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martedì 26 marzo 2013

180) LA MANIFESTAZIONE DEGLI IMPRESENTABILI


MENTRE E’ STATO DATO A BERSANI L’INCARICO ESPLORATIVO PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO, HA AVUTO UN GRANDE SUCCESSO LA MANIFESTAZIONE DEL PDL A ROMA IN PIAZZA SAN GIOVANNI.



Quasi 300.000 persone, provenienti da tutta Italia, con autobus e treni speciali, hanno partecipato sabato 23 marzo alla manifestazione indetta dal partito del “Popolo della Libertà” in Piazza San Giovanni a Roma. Vedendo simili adunate di popolo, tornano l’energia, la carica e la passione in ognuno di noi, insieme all’orgoglio di votare un partito ed esserne militanti: è il Presidente Berlusconi che parlando dà potenza e rigenera. Con un bottino di 98 deputati e di 99 senatori il Popolo della Libertà rappresenterà oltre 7milioni e 300mila italiani nelle assemblee legislative d’Italia. Per ora gli obbiettivi della sopravvivenza e del mantenimento della propria identità di centrodestra sono stati raggiunti, facendo pulizia di disonesti e di dissidenti. Il partito ha riacquistato la dignità perduta, il rispetto e il timore degli avversari. Negli ultimi mesi del 2012, dopo i casi del Lazio e della Lombardia, sembrava che esso stesse affondando definitivamente, come faceva credere la grande stampa italiana, tutti erano in fuga: verso Fratelli d’Italia, verso Monti e i moderati, verso altre formazioni minori; tutti erano pronti a salire sul carro del vincitore, magnificando le primarie del centrosinistra e sbeffeggiando quelle eventuali del Pdl.



Poi la svolta: il ritorno di Berlusconi in campo, il grande assalto mediatico a seguito di ciò, dopodiché verso il Cav c’è stata la non considerazione di Bersani che pensava di avere già vinto: “al massimo Monti potrà darmi filo da torcere, ma non più  di tanto, per cui non ho avuto interesse a cambiare la legge elettorale che mi consentirà di governare con il 30 – 35%, ho buone possibilità di espugnare pure la Lombardia, regione chiave per il Senato e ho già pronta la lista dei ministri!”  In mezzo a tutto questo io, dal mio piccolo, continuavo a credere ancora a quella parolaccia (Pdl): quando era tutto contro non ho abbandonato la nave in mezzo alla bufera, la quale resistendo e non affondando ha attraccato trionfalmente in porto. Della gente normalissima è arrivata a Roma da tutta Italia per celebrare il suo presidente vittorioso, con fierezza e orgoglio ha potuto gioire alzando al cielo le bandiere e improvvisando slogan: dopo tutte le campagne di fango mediatiche sembrava che uno del Pdl dovesse vergognarsi, stando nascosto, ma non è stato così. Il Presidente della Repubblica a seguito del risultato elettorale, a seguito delle proteste dei parlamentari Pdl e vedendo il grande entusiasmo e attaccamento del popolo pidiellino, è intervenuto presso il Consiglio Superiore della Magistratura per invitare i magistrati a rispettare il ruolo che il Cavalier Berlusconi ricopre. È stata veramente bella quell’iniziativa, peccato che non abbia potuto parteciparvi; sarebbe stato splendido andarci con appuntata al petto la spilla del Popolo della Libertà che possiedo dal 2008, cioè quando feci il rappresentante di lista alle elezioni politiche e che conservo gelosamente, e sarebbe stato altrettanto magnifico farsi dare o comprare una grossa bandiera Pdl.

