STADIO STOZA (CORI), STADIO D. FRANCIONI (LATINA) E STADIO OLIMPICO (ROMA): I TRE IMPIANTI DOVE GIOCANO IL CORI CALCIO, IL LATINA CALCIO E LA S.S. LAZIO 1900. IL CONFRONTO, I VANTAGGI, GLI SVANTAGGI, LE DIFFERENZE PER IL PUBBLICO CHE SEGUE LE TRE SQUADRE: NEL PAESE, NELLA CITTÀ E NELLA METROPOLI.
Qualche volta, non molto spesso, vedo le partite calcistiche del Cori al campo sportivo di Stoza, del Latina al piccolo Stadio Domenico Francioni e della Società Sportiva Lazio 1900 nell’impianto mondiale Olimpico di Roma, già teatro delle olimpiadi nel 1960 e dei mondiali di calcio nel 1990. Cori è il comune di appartenenza, Latina è la provincia di appartenenza e Roma il capoluogo della regione, nonché la capitale di tutta la nazione italiana: la filiera comune – provincia – regione (e nazione), attraverso il calcio, tiene alta la bandiera del nostro territorio nei vari campionati calcistici, professionistici e dilettantistici. C’è una bella differenza nel recarsi ad assistere gli incontri in casa rispettivamente del Cori, del Latina e della Lazio.
Per vedere il Cori bastano un paio di minuti di automobile per giungere da Cori Monte allo Stoza, percorrendo “la tangenziale” Via Ospedale, veloce collegamento Monte – Valle. Il costo di entrata è unico, né troppo alto e né troppo basso per degli incontri di quel livello, e uno, visto che gli spalti dell’impianto sono spropositati per un paese come il nostro, può piazzarsi dove vuole: curva, tribuna più lunga, tribuna più corta; ovviamente condiziona molto il fattore temperatura: quando è troppo caldo tutti si mettono nella parte dove non batte il sole, quando è troppo freddo accade l’opposto, ci sono anche dei periodi in cui all’ombra è troppo umido e al sole si suda. La grande mole degli spalti fanno si che il calore del pubblico, sparpagliato ovunque, verso la squadra non sia uniforme e compatto. Vorrei anche soffermarmi su tutto il complesso sportivo di Stoza, che comprende, oltre al campo di calcio, il palazzetto dello sport, le defunte piscine e il casale, dove da poco è rinato l’agriturismo e l’albergo. Oggi quasi tutte le strutture sono tornate in attività, dopo che per alcuni anni tutto era in stato d’abbandono. All’inizio degli anni ‘2000 il comune intendeva vendere ai privati gli impianti sportivi comunali per far cassa (la vendita fallì per mancanza di acquirenti); quelli che oggi governano Cori ed allora erano all’opposizione si opposero, dicendo che una volta privatizzate le strutture e ristrutturate, nessun cittadino ci sarebbe potuto entrare, se non pagando fior di quattrini. Perché oggi, con la gestione delle varie associazioni che hanno il complesso in affidamento, si entra gratis per gli eventi sportivi ed extrasportivi? Addirittura da poco hanno interdetto la libera circolazione nella pista di atletica leggera. Fra un po’ faranno pagare anche il parcheggio. Nel palazzetto si organizzano pure degli eventi che nulla hanno a che fare con lo sport. È normale che si cerchino di appianare le spese per la gestione, però che cosa sarebbe cambiato per le tasche dei cittadini con la proprietà privata?
