MENTRE E’ STATO DATO A BERSANI L’INCARICO ESPLORATIVO PER
Quasi 300.000 persone, provenienti da tutta Italia, con autobus e treni speciali, hanno partecipato sabato 23 marzo alla manifestazione indetta dal partito del “Popolo della Libertà” in Piazza San Giovanni a Roma. Vedendo simili adunate di popolo, tornano l’energia, la carica e la passione in ognuno di noi, insieme all’orgoglio di votare un partito ed esserne militanti: è il Presidente Berlusconi che parlando dà potenza e rigenera. Con un bottino di 98 deputati e di 99 senatori il Popolo della Libertà rappresenterà oltre 7milioni e 300mila italiani nelle assemblee legislative d’Italia. Per ora gli obbiettivi della sopravvivenza e del mantenimento della propria identità di centrodestra sono stati raggiunti, facendo pulizia di disonesti e di dissidenti. Il partito ha riacquistato la dignità perduta, il rispetto e il timore degli avversari. Negli ultimi mesi del 2012, dopo i casi del Lazio e della Lombardia, sembrava che esso stesse affondando definitivamente, come faceva credere la grande stampa italiana, tutti erano in fuga: verso Fratelli d’Italia, verso Monti e i moderati, verso altre formazioni minori; tutti erano pronti a salire sul carro del vincitore, magnificando le primarie del centrosinistra e sbeffeggiando quelle eventuali del Pdl.
Poi la svolta: il ritorno di Berlusconi in campo, il grande assalto mediatico a seguito di ciò, dopodiché verso il Cav c’è stata la non considerazione di Bersani che pensava di avere già vinto: “al massimo Monti potrà darmi filo da torcere, ma non più di tanto, per cui non ho avuto interesse a cambiare la legge elettorale che mi consentirà di governare con il 30 – 35%, ho buone possibilità di espugnare pure la Lombardia , regione chiave per il Senato e ho già pronta la lista dei ministri!” In mezzo a tutto questo io, dal mio piccolo, continuavo a credere ancora a quella parolaccia (Pdl): quando era tutto contro non ho abbandonato la nave in mezzo alla bufera, la quale resistendo e non affondando ha attraccato trionfalmente in porto. Della gente normalissima è arrivata a Roma da tutta Italia per celebrare il suo presidente vittorioso, con fierezza e orgoglio ha potuto gioire alzando al cielo le bandiere e improvvisando slogan: dopo tutte le campagne di fango mediatiche sembrava che uno del Pdl dovesse vergognarsi, stando nascosto, ma non è stato così. Il Presidente della Repubblica a seguito del risultato elettorale, a seguito delle proteste dei parlamentari Pdl e vedendo il grande entusiasmo e attaccamento del popolo pidiellino, è intervenuto presso il Consiglio Superiore della Magistratura per invitare i magistrati a rispettare il ruolo che il Cavalier Berlusconi ricopre. È stata veramente bella quell’iniziativa, peccato che non abbia potuto parteciparvi; sarebbe stato splendido andarci con appuntata al petto la spilla del Popolo della Libertà che possiedo dal 2008, cioè quando feci il rappresentante di lista alle elezioni politiche e che conservo gelosamente, e sarebbe stato altrettanto magnifico farsi dare o comprare una grossa bandiera Pdl.
Avevo sentito parlare di uno sciopero dei mezzi pubblici a Roma; avevo altresì letto sui giornali provinciali la pubblicità di quella manifestazione e gli autobus che partivano dai molti paesi della Provincia di Latina, ma non dal nostro. Sono stato felice ugualmente, seguendo la diretta sul sito del Corriere della Sera: non è stata solo politica, all’inizio c’erano cantanti napoletani che, cambiando le parole delle note canzoni partenopee, inserivano spesso “Silvio” e un’Alessandra Mussolini scatenata, col fiocco tricolore in testa, cantava e ballava sotto il palco. Sono simpatici i parlamentari Pdl: bisogna scaldare la folla, facendola divertire, così da lasciarsi alle spalle la tensione e la pressione per le complesse trame politiche: anche questo fa brodo. In futuro si svolgeranno altre adunate di piazza in varie parti d’Italia, al Nord e al Sud, e quando ricapiterà a Roma? Ma non importa, l’importante è stare vicino al partito con il cuore. Dal mio cuore e senza nessun secondo fine, arriva il mio attaccamento: né a me, né alla mia famiglia nessuno ha mai regalato nulla con la politica.
Sono un berlusconiano dell’ultima ora, prima votavo sempre An e dintorni destrosi, pur riconoscendo a Berlusconi il ruolo di capo della coalizione, ma non ero molto entusiasta: lo sono divenuto con la creazione di questo grande partito nato dalla fusione delle diverse anime del centrodestra. Quest’anno ho votato ancora più convinto e di corsa Pdl, anche nella scheda regionale (di solito nelle elezioni regionali ed amministrative i grandi partiti si spacchettano in molte liste civiche e c’è più scelta), perché aveva fortemente corso il rischio di scomparire: il candidato che ho votato ha preso molti voti ma non ce l’ha fatta ad essere eletto. Certamente rinnoverò l’adesione al Pdl alla prossima campagna tesseramento, se a Cori non c’è nessuno che se ne occuperà proverò ad informarmi a Cisterna o a Latina. Tutti i militanti rubano, evadono le tasse, sono collusi con la criminalità, sono puttanieri: hanno i requisiti giusti o no? Naturalmente scherzo. Prospettive future? Ora si attendono gli sviluppi per la formazione del governo (o di larghe intese o di centrosinistra o tecnico), si valuterà provvedimento per provvedimento, dando priorità a quelli più urgenti, e poi si tornerà al voto (il Pdl cresce tra le intenzioni di voto) e potrebbe ripetersi l’esperienza del 2008 (Grillo permettendo): la vittoria dopo una breve opposizione a Prodi.