Avevo sentito parlare di uno sciopero dei mezzi pubblici a Roma; avevo altresì letto sui giornali provinciali la pubblicità di quella manifestazione e gli autobus che partivano dai molti paesi della Provincia di Latina, ma non dal nostro. Sono stato felice ugualmente, seguendo la diretta sul sito del Corriere della Sera: non è stata solo politica, all’inizio c’erano cantanti napoletani che, cambiando le parole delle note canzoni partenopee, inserivano spesso “Silvio” e un’Alessandra Mussolini scatenata, col fiocco tricolore in testa, cantava e ballava sotto il palco. Sono simpatici i parlamentari Pdl: bisogna scaldare la folla, facendola divertire, così da lasciarsi alle spalle la tensione e la pressione per le complesse trame politiche: anche questo fa brodo. In futuro si svolgeranno altre adunate di piazza in varie parti d’Italia, al Nord e al Sud, e quando ricapiterà a Roma? Ma non importa, l’importante è stare vicino al partito con il cuore. Dal mio cuore e senza nessun secondo fine, arriva il mio attaccamento: né a me, né alla mia famiglia nessuno ha mai regalato nulla con la politica.


Sono un berlusconiano dell’ultima ora, prima votavo sempre An e dintorni destrosi, pur riconoscendo a Berlusconi il ruolo di capo della coalizione, ma non ero molto entusiasta: lo sono divenuto con la creazione di questo grande partito nato dalla fusione delle diverse anime del centrodestra. Quest’anno ho votato ancora più convinto e di corsa Pdl, anche nella scheda regionale (di solito nelle elezioni regionali ed amministrative i grandi partiti si spacchettano in molte liste civiche e c’è più scelta), perché aveva fortemente corso il rischio di scomparire: il candidato che ho votato ha preso molti voti ma non ce l’ha fatta ad essere eletto. Certamente rinnoverò l’adesione al Pdl alla prossima campagna tesseramento, se a Cori non c’è nessuno che se ne occuperà proverò ad informarmi a Cisterna o a Latina. Tutti i militanti rubano, evadono le tasse, sono collusi con la criminalità, sono puttanieri: hanno i requisiti giusti o no? Naturalmente scherzo. Prospettive future? Ora si attendono gli sviluppi per la formazione del governo (o di larghe intese o di centrosinistra o tecnico), si valuterà provvedimento per provvedimento, dando priorità a quelli più urgenti, e poi si tornerà al voto (il Pdl cresce tra le intenzioni di voto) e potrebbe ripetersi l’esperienza del 2008 (Grillo permettendo): la vittoria dopo una breve opposizione a Prodi.

sabato 16 marzo 2013

179) PAPA FRANCESCO

Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Georgium Marium
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio
qui sibi nomen imposuit Franciscum



  • DISCORSO INIZIALE DEL PAPA FRANCESCO
Fratelli e sorelle, buonasera!
Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.
[Recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre]
E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!
E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.
Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
[Benedizione]
Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!


  • BIOGRAFIA
Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, S.I., Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina), Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina e sprovvisti di Ordinario del proprio rito, è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed è entrato nel seminario di Villa Devoto. L’11 marzo 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del collegio massimo «San José» di San Miguel.
Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di letteratura e di psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fe e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore di Buenos Aires.
Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia presso la Facoltà di Teologia del collegio massimo «San José», di San Miguel, dove ha conseguito la laurea. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1970-71 ha compiuto il terzo probandato ad Alcalá de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 ha fatto la sua professione perpetua.
È stato maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel (1972-1973), professore presso la Facoltà di Teologia, Consultore della Provincia e Rettore del collegio massimo. Il 31 luglio 1973 è stato eletto Provinciale dell’Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni.
Fra il 1980 e il 1986 è stato rettore del collegio massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si è recato in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superiori lo hanno destinato al collegio del Salvatore, da dove è passato alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba come direttore spirituale e confessore.
Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stesso anno ha ricevuto nella cattedrale di Buenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani del Cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Luján, Monsignor Emilio Ogñénovich.
Il 3 giugno 1997 è stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del Cardinale Quarracino.
È autore dei libri: «Meditaciones para religiosos» del 1982, «Reflexiones sobre la vida apostólica» del 1986 e «Reflexiones de esperanza» del 1992.
È Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non possono contare su un Ordinario del loro rito. Gran Cancelliere dell’Università Cattolica Argentina.
Relatore Generale aggiunto alla 10ª Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001).
Dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato Presidente della Conferenza Episcopale Argentina.
Dal B. Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino.
Era Membro:
•delle Congregazioni: per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; per il Clero; per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica;



