Mentre la grande
imprenditoria italiana è in crisi e sempre più aziende italiane e società
calcistiche finiscono in mano straniera, IL CHIACCHIERATO Claudio Lotito tiene
alto il nome dell’Italia: nella SSLazio, che con gli anni ha risanato e salvato
dal fallimento, ha vinto cinque trofei in quindici anni e cerca di allargare i
suoi orizzonti di imprenditore.
Il logorroico presidente della SSLazio 1900
Claudio Lotito appare ai più un tipo eccentrico e bizzarro, è da sempre
piaciuto poco ai tifosi laziali, i quali vorrebbero vincere sempre, dimenticandosi che pochissime volte nella storia del calcio italiano l’egemonia
di Juventus – Milan – Inter è stata abbattuta. Io vedo gli aspetti positivi che
egli ha fatto: ha salvato la Lazio dal fallimento, mettendosi d’accordo col
fisco per pagare in venti anni i debiti lasciati da Cragnotti, il bilancio
della società è sempre attivo tutti gli anni, compra giocatori sconosciuti a
pochi soldi, li fa crescere e valorizzare e li rivende a cifre astronomiche, ha
vinto tre Coppe Italia e due Supercoppe Italiane (solo Lotito poteva pensare a nominare l'albanese Tare, ex calciatore laziale, direttore sportivo ed oggi è corteggiato dalle grandi società calcistiche). È inutile compiere follie
finanziarie, con l’obiettivo di lottare per i primi posti, se altre società di
maggiore blasone vengono favorite sempre.
Il periodo d’oro e il più opulento della
SSLazio è stato il decennio della presidenza di Sergio Cragnotti, il finanziere
romano allievo di Gardini e proprietario della Cirio: investì moltissimo,
specie dopo la quotazione in borsa della società laziale, vincendo una Serie A
e due coppe europee di blasone; per ricollegarmi ali discorsi di poc’anzi, il
titolo più prestigioso, il campionato italiano 2000, stava per essere scippato,
lo salvarono i tifosi facendosi sentire con forza e rigore. I sostenitori laziali
si divertirono per dieci anni, incuranti delle conseguenze che portarono ad un
passo dal baratro. Se la Lazio fosse fallita, la nuova società nata dalle sue
ceneri avrebbe potuto sì ricompare il titolo sportivo e i trofei conquistati,
ma oggi non potrebbe ambire a chiedere il contestato scudetto del 1915 ex
aequo, nel campionato che fu interrotto per la Guerra e assegnato al Genoa
senza disputare la finalissima con i biancoazzurri laziali, perché il numero di
matricola della nuova squadra sarebbe cambiato e naturalmente sarebbe ripartita
dalla Serie C o D. Quindi Claudio Lotito nel 2004 ha rilevato, pure su
pressioni politiche, la Lazio al collasso e con gli anni l’ha risanata,
conquistando vittorie.
In un periodo di crisi per il calcio italiano,
i cui grandi magnati nostrani sono sempre meno interessati e molte società
calcistiche finiscono in mano a proprietari stranieri, che al di là delle
apparenze di opulenza si rilevano delle delusioni e mancano di quella passione
appartenente agli storici proprietari, mancando la conquista di importanti e
minori trofei, Claudio Lotito si è dimostrato un proprietario italiano
vincente, andando in netta controtendenza. Oltre alla Lazio è comproprietario della Salernitana ed ha provato a rilevare il titolo sportivo del Bari. È sposato con la figlia del costruttore
Gianni Mezzaroma, un nome tra i più influenti della capitale. La sua pagina
Wikipedia dice che egli è proprietario di due imprese di pulizia, un'agenzia di
vigilanza privata e un'altra di catering, che sul finire della Prima
Repubblica si procuravano gran parte del fatturato aziendale grazie
agli appalti degli enti locali e delle società a controllo pubblico: regione,
provincia, comune, unità sanitarie locali, ospedali. Ha avuto a carico qualche
procedimento giudiziario e inchieste, sia in campo sportivo che imprenditoriale, che si sono risolti con prescrizioni e assoluzioni; è la prassi per tutti i
grandi uomini d’affari più in vista. Nel 1992 fu coinvolto in Tangentopoli
e ne uscì indenne.
Oggi il Made in Italy è in crisi: tante
aziende falliscono, altre finiscono in mano straniera, altre dislocano fuori Italia
dove tutto costa poco, ma ci sono anche imprenditori nostrani che resistono e
si espandono, uno di questi è Claudio Lotito. Alitalia, la vecchia compagnia
di bandiera dell’aviazione civile italiana, da diversi anni è in crisi e oggi ha
ben poco di italiano e gli investitori si defilano. Claudio Lotito ha provato a
rilevarne una parte delle quote per risanarla e riportarla agli antichi
splendori, come ha fatto già con la Lazio.
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