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sabato 12 aprile 2014

222) STORICO ACCESSO IN PROMOZIONE PER IL CORI CALCIO


IL CORI CALCIO HA VINTO CON CINQUE GIORNATE D’ANTICIPO IL CAMPIONATO REGIONALE DI PRIMA CATEGORIA E ACCEDERÀ NEL PROSSIMO CAMPIONATO LAZIALE DI PROMOZIONE, IL SUO MASSIMO TRAGUARDO RAGGIUNTO SINO A QUESTO MOMENTO.



La squadra calcistica del Cori (LT) è stata promossa con cinque giornate d’anticipo dalla Prima Categoria alla Promozione regionale laziale, vincendo 23 partite, pareggiandone 2 e non subendo sconfitte (a dire la verità la prima partita l’aveva persa sul campo ma l’ha vinta a tavolino). Questa squadra straordinaria sta sbalordendo tutti, al punto da conquistare grandi titoli e ampi spazi sui quotidiani provinciali e i periodici sportivi distribuiti agli spettatori che assistono agli incontri sportivi in tutta la provincia. Per il Cori è la giusta gratificazione la conquista di una serie che non aveva mai raggiunto e si ripagano i sacrifici con gli sforzi di tanti che con tenacia hanno fatto rinascere il calcio nel paese dei Lepini, dopo che per qualche anno era scomparso.

Le realtà calcistiche di tanti paesi più modesti di Cori, come Artena e Sermoneta, o come alcuni borghi e frazioni di Cisterna e di Latina, sono delle solide realtà dall’Eccellenza sino alla Serie D, mentre una piazza come la nostra non aveva mai acceduto almeno al campionato di Promozione. Aveva sempre vagato tra la Prima, la Seconda e la Terza Categoria; la Seconda Categoria, l’ultimo gradino del calcio dilettantistico regionale, costituiva per il Cori la sua dimora fissa, più rara era stata la militanza nelle altre due categorie. La forza di una squadra sportiva non dipende dalla grandezza del paese o della città, ma dalla disponibilità da parte dei medi – grandi imprenditori, dagli industriali, dai magnati locali nell’investire con delle risorse finanziarie. Gli investitori è più facile trovarli nelle città industriali come Aprilia, Cisterna, Latina, che nei piccoli paesi: difatti le squadre calcistiche di Aprilia e di Cisterna sono riuscite ad arrivare in serie C, mentre per molto tempo ha stupito che una città come Latina non abbia mai militato calcisticamente come minimo in Serie B. Quel tabù è stato rotto quest’anno.
  

A ridosso dell’ultima guerra mondiale si hanno le notizie di una prima squadra calcistica presente a Cori e fu soprannominata “Le Cocozzélle” (esordì nel 1936?), nacque perfino un inno in dialetto scritto dal prof. Cesare Chiominto che può essere ascoltato, insieme all'inno odierno, sul sito internet del Cori Calcio. Tanti spettatori nel corso degli anni hanno assistito alle partite del Cori (tra prima squadra e squadre giovanili) e trepidato per esso: sia nel vecchio campo sportivo di Cori Monte, dove anticamente c’era un lago e dove oggi c’è l’area mercato, e sia nel più moderno impianto di Stozza. (Dàglio lago fino àglio Seróne j’urlo della vittoria ata rivà: nei tempi in cui fu scritta “Le Cocozzelle” mica si immaginava che un giorno proprio nei pressi del “Serone” sarebbe sorto un nuovo, più moderno e più confortevole stadio.) Per un paese come Cori tutti quegli spalti del suo stadio sono esagerati: visto che il campo è interrato si sono resi necessari a mo’ di muro di sostegno, onde evitare frane e smottamenti; con degli ulteriori lavori di ampliamento, di messa a norma e di messa in sicurezza lo Stozza potrebbe andar bene addirittura per la Serie B e per la Serie A. Ora non so fino a quale livello potrà ambire il Cori Calcio, questo lo sanno solo i suoi investitori, i suoi proprietari, ma l’entusiasmo e l’euforia tra i tifosi, sia quelli costituiti in gruppo organizzato e sia gli occasionali, sono tali che fantasticando si parla di Serie D e perfino di Serie C. È meglio rimanere con i piedi per terra ed affrontare le cose passo per passo, a cominciare dal prossimo campionato.

Far conoscere il paese e rivalutarlo dal punto di vista turistico attraverso la squadra di calcio vincente che scala i vari livelli? Può darsi che accada ma non è detto: anche la Pallavolo Cori a suo tempo ebbe i suoi momenti di gloria e senza che il paese ebbe degli incrementi di visitatori. Tempo fa, lavorando al “Museo della Città e del Territorio” come lavoratore socialmente utile, qualche raro visitatore chiedeva come mai il nostro paese disponesse di notevoli monumenti e reperti antichi; lo stesso rimase molto stupito quando gli dissi che non è molto conosciuto dai turisti. Occorre innanzitutto renderlo più vivibile, più accogliente; nell’ultimo decennio dei segnali positivi in tal senso si sono visti: dopo decenni di degrado e di deturpamenti è stata avviata una serie di opere pubbliche per recuperare il centro storico e i monumenti dall’incuria. Però non basta, c’è ancora tanto da fare e non solo nelle zone antiche. Solo così il calcio potrà divenire un valido trampolino di promozione territoriale.

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