  • LE MIE CONSIDERAZIONI PERSONALI
Ancora una volta la tradizione è stata rispettata: al Soglio Pontificio viene eletto quasi sempre un cardinale non considerato alla vigilia. Le uniche eccezioni nei tempi contemporanei ci sono state per i Papi Pio XII e Benedetto XVI: in conclave entrarono da papi e non uscirono cardinali, come di solito accade. Prima di questo conclave 2013 si pronosticava l’elezione di un papa italiano (il Cardinal Scola era molto quotato) o al massimo europeo, scartando le altre ipotesi africane, asiatiche e americane; quelle supposizioni sono state azzeccate per metà ed è stata trovata una via di mezzo che accontentasse tutti: è stato infatti eletto un papa argentino, quindi latinoamericano, ma di chiara origine italiana. Per la prima volta è stato eletto un pontefice del continente americano e dopo 1.300 un non europeo; un’altra importante novità c’è stata con l’elezione di un Santo Padre gesuita: un ordine religioso fuori dal comune e non molto simpatico nel corso della storia. La Chiesa universale ormai elegge i suoi capi da ogni dove, il Soglio Pietrino non è più appannaggio esclusivo dell’Italia  e più raramente delle nazioni limitrofe. Nei tempi del papa re i pontefici erano spessissimo originari di Roma o dello Stato Pontificio e di casata nobile, dopo l’Unità d’Italia molti provenivano dal nord del nostro paese, in particolare dalla Lombardia, e dal 1978 è la prassi che essi arrivino da ogni parte d’Europa e del globo. L’America Latina è il continente con il più alto numero di cattolici al mondo, la nuova culla del cattolicesimo finalmente può avere un suo rappresentante, quale guida spirituale suprema. Il compito del Papa Francesco sarà duplice: evangelizzare l’Europa e il suo continente, perché anche lì si intravedono le prime avvisaglie di scristianizzazione, ma non al livello europeo, ed inoltre sono molto radicati gli ideali socialisti. Il Cardinale Bergoglio in passato ebbe dei contrasti con le autorità argentine per le loro politiche, per cui esse non hanno mostrato molto entusiasmo per “il loro” Papa, a differenza di vasti strati del popolo. Giovanni Paolo II contribuì non poco a redimere la propria terra; questo Papa vi assomiglia molto: sia nel carattere, sia nei modi semplici e potrebbe ottenere i medesimi risultati. Non è facile dirlo ora e prevedere il domani, basti citare l’esempio di Benedetto XVI: all’inizio tutti lo temevano, era visto come un duro, col passare degli anni però si è dimostrato docile, tenero. Gli oppositori atei della cristianità devono trovare sempre da ridire, da mettere in luce le ombre in ogni pontefice nel momento in cui inizia il suo cammino, specie se essi non transigono sull’etica e sullo sconvolgimento della famiglia tradizionale e “normale”: di questo Papa hanno detto che avrebbe avuto dei rapporti con la giunta militare argentina al potere negli anni ’70. Un aspetto controverso secondo me c’è dal punto di vista storico: il Cattolicesimo nelle Americhe si è diffuso in modo violento, con la forza, dopo lo sterminio di popoli inermi ed ora che un rappresentante di quel continente guida la Chiesa Cattolica, potrebbe riaffiorare nella figura del capo della Chiesa, l’espressione di un sopruso, anche se Egli non ha colpe per quello che accadde secoli fa. La sua politica sarà infatti quella di ricondurre la Chiesa alla povertà e all’umiltà delle origini: allorquando il cristianesimo si diffuse nel Mediterraneo con il sangue e il martirio dei propri fedeli. La scelta innovativa del nome Francesco (in omaggio a San Francesco d’Assisi) è a conferma di quell’aspetto. Personalmente ancora sono rattristato per l’abbandono del vecchio Papa, però accetto il nuovo Padre Santo Francesco, augurandogli un buon lavoro, sperando che riesca a raggiungere tutti i suoi propositi e auspicando che col passare del tempo si faccia amare ed apprezzare dai suoi fedeli.

