SI È INSEDIATO IL
GOVERNO GENTILONI, L’ENNESIMO ESECUTIVO NON ELETTO, FOTOCOPIA DI QUELLO RENZI.
SI SPERA CHE IN POCHI MESI ESSO FACCIA LA LEGGE ELETTORALE
E POI SI VADA A VOTARE. MA NON SARÀ COSÌ.
Già
si sapeva che se Renzi avesse perso il referendum, lo stesso si sarebbe dimesso
e con la stessa maggioranza che lo sosteneva si sarebbe formato un nuovo
governo. Non saremmo andati direttamente alle elezioni politiche: sia perché le
poltrone governative se le vogliono tenere il più tempo possibile e sia perché
si attende la sentenza della Consulta
Costituzionale che deciderà sulla costituzionalità o sulla non
costituzionalità della legge elettorale (ormai le leggi non le fa più il parlamento eletto dal popolo ma le fanno
i magistrati della Consulta nominati
dall’alto).
Ora
c’è il Governo Genitloni: il quarto
governo non eletto, il quarto capeggiato da un cattolico di sinistra e formatosi attraverso dei compromessi e degli inciuci vari; grossomodo
è una copia del Governo Renzi. La
norma anti – ribaltoni, nell’ultima proposta di modifica costituzionale che è
stata bocciata dal referendum, non l’avevano inserita; e come avrebbero potuto?
Se lo avessero fatto (come fece il centrodestra nella sua riforma
costituzionale del 2006) non avremmo mai avuto i vari esecutivi Letta, Renzi,
Gentiloni, che si sono formati con l’appoggio decisivo dei vari transfughi di
destra. Il loro capo è Angelino Alfano: il suo trasferimento dal Ministero degli Interni a quello degli esteri è una promozione o una fuga? (perché
non sa più come uscire dalla grana immigrazione) Quel che è, è: i ministeri
importanti glieli danno sempre, poiché è la mente di un partito che è
fondamentale alla tenuta del governo. Invece ha suscitato un po’ di clamore la
conferma al governo della signorina Maria Elena Boschi: primo perché la riforma
costituzionale che portava il suo nome è stata bocciata, secondo perché la sua
famiglia è stata coinvolta in degli affari poco chiari con le grandi banche
toscane.
Speriamo
che facciano votare al più presto, lo chiede la maggioranza degli italiani; i
compromessi tra vincenti e perdenti sono un affare tipico tutto nostro: nelle
altre nazioni quando si vota, se non esce un vincitore, si continua a votare di
continuo finché un partito, o una coalizione di partiti, arriva ad una
maggioranza. È successo così in Grecia ed in Spagna. Non voteremo a breve, a
meno che Renzi decida una mossa a sorpresa: per prendersi la sua rivincita e
per non farsi logorare o spodestare dalla guida del suo partito. Sarà una bella
battaglia, lo sarà ancor di più e tutto tornerà in gioco dopo che il M5S, dato da tutti per favorito, si è dimostrato
un partito come gli altri, con i vari difetti. Ci saranno sempre le incognite Camera – Senato: se non faranno delle buone leggi elettorali che permetteranno
ad una coalizione di ottenere la maggioranza in entrambi i rami parlamentari, o
torneranno le larghe intese o si dovrà tornare al voto continuamente. Sarà compito
dei vari partiti premunirsi, magari facendo firmare un contratto ai propri
candidati, onde evitare i facili cambi di casacca di convenienza; alla Verdini, il quale ha cercato la poltrona: non gliel'hanno data ed è tornato all'opposizione!
Nessun commento:
Posta un commento