Non sembra vero di avere la squadra calcistica del Latina in Serie B, il secondo livello professionistico del calcio italiano, e con solo mezzora di auto si può assistere al grande calcio. I biglietti per gli incontri del Latina li vendono pure a Cori ed è una fortuna: l’anno scorso negli incontri di cartello, come Latina – Palermo, a Latina si faceva la fila per i biglietti, mentre a Cori con un attimo li facevi. Parcheggiare, al contrario di quanto si dica, non rappresenta un problema: nei pressi della Torre di Latina, ci sono degli ampi parcheggi gratuiti e con circa cinque minuti di cammino a piedi si arriva allo stadio. Poi se si vuol camminare di meno basta andare nei posti auto a pagamento nel nucleo originario della giovane città. Prima di partire per recarsi all’incontro di calcio non c’è nessuna fretta si può fare quello che si fa gli altri giorni e ai soliti orari: ad esempio non c’è bisogno di anticipare il pranzo. Durante le partite la circolazione dei veicoli nelle strade adiacenti allo stadio è interdetta: chi abita nei pressi subisce dei disagi, mentre gli spettatori possono camminare spensierati. Il Latina Calcio non era mai arrivato a questi alti livelli prima di due anni fa, di logica lo stadio è quello che è: l’anno scorso andava stretto perché la squadra era nelle prime posizioni, quest’anno gli spettatori sono fuggiti perché si rischia la retrocessione. Nelle tribune il sole picchia nei giorni sereni e quando piove ci si bagna, se si vuole evitare ciò basta pagare di più ed andare nella tribuna coperta; si notano sempre le stesse facce, soprattutto dei più facinorosi che sono appoggiati alle recinzioni. Le piccole dimensioni dell’impianto per la Serie B producono un effetto di compattezza e di grande calore dei tifosi verso i propri beniamini. Al termine degli incontri nel deflusso ci sono dei mini ingorghi dei mezzi a motore che vengono smaltiti in breve tempo. Un’altra compagine del basso Lazio che è presente in Serie B è il Frosinone, però a noi importa poco: nonostante quella cittadina per dialetto e per cultura assomiglia molto ai paesi dei Monti Lepini, essendo molto distante non ci abbiamo mai avuto a che fare.
Negli anni ’90 andavo spesso allo Stadio Olimpico di Roma per assistere agli incontri della S.S. Lazio: con il treno e i mezzi pubblici di Roma, oppure con degli amici in macchina. Per alcuni anni è esistito anche il Lazio Club Cori: i suoi aderenti, due per volta, avevano diritto di andare gratuitamente allo stadio per appendere lo striscione del club. Allora tutto era più facile: non c’era la tessera del tifoso, nemmeno i tornelli, i biglietti e gli abbonamenti per lo stadio non erano personalizzati, volendo si potevano pure cedere a terzi e c’era il fenomeno del bagarinaggio. Col diffondersi del calcio televisivo a pagamento è calato il desiderio di recarsi allo stadio per assistere dal vivo alle partite. A me improvvisamente è tornata la voglia di tornare all’Olimpico da quando vedo le partite del Latina. Ricordo che quando mi portavano allo stadio con la macchina mi dicevano di ricordarmi l’uscita autostradale Roma Est, quando un giorno presa la patente sarei venuto allo stadio con la mia auto. Negli incontri serali è più comoda l’automobile rispetto ai mezzi pubblici. Bisogna partire da casa oltre due ore prima dell’inizio della sfida (con la speranza di non trovare troppo traffico), di conseguenza bisogna stravolgere tutti gli impegni abituali. I biglietti per le partite dell’Olimpico di Roma li fanno pure a Latina. La mezzora sufficiente per arrivare allo stadio di Latina in questo caso basta a malapena per arrivare al casello autostradale di Valmontone. Una volta arrivati alla citata uscita occorre imboccare la tangenziale est che arriva direttamente all’ex Foro Mussolini, oggi Foro Italico. Nei pressi dello stadio si parcheggia dove capita: in seconda, terza fila, sopra i marciapiedi, i parcheggiatori improvvisati indicano il posto in cambio di qualche spiccio. Al parcheggio del Palazzo della Farnesina non fanno parcheggiare. Chissà che esasperazione per i residenti delle eleganti palazzine della zona ad ogni partita, in cui rischiano di ritrovarsi sbarrati anche i passi carrabili. Per arrivare all’interno dell’impianto occorre camminare molto dal parcheggio, anche mezzora. Gli addetti alla sicurezza a Roma, a differenza di Latina, non chiedono i documenti per verificare l’intestatario del biglietto. Non occorre che dica nulla sui tifosi, si sa già tutto su questi “professionisti”. All’Olimpico di Roma non c’è nessuna preoccupazione per quanto concerne il sole e la pioggia; una pecca è rappresentata dalla grande distanza tra campo e spalti: se uno capita nelle file più alte vede ben poco; non a caso le maggiori squadre di Serie A stanno facendo di tutto per costruirsi dei nuovi impianti di proprietà privi di piste per l’atletica e con le tribune attaccate al campo. Al deflusso l’unico problema è rappresentato dall’enorme quantità di persone che ti travolgono perché vanno nella parte opposta alla tua e ci sono pochi varchi tra le recinzioni, ma non c’è più nessuna preoccupazione per gli ingorghi automobilistici, ormai si può fare tutto con calma.