sabato 9 marzo 2013

178) QUALCHE ARTICOLO QUA E LA'

Il Cavaliere salvo se diventa di sinistra

Berlusconi nella sua vita ha commesso un solo errore: fondare un partito di destra

Vado subito al sodo. Il Cavaliere nella sua vita ha commesso un solo grave, imperdonabile errore che gli ha reso e gli rende impossibile l'esistenza. Questo: ha sbagliato non a fondare un partito, ma a fondarlo di destra. O di centrodestra, che è anche peggio. Se proprio non resisteva alla tentazione di dare corpo a un'inedita forza politica, perdio, doveva mettere in piedi un colosso di sinistra, più a sinistra di quello postcomunista guidato da Achille Occhetto, poi da Massimo D'Alema, poi da Piero Fassino, poi da Walter Veltroni, poi da Dario Franceschini e, infine, da Pier Luigi Bersani.
Parliamoci con franchezza. Il Partito democratico non è abbastanza progressista. Anzi, non lo è affatto. Sembra il club della caccia: conservatore, moralista, legato alle banche (ne cito una a caso: il Monte dei Paschi di Siena), ossessionato dal denaro, legatissimo alle coop, innamorato dei salotti chic, del cinema, dello spettacolo in genere, dei comici, dei satirici, dei ricconi con l'anima bella, delicata, sensibile all'integrazione degli extracomunitari, indulgente verso le ragioni degli islamisti.
Insomma, il Pd è un vecchio arnese, altro che usato sicuro: cavalca perfino il giustizialismo, gode di fronte a un paio di manette  tintinnanti, è favorevole alla carcerazione cautelare (preventiva), è ostile alla riforma della giustizia, solo a sentir parlare di responsabilità civile dei magistrati inorridisce, ama il codice Rocco, aggredisce chiunque manifesti il desiderio di sostituire l'attuale legge sui reati a mezzo stampa con una normativa di stampo anglosassone. Il Pd - se non avesse ceduto all'idea (che definisce prioritaria) di introdurre il matrimonio fra gay e di garantire la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri - presenterebbe tutte, ma proprio tutte, le caratteristiche di un partitaccio reazionario, altro che quello di Jean-Marie Le Pen.
Ecco perché Berlusconi, se avesse avuto fiuto politico, non avrebbe dato luogo a Forza Italia e poi al Popolo della libertà; figuriamoci, creature decrepite fin dalla nascita. Gli è mancata la furbizia necessaria per andare oltre la banalità del centrodestra e offrire al mercato politico un soggetto nuovo, autenticamente di sinistra e denominato, per esempio, Bandiera rossa trionferà (cioè il Bat). Se il Cavaliere fosse stato a capo del Bat, anziché del Pdl, oggi il Paese non avrebbe alcun problema. Il grado di litigiosità in Parlamento sarebbe pari a zero. Ovvio. Egli avrebbe il sostegno incondizionato non soltanto del Pd, ma anche del Sel. Mario Monti non sarebbe senatore a vita, ma si godrebbe la pensione di docente, rettore e presidente della Bocconi; Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini sarebbero felicemente assisi su scranni della Camera, pronti a pigiare i pulsanti per manifestare con i fatti la loro ubbidienza a Silvio, l'unico leader degno di questo sostantivo.
Il futuro e il presente della nostra Repubblica sarebbero radiosi e sgombri dalle banane. Un Cavaliere di sinistra come il defunto Hugo Chávez avrebbe sempre camminato e camminerebbe in discesa tra due ali di folla plaudente, verso qualsiasi obiettivo: il possesso di 27 emittenti televisive, 14 case editrici, 10 quotidiani nazionali e 21 locali, un numero imprecisato di periodici, aziende cinematografiche, banche.
Conflitto di interessi? Non diciamo bischerate. Il dominus di un superpartito progressista è in grado di far coincidere gli affari propri con quelli del popolo, con il bene della Patria. Diciamola tutta e con sprezzo della volgarità: Berlusconi avrebbe avuto facoltà di scoparsi le migliori figlie italiane con l'approvazione (unita a un filo di orgoglio) dei genitori e dei parenti tutti. Diritti d'autore, questioni fiscali, rapporti con i vari De Gregorio e Scilipoti? Lasciamo perdere: un uomo di sinistra è probo per definizione, non merita di subire seccature, processi, indagini. Quando mai?
Si è visto, talvolta, raramente, un compagno indagato o addirittura processato? Certamente, la forma va rispettata. Però solo fino alla prescrizione o proscioglimento: cambiano i termini ma il nocciolo non muta. Poni caso che - anni fa - Silvio avesse incassato montagne di rubli. Pace amen: una bella amnistia, come quella del 1989, e fine della menata. La sinistra avanza, non può essere intralciata da pandette e roba simile. Berlusconi col fazzoletto rosso al collo e con la falce e martello ricamata sulla camicia (rossa pure questa, si capisce) sarebbe presente in effigie in ogni casa, sostituendo le foto di Papa Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e II, Benedetto XVI. Naturale. Il Milan vincerebbe lo scudetto senza nemmeno partecipare al campionato.
A parte Primo Greganti, conoscete un compagno che sia andato in galera? O che abbia rischiato di andarci? Purtroppo per lui, il Cavaliere non ha avuto l'accortezza di adeguarsi al clima nazionale, e, invece, di fondare un partito ex comunista 2, ha dato alla luce una specie di Democrazia cristiana, senza però, l'appoggio delle parrocchie (solamente di qualche cardinale: non basta). E si è dimenticato che la Dc - esclusa la corrente di sinistra - è stata fatta secca da Mani pulite. Ora, se è stato sgominato lo scudocrociato, come poteva illudersi, Berlusconi, che fossero risparmiati il Pdl e lui medesimo? Una grossa ingenuità. Eppure l'esperienza avrebbe dovuto insegnargli a stare al mondo.
Mario Tanassi fu condannato, ma era socialdemocratico, cioè lontano un miglio dalla sinistra. Idem Bettino Craxi, considerato dai comunisti una sottospecie fascista, salvo essere riabilitato al momento delle esequie. Silvio, sei ancora in tempo. Diventa un compagno. Togli dal tuo simbolo la sigla Pdl e mettici Bat (Bandiera rossa trionferà). Così te la potrai cavare. Anche i pidiellini che grazie a te sono stati rieletti il 25 febbraio, e che già meditano di scaricarti nell'imminenza delle sentenze di cui sai, anche loro, dicevo, si guarderanno dal voltarti le spalle come adesso hanno in animo di fare. Bastardi.
Deciditi, compagno Berlusconi: salta il fosso e ti salverai. Fraterni saluti.


