BERLINO,
LA CITTÀ EMBLEMA
DELLA STORIA MONDIALE DEL ‘900, È UNA METROPOLI ALL’AVANGUARDIA: RICCA DI
STORIA, D’ARTE, DI CULTURA, CHE È TORNATA AL RUOLO DI EGEMONIA SULL’INTERA
GERMANIA, L’ODIERNA LOCOMOTIVA DELL’EUROPA.
Dopo il cammino quaresimale è arrivata la Pasqua, quest’anno in netto
anticipo rispetto agli anni passati. Per premio mi son concesso circa quattro
giorni di vacanza a Berlino. Dopo averla sentita elogiare da molti, ho avuto la
curiosità di visitarla. Qualche timore di viaggiare sulle rotte internazionali
dopo gli eventi tragici di Bruxelles c’era; ma anche se si va a Roma si rischia
e chi non può fare a meno di andarci cosa fa? Già da qualche mese avevo
programmato e pianificato il viaggio e non c’era alcun rimborso se non fossi
andato, quindi…… Non sono molto costosi i viaggi di pochi giorni nelle città
europee: ovviamente uno va se non ha altre spese prioritarie e se prenota con
largo anticipo c’è ulteriore convenienza. Tale convenienza si riesce a trovare
anche nei periodi dell’anno in cui i prezzi non si abbassano, come le feste
natalizie e pasquali: ad esempio se si parte a ridosso dell’Epifania, quando
tutti stanno rientrando, si spende di meno; a Pasqua idem: per Berlino sono
partito il giorno stesso, il resto dei vacanzieri erano partiti nei giorni
precedenti, e ho approfittato di un’offerta vantaggiosa che mi ha fatto
guadagnare un giorno in più. Dopo le esperienze precedenti andate a buon fine
non ho avuto nessun timore di avventurarmi da solo; se qualcuno si fosse voluto
unire a me volentieri, ma tutti avevano le loro vite, i loro impegni, così come
io ho il mio da fare quando gli altri organizzano differenti viaggi. Per certi
versi è anche meglio andare in vacanza soli: così uno può tranquillamente
visitare quello che preferisce: senza discussioni, senza adattarsi a quello che
decide la maggioranza, o i pochi più carismatici, in una comitiva.
Appena arrivato non mi ha fatto una buona impressione Berlino,
vedendo il suo aeroporto un po’ vecchiotto, io che arrivavo dal grandissimo e
modernissimo Fiumicino: era l’aeroporto di Berlino Ovest, che verrà dismesso
appena finiranno i lavori di quello nuovo, che ingloberà l’area del vecchio
aeroscalo di Berlino Est. L’odierna capitale tedesca solo da pochi anni è tornata
al ruolo di prima città della Germania unita, forse prima potenza europea; il
clima grigio ed austero della vecchia Ddr
ancora non è svanito del tutto, per cui alcune cose restano ancora da fare e ci
sono molti cantieri aperti. A Berlino i tedeschi sembrano un po’ meno freddi e
meno sprezzanti nei confronti degli italiani: la politica rigida che hanno
vissuto per decenni li ha resi più abbordabili rispetto ai loro connazionali
dell’ovest e non possono trattar male i turisti che portano i soldi. La paura degli attentati non si sente affatto: le stazioni dei
treni, delle metropolitane, le strade e gli aeroporti non sono militarizzati
come da noi. Mah, evidentemente avranno dei metodi più sofisticati dei nostri
per prevenire gli attentati terroristici e non si sentiranno tanto a rischio, considerando
che la Germania
non si impiccia molto delle faccende arabe – mediorientali. Le differenze tra
est ed ovest ancora si notano, anche se presto i nuovi moderni palazzi
uniformeranno tutto. Ci sono vari tipi di trasporti urbani ferrati: le U Bahn, le metropolitane sotterranee, le
S Bahn, i treni di superficie. Berlino era
un piccolo paese quando nei primi del ‘700 venne scelto per capitale del Regno di Prussia, che nel 1871 unificherà
la Germania,
e la storia mondiale del ‘900 vi è ruotata interamente attorno: le due guerre
mondiali, il nazismo, il Muro di Berlino,
emblema della Guerra Fredda. Alexanderlatz, ovvero la piazza simbolo della
Berlino Est, con la sua Torre della
Televisione che domina tutta la città, è divenuta una piazza commerciale e
