QUEST’ANNO
RICORRE L’80° ANNIVERSARIO DELLA CREAZIONE DEL CAROSELLO STORICO DEI RIONI.
QUELLA RIEVOCAZIONE STORICA, ASSIEME AL PARCO DELL’IMPERO, SONO DUE SEGNI
PERMANENTI IMPRESSI SULLE TRADIZIONI, SUL TESSUTO SOCIALE ED URBANO DI CORI:
FURONO CREATI DAL FASCISMO ED OGGI SONO APPREZZATI ED AMATI DALLA POPOLAZIONE,
IN PARTICOLARE DA QUELLA TENDENTE POLITICAMENTE A SINISTRA.
Di recente ho parlato delle cose positive che il Regime Fascista creò in Italia e che
ancora oggi sono più vive che mai. Anche a Cori arrivarono le modernizzazioni e
le innovazioni del fascismo. Basta vedere l’edificio scolastico delle scuole
elementari: fu edificato a forma di E, fu adornato da due fasci littori, fu
intitolato a Costanzo Ciano, padre di Galeazzo e consuocero di Mussolini, e fu
rispettato lo stile razionalista tanto in voga in quegli anni. Un edificio
scolastico serviva, considerando che il Chiostro di Sant’Oliva, fino ad allora
utilizzato per l’insegnamento primario, iniziava ad essere inadeguato per le
nuove esigenze scolastiche, ma oggi, quando si guarda Cori a chilometri e
chilometri di distanza, si nota che l’impatto di quell’enorme mole, in pieno
centro storico, è in contrasto con le antiche e piccole abitazioni coresi. Esso
avrebbe potuto essere costruito in un’altra zona; la scelta dell’ubicazione
rispecchiò il criterio della via di mezzo tra Cori Monte e Cori Valle.
Quell’edificio scolastico ancora oggi è utilizzato, ma non è un’impronta
memorabile lasciata dal fascismo a Cori: qualunque corrente politica lo avrebbe
costruito ed altri edifici scolastici sarebbero stati successivamente
innalzati. (Anche il Monumento dei Caduti, affascinante per la sua particolare
posizione, fu eretto tra le due guerre.)
Non si può affermare altrettanto sul Bosco dell’Impero (creato assieme ai giardini pubblici del Monte e
della Valle e chiamato così in onore dell’Impero
d’Etiopia che in quegli anni fu annesso al Regno d’Italia) e sul Carosello
Storico dei Rioni: se non fosse stato per il Regime Fascista oggi non esisterebbero entrambi. Un po’ in tutta
Italia nel “ventennio”, oltre alle
maestose opere pubbliche, si pensava anche alla salvaguardia dell’ambiente,
creando degli autentici polmoni verdi all’interno delle cittadine; in più si
rilanciavano gli usi e i costumi perduti dei secoli precedenti, legati alle
tradizioni religiose dei paesi d’Italia.
L'Impero ai bei tempi
Attualmente “L’Impero”
(quel toponimo ormai fa parte del linguaggio popolare corese, nonostante al
parco sia stato cambiato appellativo più volte, e senza nessuna allusione al
fascismo) versa in uno stato di abbandono e rovina: bisognerebbe
riqualificarlo, salvando gli alberi malati di di specie rara. Poco più di dieci
anni fa una giunta comunale iniziò degli interventi di riqualificazione di
quell’area naturale e c’erano anche dei progetti per allargare il suddetto parco
sino a Piazza della Croce. Molti tra
coloro che militano nei partiti di sinistra fanno dell’ambientalismo,
dell’ecologismo, la loro bandiera; anche a Cori: molte volte li abbiam sentiti
affermare, parlando dell’Impero, che
è il nostro polmone verde.
16 maggio 1937
Oggi gli appassionati, i patiti, del Carosello Storico dei Rioni,
parlando politicamente, anche in questo caso moltissimi sono collocati a
sinistra. Per essi quella manifestazione storica deve restare così com’è, sono
tutti sordi a proposte di miglioramenti o di cambiamenti: gode delle grazie ed
è protetta dall’alto dal politburo. (per iniziare basterebbe migliorare la
sfilata, facendo tenere ai costumanti un atteggiamento serio e decoroso,
evitando che nelle soste fumino, maneggino il telefono intelligente, ecc.) Bisogna
ricordare che la suddetta rievocazione storica fu istituita, ispirandosi
all’antica processione che nel XVI secolo rendeva omaggio alla Madonna del Soccorso, che apparve a Cori
in quel periodo. Non credo che lo stesso giorno si corresse il palio. Le giostre
equestri erano due, una per i paesani, l’altra per i forestieri: una era
intitolata alla Madonna, l’altra a Sant’Oliva, patrona del paese, ed entrambe
si correvano fuori Porta Ninfina. Il
cronista dell’istituto Luce, parlando
del Palio di Cori del 1938, dichiara
che anticamente il palio vero e proprio consisteva che i cavalieri colpissero
un fantoccio raffigurante una strega detta “Sora
Sciascia”; mentre nel 1937 fu istituita la staccia con all'interno l’anello. Senza Carosello Storico non
sarebbero mai nati gli Sbandieratori di
Cori e le feste folcloristiche internazionali, ormai parte integranti delle
tradizioni paesane. C’erano degli agitatori di bandiere all’inizio della sfilata
storica in ogni Porta: in un Carosello
venne l’idea di coordinare il movimento delle bandiere, tutte in modo uniforme
e a suon di musica, invece di agitarle a casaccio, e nacque la scuola corese della
bandiera. Gli sbandieratori ebbero l'intuizione di organizzare un festival del
folclore a Cori, dopo che ebbero partecipato a diverse di quelle rassegne in
giro per l’Europa. È stata tutta una reazione a catena che riconduce a domenica
16 maggio 1937, Piazzale Vittorio
Emanuele III (Piazza Signina) a Cori, quando in occasione dell’ottavario
della Festa della Madonna del Soccorso,
si tenne la prima edizione del Carosello
Storico dei Rioni Coresi, ideato dal Commissario Prefettizio del Municipio
di Cori, Stanislao Migliorini. Nell’agosto 1937 egli fu sostituito dal nuovo
Podestà, Avv. Giovanni Vollaro, e, a conclusione del suo mandato, presentò al Prefetto di Littoria una
dettagliata relazione sul suo operato a Cori, tra cui spicca anche il testo
sull’istituzione del pallio. Riporto integralmente quel contenuto, copiato dal
libro “Aspetti politici e sociali nella
Cori del XIX e XX secolo” di Francesco Moroni. È interessante, anche perché
parla delle iniziative correlate alla rassegna storica istituita (oggi quasi scomparse), tra cui la
valorizzazione e il commercio dei prodotti locali.