Gran Bretagna: vittima di bullismo perché bianco, s’impicca a 9 anni


A volte si tende a credere che il razzismo esista soltanto da parte dei “bianchi”, degli occidentali, nei confronti dei “neri”, dei musulmani e degli immigrati in genere. Ma non è così.
Lo dimostra una storia tremenda che arriva dalla Gran Bretagna e precisamente da Birmingham, città in cui gran parte della popolazione è di origine immigrata (pakistana, indiana, bengalese ecc. ecc.).
La madre e il patrigno di un bambino di 9 anni, Aaron Dugmore, hanno denunciato che il piccolo si è impiccato per la disperazione (sì, purtroppo avete letto bene!) per essere stato vittima in quando bianco, di razzismo da parte dei compagni nella sua nuova scuola. Compagni “di origine asiatica”, hanno riferito i media locali. Il bambino è stato trovato senza vita dalla mamma nella sua cameretta.
Mamma Kelly e il marito hanno detto che altri bambini avevano anche minacciato Aaron con un coltello di plastica, dicendogli che la volta successiva ne avrebbero avuto in mano uno vero; uno di loro aveva ripetuto le agghiaccianti parole sentite dal proprio padre: “tutti bianchi devono morire”.
La madre di Aaron ha raccontato di fatto più volte presente della situazione con la preside della scuola elementare che suo figlio frequentava, ma la direttrice le avrebbe risposto: “Nessuno l’ha obbligata a mandare suo figlio qui: è stata una sua scelta”.
In quella scuola il 75% degli alunni ha origine multietnica, ma nulla, accusano i genitori di Aaron, è stato fatto per fermare gli atti di bullismo. Ovviamente la scuola smentisce, affermando che il bambino, dopo alcune difficoltà iniziali, stava integrandosi.
Ora la polizia sta indagando, ma se sono vere le accuse della famiglia di Aaron all’istituto, questo potrebbe essere l’ennesimo caso di colpevole multiculturalismo annidatosi in Occidente e in particolare in Paesi europei come l’Inghilterra; il multiculturalismo malato che spinge a giustificare ogni misfatto nel caso in cui compierlo sia lo straniero, perché sarebbe “la sua cultura” a suggerirgli di farlo ( lo si sostiene in primis nel caso dei musulmani).
Questa volta, a farne le spese nel modo più tragico, è stato un bambino inglese di 9 anni, che non è stato aiutato a dovere a superare il suo disagio di far parte di una “minoranza bianca” nella sua scuola.