di feste sfrenate: è piena di bancarelle alimentari, di birrerie all’aperto, e di
tendoni con discoteche; la Casa del Municipio Rosso, adornata dai
disegni della vita secondo la visione socialista, rammenda i tempi andati. La
città è piena di musei: da quelli che ricordano il Nazismo, la divisione, la Ddr e il Muro (esiste ancora un pittoresco
checkpoint americano), a quelli più famosi vicino al Duomo, la cosiddetta Isola
dei Musei, in cui spicca il famoso Museo
di Pergamo. Tale museo fu allestito a cavallo tra l’800 e il ‘900: gli
archeologi tedeschi ritrovarono e smontarono
nell’Asia Minore interi templi romani, rovine dei palazzi, l’Altare di Pergamo, la
Porta di Babilonia, trasportando tutto a
Berlino e rimontando. Ho fatto un’ora e mezza di fila per entrare e ho impiegato altrettanto
per visionare tutto, ascoltando l’audio guida in italiano, rischiando di
perdere il volo del ritorno. Sono stato anche a Potsdam, una cittadina
attaccata a Berlino, famosa per la conferenza degli Alleati al termine dell’ultimo conflitto mondiale, in
cui c’è il famoso Parco Sansoucci,
con i palazzi che erano le residenze dei Principi di
Prussia e dei loro illustri ospiti. Un’altra visita interessante è stata quella allo Stadio Olimpico (Olimpyastadion in tedesco), che fu costruito dal Regime Nazista in occasione dei giochi
olimpici del 1936, dove la squadra di calcio italiana trionfò nelle medesime
olimpiadi e recentemente nella Coppa del
Mondo del 2006. Lo stile originale di quell'impianto non è stato alterato, di moderno ci sono
soltanto la copertura, il prato, i tabelloni e i sedili. Fu più magnifico visitare nell’agosto 2014 un altro impianto che vide ancora una volta l’Italia
campione del mondo, nel 1982: vale a dire il Santiago
Bernabeu di Madrid; lì si potevano vedere tutti i trofei e la storia del
Real Madrid, gli spogliatoi, le panchine del campo e la sala conferenze stampa.
Purtroppo questi viaggi per me non durano in eterno (ma beato chi può farseli durare perennemente), bisogna ritornare alle realtà che include la vita quotidiana, ma sono senz’altro dei bei raggi di sole, da rivedere attraverso le immagini immortalate e attraverso i perenni ricordi. Quando l’aeroplano Alitalia si staccava dal suolo berlinese e volava verso le nuvole, attraverso l’oblò si vedeva tutta la città ammucchiata, ben riconoscibile era la Torre Televisiva, ho scattato qualche fotografia. Stava quasi per scendermi una lacrima pensando che in quel momento dall’alto avrei potuto prendere Berlino in una mano e a tutte le sudate, alle lunghe camminate, alle corse nei treni sotterranei e di superficie, alla Porta di Brandeburgo, al Reichstag (il palazzo parlamentare), a qualche anziano suonatore di organetto, alle mangiate e bevute nelle birrerie tedesche, nei ristoranti italiani, perfino a una contravvenzione rimediata, in quei pochi, ma intensi, giorni.
Purtroppo questi viaggi per me non durano in eterno (ma beato chi può farseli durare perennemente), bisogna ritornare alle realtà che include la vita quotidiana, ma sono senz’altro dei bei raggi di sole, da rivedere attraverso le immagini immortalate e attraverso i perenni ricordi. Quando l’aeroplano Alitalia si staccava dal suolo berlinese e volava verso le nuvole, attraverso l’oblò si vedeva tutta la città ammucchiata, ben riconoscibile era la Torre Televisiva, ho scattato qualche fotografia. Stava quasi per scendermi una lacrima pensando che in quel momento dall’alto avrei potuto prendere Berlino in una mano e a tutte le sudate, alle lunghe camminate, alle corse nei treni sotterranei e di superficie, alla Porta di Brandeburgo, al Reichstag (il palazzo parlamentare), a qualche anziano suonatore di organetto, alle mangiate e bevute nelle birrerie tedesche, nei ristoranti italiani, perfino a una contravvenzione rimediata, in quei pochi, ma intensi, giorni.
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