TURISMO
LA
FESTA DEL
SOCCORSO
9 maggio 1937 – XV
Per la valorizzazione
turistica di Cori, posta in posizione quanto mai pittoresca, su una collina a 400 m. sul livello del mare,
ricca di monumenti preromani d’importanza mondiale e di tradizioni storiche
eminenti – Fu Senato Romano e si fregia della sigla S.P.Q.C. – ho predisposto
la stampa di un opuscolo – guida e propaganda – che sarà sovvenzionata dell’Ente
Prov. Del Turismo, giusta ed esplicita promessa fatta dal presidente dell’Ente
stesso, il quale ha incluso Cori fra i comuni che dovranno istituire
l’Associazione pro loco.
Questa, infatti è in via
di costituzione.
Quale richiamo ed
attrazione turistica ho istituito il Pallio per la Madonna del Soccorso, in
occasione d’una antica festa comunale.
A tal riguardo io stesso
ho ideato un corteo-storico-folcloristico, dove appaiono le antiche
Magistrature comunali, i Valletti, il popolo negli autentici e ricchi costumi
conservati dal Comune e dai privati. Tale corteo immagina qual era nel 1500 la
processione che accompagnava – come l’accompagna tuttora – il Podestà e le
autorità comunali al compimento dell’antico voto dell’offerta dei ceri alla
Madonna del Soccorso.
Al corteo è innestata la
corsa, pure in costume per il Palio all’anello, che costituisce un carosello
tradizionale a carattere storico anch’esso; quanto mai capace di suscitare l’istinto
di competizione tra le varie partite o Porte in cui si divideva e si divide il
Comune.
La festa, svoltasi
quest’anno per la prima volta, ebbe un successo veramente lusinghiero, e
suscitò un vero entusiasmo popolare, risoltosi in entusiastiche dimostrazioni a S.E. il Prefetto ed al
Segretario Federale che presenziavano al corteo e al palio da apposita tribuna
d’onore.
Tale festa dovrà
ripetersi ogni anno, e la ricchezza dei costumi, la passione di parte,
l’orgoglio dei confocolieri, la coreografia del corteo e la riuscita della gara
equestre compiuta con un pugnale in mano da infilarsi in un anello cadente da
un apposito ordigno (staggia), formano un tutto armonico ed esaltante che è
sicura garanzia e sicuro interesse di richiamo per la festa stessa.
Pure, in tale occasione,
feci apprestare una rassegna agricola, industriale, artigiana di Cori, nel
Chiostro di S. Oliva, il cui successo fu tale, da dare agli stessi Coresi la
sensazione vera della possibilità delle forze produttrici del proprio paese, e
da far dire al Segretario Federale e al Direttore dell’Unione Agricoltori, che
la mostra doveva diventare provinciale.
Alla mostra fecero
acquisti S.E. il Prefetto Giacone, il Segretario Federale, il Direttore
dell’Unione Provinciale Agricoltori ed altri….
Si è così risvegliata
l’anima di Cori, si è eccitato l’orgoglio dei cittadini, ed un soffio di
attività fascista ha prevalso gli animi che, ho l’orgoglio di affermare, sicuro
di dire il vero, si sono, durante la mia gestione, unanimamente stretti intorno
al Comune, guardando fidenti verso il risorgere morale, igienico ed economico
di questa terra, ricchissima per alcuni, assai povera per i più.
Questo, in breve
compendio le maggiori attività della mia gestione Commissariale, svolta da me
saltuariamente, tra le ordinarie mansioni d’ufficio.
Con osservanza
Cori 25 agosto 1937 – XV
IL COMMISSARIO
PREFETTIZIO
Buongiorno, interessante articolo, hai un contatto e-mail dove poterti contattare personalmente?
RispondiEliminaGrazie
andlucarelli1977@gmail.com
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