di Alessandra Boga © 2013 Qelsi

domenica 3 marzo 2013

177) ANALISI SULLE ELEZIONI POLITICHE 2013

SILVIO BERLUSCONI (COME AL SOLITO E IN STRAORDINARIA RIMONTA) CON IL MOVIMENTO ANTIPOLITICO DI PROTESTA DI BEPPE GRILLO (CHE DIVIENE IL PRIMO PARTITO PER CONSENSI) MUTILANO LA VITTORIA DEL CENTROSINISTRA, LA QUALE SARA’ COSTRETTA A GOVERNARE CON UNO DEI DUE, SE NON VORRA’ TORNARE IMMEDIATAMENTE ALLE URNE. IL CENTRO DI MARIO MONTI E LE SUE POLITICHE HANNO FATTO FIASCO. OBBIETTIVO RAGGIUNTO PER IL PDL CHE BLOCCA L’ICIUCIO CENTRO-SINISTRA.

 

RISULTATI ELEZIONI POLITICHE 2013 CAMERA DEI DEPUTATI

Elettori Italia: 46.906.341 - Votanti: 35.271.541  (75,19 %)

  • CENTROSINISTRA PIERLUIGI BERSANI: 29,54%, 10.047.603 voti, 340 seggi (Pd 8.644.187 voti, 25,42%, 292 seggi/ Sel 1.089.442 voti, 3,20%, 37 seggi/ altri partiti 11 seggi);
  • CENTRODESTRA SILVIO BERLUSCONI:  29,18%, 9.923.109 voti, 124 seggi (Pdl 7.332.667 voti, 21,56%, 97 seggi/ Lega Nord 1.390.156 voti, 4,08%, 18 seggi/ FdI 666.035 voti, 1,95%, 9 seggi);
  • MOVIMENTO 5 STELLE GIUSEPPE PIERO GRILLO: 25,55%, 8.689.168 voti, 108 seggi;
  • CENTRINO MARIO MONTI: 10,56% 3.591.629 voti, 45 seggi (Scelta Civica Monti 8,30%, 2.824.001 voti, 37 seggi/ Udc 1,78%, 608.199 voti, 8 seggi);
  • Seggi dall’estero: Pd 5, Monti 2, Pdl 1, Mov. Ass. italiani all’estero 2, M5s 1, Usei 1.


RISULTATI ELEZIONI POLITICHE 2013 SENATO DELLA REPUBBLICA (esclusi Val d’Aosta e Trentino Alto Adige)

Elettori Italia: 42.271.967 - Votanti: 31.751.350  75,11 %

  • CENTROSINISTRA PIERLUIGI BERSANI: 31,63%, 9.686.683 voti, 113 seggi (Pd 8.400.255 voti, 27,43%, 105 seggi/ Sel 912.374 voti, 2,97% 7 seggi/ altri 1 seggio);
  • CENTRODESTRA SILVIO BERLUSCONI: 30,71%, 9.405.679 voti, 116 seggi (Pdl 6.829.373 voti, 22,30%, 98 seggi/ Lega Nord 1.328.555 voti, 4,33%, 17seggi/ altri 1 seggio);
  • MOVIMENTO 5 STELLE GIUSEPPE PIERO GRILLO: 23,79%, 7.285.850 voti, 54 seggi;
  • CENTRINO MARIO MONTI: 9,13% 2.797.486 voti, 18 seggi;
  • Val d’Aosta e Trentino Alto Adige: centrosinistra 6 seggi, centrodestra 1 seggio, Val d’Aosta 1 seggio.
  • Seggi dall’estero: Pd 4, Monti 1, Mov. Ass. italiani all’estero 1.


