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domenica 8 giugno 2014

230) REVISIONISMO STORICO

LE COLPE DELLE TRAGEDIE ITALIANE NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE SONO DA ATTRIBUIRE VERAMENTE AL REGIME FASCISTA? OPPURE ALLE MENTALITÀ BELLICOSE GLOBALI DELL’EPOCA?


Settanta anni fa la guerra passava dalle nostre parti causando morte e distruzione. Oggi, in occasione delle ricorrenze, con le commemorazioni delle battaglie e dei bombardamenti sul nostro territorio, si è tornato a parlare delle gravi colpe da attribuire principalmente a coloro che vollero la guerra e se la stessa avesse potuto essere evitata. Pensate veramente che se nel 1940 al potere in Italia non ci fossero stati Mussolini e il Fascismo la nostra nazione sarebbe scampata alle ostilità? Io non lo credo. Per secoli le guerre sono state per le popolazioni l’unico mezzo a disposizione per risolvere delle controversie (anche banali), per accrescere il proprio prestigio e per ambire al ruolo di grandi potenze; la Seconda Guerra Mondiale fu l’ultimo conflitto in cui si ragionava in quel modo. Dopo di allora, per la grandissima tragedia che fu il conflitto, si pensa bene prima di scatenane un’altro di portata mondiale tra grandi potenze e la diplomazia lavora sino in ultimo tramite gli organismi internazionali al fine di scongiurarlo. Infatti per una cinquantina d’anni Usa e Urss ci hanno rifletturo a lungo prima di annientarsi a vicenda.
  

Il primo obbiettivo della Germania Nazista era quello di unire sotto un unico reich tutti i popoli tedeschi d’Europa; noi abbiamo la provincia di Bolzano che parla tedesco e sicuramente, se l’Italia fosse rimasta neutrale nell’ultimo conflitto mondiale, Hitler l’avrebbe occupata subito militarmente. Se fosse andata così il periodo di occupazione sarebbe stato maggiore: la guerriglia o la resistenza agli occupanti sarebbe durata di più e ci sarebbero stati più vittime, oltre che tra i militari, tra i civili, dovute alle rappresaglie tedesche e ai bombardamenti degli Alleati. Non è escluso che la nostra patria, senza il Regime Fascista al potere, avrebbe partecipato alla guerra affianco degli Alleati, principalmente Anglo – Americani, così come fece nella Prima Guerra Mondiale; se così fosse stato l’Istria non sarebbe andata perduta. La Grande Guerra totalmente ebbe più vittime italiane rispetto alla Seconda, ma il grosso tributo di sangue versato venne sminuito dalla vittoria finale e dall’annessione di nuove terre alla patria.


L’ideologia patriottica, quella militarista, imperialista, coloniale era allora una caratteristica di quasi tutta Europa, non solo del Fascismo e di altri regimi: più terre africane ed asiatiche si conquistavano più accresceva il prestigio e la potenza della propria nazione. Francia e Gran Bretagna possedevano quasi tutto, usavano molto di più il pugno duro per sedare le rivolte rispetto agli altri, e dopo la vittoria nella Prima guerra Mondiale si spartirono le colonie tedesche escludendo l’Italia; che a sua volta si prese la rivincita, sugli ex alleati e sull’Abissinia, annettendola: vendicando così una precedente sconfitta e creando un suo impero. Quelle erano le mentalità di allora. Da noi la stagione del patriottismo, del militarismo (e del colonialismo) iniziò ancor prima del Fascismo, col Risorgimento: fu un momento di vero e proprio riscatto su secoli di soprusi, di dominazioni e fu un periodo d’orgoglio nazionale, con il ritrovato ruolo egemone di Roma, antica sede di un grande impero e capitale della nuova Italia.

Le nazioni europee erano le padrone del mondo: si guerreggiavano tra loro per escludere dai vertici mondiali le rivali e sottometterle. L’intenzione di Hitler dopo la sua presa del potere era quella di prendersi la rivincita dopo l’umiliante sconfitta tedesca nella Grande Guerra; le nazioni vincitrici di quel conflitto, la Francia e la Gran Bretagna, decisero di fermarlo dichiarando loro stesse per prime la guerra. Oggi i francesi e gli inglesi mica se la prendono con De Gaulle, con Deledier, con Chamberlain, con Churchill, per tutte le loro vittime militari e civili che ci furono a causa di quella dichiarazione di guerra alla Germania. Capiscono bene che nel caso se ne fossero lavati le mani, successivamente sarebbero stati coinvolti ugualmente. L’Italia Fascista usò il medesimo metodo nel ragionare: “tutte le principali potenze europee si schierano, dobbiamo intervenire anche noi per stare al loro passo, cercando di vincere per far divenire più grande la nostra patria; inoltre vista la brutalità, l’aggressività e la potenza tedesca, che sta per chiudere la partita in proprio favore, poiché con essa siamo legati da un’alleanza già manifesta dei malumori per il nostro mancato intervento e ci sarà il rischio che ci invada!”

2 commenti:

  1. http://www.stampalibera.com/?a=27204

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  2. Grazie al gestore di stampalibera per aver trascritto un mio scritto.

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