QUANDO IL VATICANO SI OPPONEVA PUBBLICAMENTE
ALLE LEGGI RELATIVE ALL’EUTANASIA, ALL’ABORTO, ALLA BIOGENETICA, UNA PARTE
POLITICA LO ACCUSAVA DI INGERENZA INGIUSTIFICATA, MENTRE ORA CHE INTERVIENE
IRRESPONSABILMENTE A FAVORE D’UN TEMA TOTALMENTE GIURIDICO COME LO IUS SOLI,
QUELLA STESSA FAZIONE PLAUDE.
Nelle ultime
settimane è scesa in campo la Chiesa
Cattolica, tramite il Pontefice, la Cei e la sua stampa, per
accelerare l’approvazione della legge sullo ius soli, bloccata in parlamento.
Per approvare la citata legge l’attuale maggioranza di governo non aveva i
numeri e stava per rinunciare, anche per i sondaggi che indicavano la forte
contrarietà degli Italiani, ma ecco intervenire alcune istituzioni
ecclesiastiche a far pressione agli
scettici senatori del partito di Alfano. (Mi piacerebbe sapere a costoro che cosa cambia se degli stranieri, molti dei quali non cattolici, non cristiani, acquisiscono la cittadinanza italiana prima o dopo; anzi alla lunga potrebbe ritorcersi proprio contro la Chiesa Cattolica Italiana.) Qualche tempo fa le stesse istituzioni
religiose non mostrarono lo stesso fervore nell’opporsi alle leggi sulle unioni
civili.
Su questo argomento
io personalmente ho già espresso il mio parere qualche articolo fa, dicendo che
le priorità sono altre e che non è prudente regalare con facilità le
cittadinanze: è meglio sudarsele, guadagnarsele, dimostrando di voler accettare
le usanze e i principi del paese che ospita, piuttosto che volerli cancellare e
imporre i propri. In questo scritto mi voglio soffermare sugli interventi della
religione nella vita politica: per il politicamente corretto, quando quelle
ingerenze sono scomode, allora lo stato deve essere laico ed aconfessionale e i
preti devono occuparsi esclusivamente dei loro fedeli, mentre quando quegli
interventi fanno comodo quell’indignazione scompare, divenendo consenso
sfrenato. È strano che sia così: quando si toccano i temi della vita dal
concepimento alla morte la
Chiesa ha tutto il diritto di intervenire, nel caso dello ius
soli, è solo ordinamento giuridico che non contrasta con i valori cattolici. È
come se degli ecclesiali dessero delle indicazioni sull’approvazione della
legge finanziaria.
Alcuni preti hanno
capito che la campagna della stampa cattolica a favore delle cittadinanze
facili non è di competenza religiosa e gli stessi non permettono la vendita di
quei giornali nelle loro chiese quando ci sono degli articoli orientati in tal
senso. Il parlamento cercasse i numeri per sbloccare le vere leggi necessarie
alla nazione, come ad esempio quella
bloccata sull’abolizione delle spese della politica e dei privilegi dei
parlamentari. Ci sono tanti fedeli cattolici che hanno bisogno di essere
rincuorati, consolati: questo dovrebbe essere uno dei principali compiti degli
uomini di Chiesa, grandi e piccoli.
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