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mercoledì 31 gennaio 2018

378) GLI SCHIERAMENTI PER LE POLITICHE 2018



SI VANNO DEFINENDO LE COALIZIONI E LE LISTE PER LE ELEZIONI POLITICHE DEL PROSSIMO 4 MARZO, LE MAGGIORI SARANNO LE SEGUENTI:

·        Centrosinistra (alleanza tra Partito Democratico, Civica Popolare, +Europa, Insieme);
·        Centrodestra (alleanza tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia – Udc);
·        Movimento Cinque Stelle;
·        Sinistra (Liberi e Uguali);
·        Liste di estrema sinistra;
·        Liste di estrema destra.


Gli schieramenti e i partiti sopraelencati parteciperanno alla prossima contesa delle elezioni politiche nazionali che si terranno domenica 4 marzo prossimo venturo. Il sistema elettorale per Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica sarà maggioritario al 37%, proporzionale al 61% e il 2% dei parlamentari saranno eletti dall’estero. Le alleanze tra partiti sono rimaste grossomodo invariate rispetto alle precedenti politiche, tranne nel centrosinistra, dove l’asse si è spostato più al centro, tagliando le frange estreme.

Un altro fatto di rilievo rispetto alle precedenti elezioni nazionali è la scomparsa del polo del centro puro che era rappresentato da Mario Monti: si ritorna così alle prime fasi della seconda repubblica, quando gli eredi democristiani erano divisi tra destra e sinistra. La sostanziale esplosione del Movimento Cinque Stelle, partito di protesta che (nella teoria e non nella pratica) dovrebbe andare contro la politica tradizionale, ha impedito la rinascita democristiana, ormai ridotta a piccole particelle secondarie, brulicanti di voltagabbana, i quali saranno i primi ad inserirsi nell’eventuale governissimo



Il centrodestra sembra tornato alla vecchia Casa delle Libertà con gli storici quattro partiti, l’unica differenza è che Bossi, Fini e Casini sono stati sostituiti da Salvini, Meloni e da altri; è rimasto soltanto Berlusconi, che tuttavia lancerà un suo erede in caso di affermazione elettorale di Forza Italia. L’Europa ora spera in Berlusconi, quando in passato l’aveva silurato, per fermare le politiche antieuropeiste dei suoi alleati e per giungere ad un governo europeista di compromesso, nel caso in cui nessuno raggiunga la maggioranza. Bisogna pure comprendere la situazione odierna, ben diversa da quella dei primi anni 2000, per capire perché la Lega Nord e gli ex An sono diventati più populisti del solito: qualche politica dell’Ue non è stata benefica nei nostri confronti, con l’introduzione dell’Euro le sorti dei singoli stati sono nelle mani dei pochi tecnocrati, l’immigrazione clandestina di massa è fuori controllo, i criminali circolano liberamente e ci sono dei frequenti attacchi terroristici in Europa. Anche per gli altri temi, specie per le pensioni, ci sono dei contrasti tra le parti moderate e le parti estreme del centrodestra, ma dei punti di convergenza si troveranno. Sarà un azzardo, una scommessa, riformare per l’ennesima volta il sistema pensionistico italiano, ci saranno dei pro e dei contro: da un lato sarà una grande spesa per lo Stato anticipare l’età pensionabile, considerando che la vita si allunga sempre più, dall’altro lato ci sarà la possibilità per i giovani di occupare i posti di lavoro che lasceranno gli anziani e si eviteranno le fughe all’estero.

A sinistra l’egemonia nel Pd di Renzi ha provocato la fuga di molti verso la formazione elettorale Liberi e Uguali che non sarà sua alleata. Hanno capito che un’eventuale alleanza non provocherà la vittoria e così ognuno va per conto proprio. Per le elezioni regionali del Lazio invece apparirà quell’alleanza, con l’auspicio a sinistra che sarà decisiva. Il prezzo da pagare per l’accorpamento elettorale potrebbe essere la rinuncia all’ammodernamento della Strada 148 Pontina. Sarà molto difficile che salti il citato progetto, prendendo atto che i lavori sono stati approvati ed appaltati (il ricorso alle vie giudiziarie in corso riguarda una disputa tra le società che hanno partecipato alla gara d’appalto, non l’annullamento dell’opera). I sinistri vecchio stampo sono come i grillini: quello no, quell’altro no, quest’altro ancora fortemente no.

La causa dell’incertezza elettorale è da attribuire al fenomeno Cinque Stelle: da quando è presente nelle elezioni politiche impedisce alle due principali coalizioni di avere delle maggioranze nette; è il primo partito, la sua natura antipolitica ne impedisce le alleanze con le formazioni tradizionali, la sua unica speranza è raggiungere un’impossibile (per ora) maggioranza assoluta. Io non ce li vedo bene a reggere le sorti di una nazione come la nostra.

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