RISULTATI ELEZIONI REGIONALI 2013

  • REGIONE LOMBARDIA: Roberto Maroni (centrodestra) 42,81%, Umberto Ambrosoli (centrosinistra) 38,24%, Silvana Carcano (M5s) 16,32%;
  • REGIONE LAZIO: Nicola Zingaretti (centrosinistra) 40,65%, Francesco Storace (centrodestra) 29,32%, Davide Barillari (M5s) 20,22%;
  • REGIONE MOLISE: Paolo Frattura Di Laura (centrosinistra) 44,70%, Michele Iorio (centrodestra) 25,80%, Antonio Federico (M5s) 16,76%).


In queste elezioni politiche 2013 il Pdl è riuscito nell’intento di bloccare l’inciucio tra la sinistra di Bersani e il centro di Monti: era quello l’obbiettivo che il partito si era prefissato. È stato aiutato dal Movimento 5 Stelle di Grillo, il quale era sì molto accreditato alla vigilia, ma nessuno immaginava che potesse arrivare a quelle proporzioni, a divenire il primo partito italiano. Quando le elezioni sono lontane i sondaggi contano ben poco, anche se alcuni orientamenti li forniscono, la maggior parte della gente decide all’ultimo minuto per chi votare e qualcuno si diverte a dichiarare il falso nelle interviste. I mezzi di informazione di centrosinistra tendono con quest’arma a sovrastimare la propria componente politica, scoraggiando gli elettori degli altri partiti, specie nel periodo invernale col freddo e la neve, le persone, sapendo che il partito preferito non ha possibilità, sono poco motivate a recarsi alle urne. Appunto le prime elezioni invernali hanno avuto minore successo rispetto alle altre, svolte nelle calde stagioni, ma le previsioni elettorali sono state smentite. Eppure bastava ricordare l’esperienza del 2006 per far notare l’inefficacia di quei rilevamenti. Ben la metà degli italiani in questa occasione si è espressa contro la politica: il 25% non ha votato, un altro 25% ha premiato il M5s. Siamo purtroppo in un periodo sfavorevole per l’economia mondiale: le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, insieme alla tasse, e i politici cosa fanno? Pensano ai loro interessi, non sono puliti (vedere le vicende che hanno portato alla fine anticipata dei consigli regionali nella Lombardia e nel Lazio, qualche altra vicenda minore di corruzione nelle amministrazioni locali, sia da parte di esponenti di destra, sia di sinistra e la vicenda della Banca Montepaschi di Siena) e si fanno servi dei poteri forti europei e mondiali, attuando misure impopolari. Il popolo spinto dall’esasperazione ha preferito punire la politica tradizionale e premiare l’antipolitica, facendo fare il botto a Grillo, cioè ad uno che non sa neanche come si dirige un’azienda e se dirigesse l’Italia potrebbe farla affondare del tutto.


