropiedi sulle fasce) e negli ultimi due incontri è passata solo grazie ai tiri di rigore, ma tutto ciò fa parte della legge del calcio. Una curiosità: pure nel precedente europeo vinto dagli azzurri nel 1968 semifinale e finale finirono in pareggi come oggi, solo che allora ancora non istituivano i tiri di rigore per decretare una squadra vincitrice e l’Italia si affermò col sorteggio in semifinale e con la ripetizione della gara in finale. Delle analogie: come nel mondiale 2006 nessun grande attaccante ha trascinato l’Italia, i meriti, oggi come allora, sono stati dei difensori e dei centrocampisti e la finale è stata decisa sempre dagli undici metri. L’Inghilterra ha pagato la sua presunzione (non dei giocatori ma della stampa e dei tifosi), pensando di essere già campione prima della finale; se avesse trionfato non mi sarebbe dispiaciuto, visto che gli inventori del calcio non avevano mai vinto un europeo, mentre Germania, Francia e Spagna, avendo vinto molto, sono più antipatiche, e il loro rimane un ottimo europeo. Sono seguite polemiche (strumentali e inutili) da condannare senz’altro: sullo sfilamento delle medaglie degli inglesi, sui fischi all’inno italiano in finale e su altri episodi squallidi, ma probabilmente queste polemiche sono state ideate da coloro che non seguono sempre il calcio, facendolo solo in occasione dei grandi eventi della nazionale. 


Durante questa manifestazione continentale hanno istituito questa nuova sceneggiata degli inginocchiamenti prima degli incontri (una moda arrivata dagli Usa), in cui gli italiani hanno aderito, forse per il timore di essere tacciati come razzisti. Così facendo si fa il gioco di quei movimenti estremisti fautori di queste iniziative e il calcio deve essere apolitico, non, come al solito, politicamente corretto: di conseguenza non inginocchiarsi non significa essere razzisti. Polemiche in questo caso ci sono state, tra pro e contro; maggiori critiche e timori sono stati evidenziati per il ritorno degli assembramenti: allo stadio, dopo mesi di chiusure al pubblico, e nelle piazze di tutta Europa, per guardare le partite in Tv e per festeggiare le vittorie. I contagi da coronavirus stanno così risalendo, nonostante le vaccinazioni di massa. Come la scorsa estate è stato riaperto tutto, ma i vaccini sono l’arma in più, assenti lo scorso anno, che dovrebbero limitare i danni e le richiusure. Le masse dopo mesi di segregazioni si sono potute sfogare festeggiando, con la stampa e le televisioni che fanno dimenticare loro per qualche giorno i problemi reali, parlando di calcio.

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