Nel Pd, che si aspettava una prestazione migliore, non salvandosi neanche con l’appoggio di Monti come auspicava alla vigilia, per questa mezza vittoria è partita la caccia ai colpevoli e alle sue cause (Santoro, Bersani, l’aver ostacolato Renzi, i sondaggisti, la sottovalutazione di Grillo, le tematiche della campagna elettorale e le priorità); in ogni modo fungerà da perno e deciderà se allearsi col Pdl o con il M5s: è più propenso verso il secondo che, essendo un movimento antipolitico, non vuole saperne di allearsi con i partiti politici tradizionali. Un governissimo Pd – Pdl rischierebbe di rafforzare ulteriormente il movimento di Grillo, così come un altro governo di tecnici; l’auspicio del Pdl è di fare opposizione per riconquistare consensi, perché le previsioni per i prossimi mesi non lasciano presagire nulla di buono. Solo Casini e Fini santificavano eccessivamente Monti, mandando al rogo tutti coloro che lo criticavano, e abbiamo visto che fine hanno fatto: il primo ha bruciato totalmente i consensi del suo partito a vantaggio della Lista Civica Monti, con la quale è stato eletto al Senato, il secondo è stato spazzato via col suo Fli, pagando a caro prezzo le sue manovre disastrose e sfasciste. Chissà chi pensava di essere questo Casini: quelli del Pdl sono stati per mesi a rincorrerlo e lui, pretendendo che gli si inchinassero e gli leccassero i piedi, manco per niente. Il centrino ha ottenuto un 10%, ora dirà: tutto sommato, essendo la prima esperienza, è andata bene, il centro è stato rafforzato rispetto a prima. Bugiardi, le vostre ambizioni erano ben altre e siete arrivati ultimi tra i quattro principali schieramenti politici. Il Pdl ha fatto bene a non accantonare Berlusconi per seguire Monti e i suoi moderati: avrebbe rischiato di esserne succube, di essere risucchiato, così da perdere qualche consenso verso la forte e carismatica figura del Presidente del Consiglio, sarebbe stato travolto e la sinistra avrebbe stravinto, proprio come è accaduto a Cori lo scorso anno, anche perché gli elettori più duri non avrebbero perdonato il riavvicinamento verso i traditori di ieri e verso Monti. E avremmo sentito i seguenti ragionamenti: il Pdl ormai era alla frutta, se non ci fosse stato il centro a salvarlo…….



Il partito è stato salvato ed ha mantenuto fortemente  la propria identità di centrodestra, a dispetto di quanti, raffigurandolo come un’azienda fallita, ne vedevano la fine. Berlusconi è Berlusconi, fa la differenza: ha ottenuto tre vittorie nette nel 1994, nel 2001 e nel 2008; per ben tre volte (1996, 2006 e 2013) ha azzoppato alla grande le sicure vittorie della sinistra. Quando va in televisione c’è sempre il record di ascolti, suscita simpatia: ride, scherza, fa la battuta, pulisce la sedia di Travaglio; gli altri candidati invece sono sempre tesi, tetri, cupi, arrabbiati. La gente che stima, apprezza e vuol bene a Silvio Berlusconi è silenziosa; magari nelle discussioni nei caffè, nelle strade, nei luoghi di lavoro non ha il coraggio di difenderlo quando  parlano male di brutto di lui e accodandosi dice (senza pensarlo ovviamente): si, avete proprio ragione! Poi in cabina elettorale è tutta un’altra storia. Beh il risultato del Popolo delle Libertà è lontano anni luce da quello del 2008, ma è ugualmente sorprendente considerando quell’incubo del 14% nei sondaggi di novembre. Il Fratelli d’Italia, che non  ha ottenuto neanche un 2%, farebbe meglio a tacere: ha lasciato il Pdl perché non ha svolto le inutili e dannose primarie, attacca il Pdl, però fa comodo e si allea per ottenere una manciata di deputati: che incoerenza! Persino Fini stato più coerente. La Lega Nord dimezza i propri consensi ma raggiunge l’obbiettivo che si era prefissata: la conquista della Regione Lombardia con Maroni. Il terremoto Grillo ha travolto anche Vendola e Di Pietro: proprio loro che ebbero i loro momenti di gloria e di splendore; il Sel si salva grazie all’alleanza col Pd, l’Idv viene travolta all’interno del Movimento Arancione di Ingroia. L’alleanza di Bersani ha ottenuto un numero spropositato di seggi alla Camera con un misero 30%: è una delle tante anomalie di questa legge elettorale, sicuramente la riforma rientrerà tra le priorità del governo che si insedierà. La matassa non sarà facile da sbrogliare, alla fine qualcosa si inventeranno che consentirà di non tornare immediatamente alle urne.